Pericoloso asteroide di 700 metri scoperto nei pressi della Terra: era nascosto dal bagliore del Sole

Un grande e minaccioso asteroide è stato scoperto nei pressi della Terra, nascosto dal bagliore del Sole che lo rende molto difficile da rilevare. Il sasso spaziale, classificato con il nome di 2025 SC79, è stato identificato per la prima volta alla fine di settembre e ha un diametro di circa 700 metri. Non siamo innanzi a un cosiddetto “killer di pianeti” come l'asteroide da oltre 10 chilometri che determinò l'estinzione dei dinosauri non aviani 66 milioni di anni fa, alla fine del Cretaceo, ma è potenzialmente molto più distruttivo di un “killer di città” come 2024 YR4. Quest'ultimo, di circa 60 metri, all'inizio dell'anno ha tenuto tutti col fiato sospeso per il possibile rischio di impatto nel dicembre 2032 (la collisione con la Terra è stata successivamente scongiurata, ma l'oggetto potrebbe colpire la Luna con effetti comunque molto dannosi anche per noi).
A scoprire 2025 SC79 è stato il dottor Scott S. Sheppard della Carnegie Institution for Science, un'organizzazione di ricerca statunitense fondata all'inizio del XX secolo da Andrew Carnegie, con sede a Washington D.C. Lo scienziato, specializzato proprio nella “caccia” a oggetti minori nel cuore del Sistema solare, compresi asteroidi potenzialmente pericolosi, ha individuato il sasso spaziale nei dati raccolti dalla Dark Energy Camera installata sul telescopio Víctor M. Blanco dotato di uno specchio da 4 metri e gestito dal NOIRLab (National Science Foundation). Lo strumento si trova presso l’Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo (CTIO) nella Regione di Coquimbo (Cile). Nel Paese sudamericano sono ospitati molti grandi e importanti telescopi di organizzazioni internazionali, grazie alla purezza del cielo buio e stellato e alle condizioni climatiche secche, ideali per gli studi astronomici e astrofisici.
L'oggetto è stato rilevato esattamente il 27 settembre, meno di un mese fa. La sua presenza è stata confermata da osservazioni di follow-up condotte con i potenti telescopi Gemini e Magellan. Si tratta di una asteroide molto peculiare, per due ragioni: non solo è il secondo più veloce mai scoperto nel Sistema solare, orbitando attorno al Sole in appena 128 giorni (il primo, scoperto sempre da Sheppard nel 2021, impiega solo 115 giorni), ma è anche il secondo con un'orbita interna a quella del “Pianeta dell'Amore” Venere. 2025 SC79 appartiene infatti alla classe di asteroidi Atira, dei quali se ne conoscono soltanto poche decine. Questi oggetti hanno tutti orbite interne a quella della Terra e non sono visibili di notte perché molto vicini al Sole, quindi risultano nascosti dal bagliore della stella. Gli unici momenti in cui è possibile rilevarli è al tramonto e all'alba, ma non è semplice e servono indagini sofisticate. Proprio la loro natura sfuggente li rende potenzialmente molto pericolosi per la Terra.

“Gli asteroidi più pericolosi sono i più difficili da rilevare”, ha affermato il dottor Sheppard in un comunicato stampa della Carnegie Science. “La maggior parte delle ricerche sugli asteroidi individua questi oggetti nel buio della notte, dove sono più facili da individuare. Ma gli asteroidi che si nascondono vicino al Sole possono essere osservati solo al crepuscolo, quando il Sole sta per sorgere o tramontare. Se questi asteroidi ‘crepuscolari' si avvicinassero alla Terra, potrebbero rappresentare un serio rischio di impatto”, ha chiosato l'esperto. Un oggetto di 700 metri come 2025 SC79 avrebbe effetti devastanti in caso di collisione, con danni significativi a livello nazionale o persino continentale. Il numero di vittime potrebbe essere nell'ordine di centinaia di milioni, considerando che un oggetto di circa 100 metri è sufficiente per cancellare istantaneamente un'intera metropoli con milioni di abitanti.
Ma perché gli asteroidi Atira come quello appena scoperto rappresentano un pericolo, se orbitano all'interno dell'orbita terrestre e non la intersecano? La ragione è semplice: le loro orbite sono instabili e possono essere modificate più o meno repentinamente dalla gravità dei pianeti del Sistema solare, compreso il nostro, fino a essere inseriti su “binari” pericolosi in grado di puntarci direttamente come un bersaglio. A rendere ancora più subdoli gli asteroidi Atira il fatto che si celano nei pressi del Sole, da dietro al quale potrebbero rispuntare con traiettorie maligne e scarsissimo preavviso (a differenza di asteroidi e comete visibili di notte, per i quali in genere è possibile stimare orbite minacciose con largo anticipo). 2025 SC79, ad esempio, presto sparirà per mesi alla vista dei telescopi. Quando rifarà capolino gli scienziati potranno studiarne meglio l'orbita e altre caratteristiche, preziose anche per comprendere l'evoluzione del Sistema solare e non solo per questioni di difesa planetaria.