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Covid 19

Perché il Covid non diventerà mai un’endemia ma continuerà a comportarsi come una malattia epidemica

A spiegarlo è la professoressa Raina MacIntyre dell’Università del New South Wales a Sydney, in Australia.
A cura di Valeria Aiello
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Particelle di Sars-Cov-2 / NIAID
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Il Covid non diventerà mai un’infezione endemica. Continuerà invece a comportarsi come una malattia epidemica, il cui numero di casi cambia rapidamente per periodi di giorni o settimane. A dirlo è la professoressa Raina MacIntyre dell’Università del New South Wales a Sydney, in Australia, esperta di biosicurezza presso il Kitby Institute e capo di un programma di ricerca sulla prevenzione e il controllo delle malattie infettive.

Il Covid – avverte alla CNBCnon si trasformerà magicamente in un’infezione endemica simile alla malaria, i cui livelli rimangono costanti per lunghi periodi. Continuerà a causare ondate epidemiche, determinate dal calo dell’immunità indotta dai vaccini, da nuove varianti che sfuggono alla protezione fornita dagli stessi, a sacche di popolazione non vaccinate, nascite e migrazione”.

Questo perché il coronavirus Sars-Cov-2, spiega l’esperta, è un virus epidemico, cioè causa un numero di casi che aumenta velocemente, spesso improvvisamente, dichiarato pandemico dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in quanto la sua crescita esponenziale è diffusa a livello globale.

Se il numero di casi (con una malattia endemica) cambia, tale variazione avviene lentamente, in genere nel corso degli anni – ha spiegato via e-mail – . Le malattie epidemiche, d’altra parte, aumentano rapidamente” in un arco temporale che può essere di “giorni o settimane” a seconda che il virus sia in una fase di crescita o decrescita esponenziale, ovvero in relazione al potenziale di trasmissione espresso dal numero di riproduzione (R0).  Se l’R0 è maggiore di 1, siamo nella fase di crescita esponenziale, il che significa che il virus sta diventando più diffuso e sono presenti le condizioni per un’epidemia, ha affermato MacIntyre.

L’obiettivo delle misure di salute pubblica è mantenere la R effettiva (che è l’R0 modificato da interventi come vaccinazione e l’uso di mascherine) al di sotto di 1 – ha aggiunto l’esperta – . Ma se l’R0 è maggiore di 1, in genere vediamo ondate epidemiche ricorrenti per le infezioni causate da virus epidemici che si trasmettono attraverso le vie respiratorie”. MacIntyre ha precisato che questo andamento epidemico è stato visto con il vaiolo per secoli ed è ancora osservato con il morbillo e l’influenza, oltre ad aver caratterizzato la pandemia di Covid, con quattro grandi ondate che si sono succedute negli ultimi due anni.

Epidemia, pandemia ed endemia

Nella fase di grande incertezza come quella che stiamo affrontando, per la quale all’interno della stessa OMS vengono indicati scenari contrastanti circa il futuro di Covid (il direttore generale Tedros Adahanom Ghebreyeus ha affermato che c’è la possibilità che Sars-Cov-2 possa non essere più un’emergenza sanitaria entro l’anno, se verranno intraprese le giuste linee di azione, dopo che un altro funzionario dell’OMS, Michael Ryan, direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie, ha dichiarato che “non diremo mai fine al virus” e che “endemico non significa ‘buono’) è importante comprendere e differenziare le caratteristiche di una malattia epidemica, pandemica ed endemica.

L’epidemia, o malattia epidemica, è definita come un’infezione che colpisce un numero di individui (casi) significativamente superiore a quanto atteso, in una determinata zona e in un determinato periodo di tempo. Secondo la definizione dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), con il termine epidemia si intente “la manifestazione frequente e localizzata, ma limitata nel tempo, di una malattia infettiva, con una trasmissione diffusa del virus. Questa si verifica quando un soggetto ammalato contagia più di una persone e il numero di casi di malattia aumenta rapidamente nel tempo.

La pandemia è invece la diffusione di un agente infettivo in più continenti o comunque vaste aree del mondo. L’Oms definisce cinque fasi di una pandemia: la fase interpandemica, la fase di allerta, la fase pandemica, la fase di transizione prima di ritornare alla fase interandemica. La fase pandemica è caratterizzata da una trasmissione alla maggior parte della popolazione.

Sebbene un’epidemia sia grande, è anche generalmente contenuta o prevista nella sua diffusione, mentre una pandemia è internazionale e fuori controllohanno spiegato gli esperti della Mailman School of Public Health della Columbia University – . La differenza tra un’epidemia e una pandemia non sta nella gravità della malattia, ma nel grado in cui si è diffusa”.

L’endemia, o malattia endemica, è definita come “la presenza costante o la prevalenza abituale di una malattia o di un agente infettivo in una popolazione all’interno di un’area geografica” dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC) degli Stati Uniti. In altre parole, si considera endemica una malattia il cui agente responsabile è stabilmente presente nella popolazione o in una determinata area geografica, manifestandosi con un numero di casi più o meno elevato (malattia ipoendemica o iperendemica), ma uniformemente distribuito nel tempo. Esempi di malattie endemiche sono la malaria in molte regioni tropicali, la febbre di Lassa in alcune zone dell’Africa Occidentale e la poliomielite in Afghanistan e Pakistan.

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