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Perché l’iPhone non va tenuto vicino a pacemaker e defibrillatori cardiaci

Lo dimostra uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità appena pubblicato sulla rivista Pacing and Clinical Electrophysiology.
A cura di Valeria Aiello
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Gli ultimi modelli di smartphone, come l’iPhone 12 e l’iPhone 13, possono rappresentare un pericolo quando tenuti vicino al cuore perché possono interferire con pacemaker e defibrillatori impiantabili, ovvero con quei dispositivi che inviano impulsi elettrici che normalizzano il ritmo cardiaco alterato. A dimostrarlo è uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità appena pubblicato sulla rivista Pacing and Clinical Electophysiology in cui è stata verificata l’influenza del campo magnetico generato dall’iPhone e dai suoi accessori MagSafe, che supportano la ricarica wireless, su pacemaker e defibrillatori impiantabili dei principali produttori mondiali (Abbott, Biotronik, Boston Scientific, Medico, Medtronic, Microport), utilizzando un simulatore di battito cardiaco.

Lo studio dell'ISS sui rischi dell'iPhone

I risultati dei test, che fanno esplicito riferimento all’iPhone 12, ma possono essere estesi anche all’iPhone 13 che è ugualmente dotato del MagSafe, hanno mostrato che i magneti della tecnologia sviluppata da Apple sono in grado di far scattare gli interruttori di pacemaker e defibrillatori impiantabili, disattivando la terapia prevista in caso di aritmia ventricolare, quando si trovano a stretto contatto e in alcune specifiche posizioni, fino a una distanza di 1 cm. In altre parole, l’intensità del campo magnetico generato dal MagSafe interno all’iPhone supera la soglia a cui i principali dispositivi cardiaci presenti sul mercato italiano sono immuni, bloccando di fatto il loro funzionamento.

In termini tecnici, questa circostanza è chiamata “attivazione dell’interruttore magnetico” di pacemaker e defibrillatori e disattiva la funzione di stimolazione elettrica in grado di ripristinare il ritmo fisiologico del cuore. “L’attivazione non voluta dell’interruttore magnetico può raramente accadere anche in altre situazioni di vita comune in presenza di magneti – sottolineano gli autori dello studio – ma data la grande diffusione dell’iPhone 12 e l’abitudine di mettere lo smartphone nel taschino, l’attivazione involontaria della modalità magnete provocata da iPhone 12 può essere meno rara”.

Le linee guida Apple

In linea di massima, si era già parlato del rischio legato alla vicinanza dell’iPhone 12 con i dispositivi cardiaci impiantabili, e anche i dati emersi da un altro studio, pubblicato sulla rivista Heart Rhythm, avevano dimostrato come i magneti presenti nello smartphone fossero in grado di interferire con l’interruttore dei defibrillatori impiantabili quando posti nelle loro vicinanze. La stessa Apple si era pronunciata sulla questione, ritenendo opportuno sottolineare nelle istruzioni per l’uso che “Dispositivi medici come pacemaker e defibrillatori impiantati potrebbero contenere sensori in grado di reagire a magneti e radiofrequenze quando si trovano a stretto contatto. Per evitare potenziali interazioni con questi dispositivi, tieni il tuo iPhone e gli accessori MagSafe a una distanza di sicurezza dal dispositivo (a più di 15 centimetri di distanza, o più di 30 centimetri nel caso in cui si attivi la ricarica in modalità wireless)”.

Considerando dunque tutte le implicazioni relative all’attivazione dell’interruttore magnetico dei dispositivi cardiaci impiantabili da parte della tecnologia MagSafe presente negli ultimi dispositivi Apple, dall’iPhone 12 in poi, oltre a un’adeguata campagna di sensibilizzazione, è opportuno non mettere mai lo smartphone nel taschino di giacche o camicie e chiaramente non appoggiarlo in prossimità del punto dove è avvenuto l’impianto sotto pelle di pacemaker e defibrillatori.

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