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Perché sempre più bambini hanno la pressione alta

Uno studio pubblicato su The Lancet Child & Adolescent Health mostra un forte aumento dei casi di ipertensione infantile, spesso associata a obesità.
A cura di Valeria Aiello
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Uno studio internazionale pubblicato sulla rivista medica The Lancet Child & Adolescent Health mostra un dato preoccupante: la pressione alta (ipertensione), considerata una condizione tipica dell’età adulta, sta diventando sempre più comune tra bambini e adolescenti, soprattutto in quelli con obesità. I dati indicano un forte aumento dei casi in età pediatrica, con tassi quasi raddoppiati nell’arco di 20 anni.

Un tale incremento richiede un’azione immediata da parte di genitori, pediatri e istituzioni” afferma il professor Igor Rudan, direttore del Centro di ricerca sulla salute globale presso l’Usher Institute dell'Università di Edimburgo (Regno Unito) e autore senior dello studio.

Fin da ora possiamo adottare misure di prevenzione e migliorare gli sforzi di screening, per contribuire a controllare l’ipertensione nei bambini e ridurre il rischio di ulteriori problemi di salute in futuro”.

Ipertensione in aumento nei bambini

Lo studio, che ha analizzato i dati di 96 ricerche su oltre 443.000 bambini e adolescenti in 21 Paesi, rileva che la percentuale di bambini e adolescenti a cui viene diagnosticata l’ipertensione è passata da circa il 3% nel 2000 a oltre il 6% nel 2020.

In quasi il 19% dei casi, l’ipertensione è associata all’obesità, rispetto al 2,4% dei bambini normopeso. “Questo accade perché l’obesità può causare altri problemi di salute, come la resistenza all’insulina e alterazioni dei vasi sanguigni, che rendono più difficile mantenere la pressione sanguigna entro un intervallo sano” spiegano gli autori dello studio.

I possibili colpevoli dell’aumento

Oltre all’aumento dell’obesità infantile, il co-autore dello studio, il dottor Peige Song della Facoltà di Medicina dell’Università di Zhejiang, in Cina, ha evidenziano altri fattori che possono contribuire all’aumento dei casi di ipertensione infantile. Tra questi, gli stili di vita sedentari, le diete non salutari e l’elevato consumo di sale attraverso snack e alimenti non bilanciati, che giocano un ruolo importante nel determinare la pressione sanguigna nei bambini e negli adolescenti.

I ricercatori sottolineano anche che la variabilità quotidiana della pressione rende difficile rilevare tempestivamente i casi, suggerendo l’adozione di screening più frequenti e metodologie avanzate, come le misurazioni domiciliari prolungate o l’uso di dispositivi ambulatoriali.

Criteri diagnostici armonizzati, monitoraggio esteso fuori sede e sorveglianza contestuale sono i prossimi passi essenziali” ha osservato in un articolo correlato il dottor Rahul Chanchlani della McMaster University (Canada), non coinvolto nello studio.

Anche la formazione degli operatori sanitari, delle famiglie e dei responsabili politici è fondamentale. L’integrazione e l’implementazione dell’ipertensione infantile in strategie più ampie di prevenzione delle malattie non trasmissibili è una priorità, riconoscendo che il rischio cardiovascolare non inizia nella mezza età, ma nell'infanzia. Il compito che ci attende è semplice: garantire che nessun caso di pressione sanguigna elevata nei bambini passi inosservato, non riconosciuto o non trattato”.

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