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Perché gli alberi della Foresta Amazzonica stanno diventando sempre più grandi

Un copioso team di ricerca internazionale ha dimostrato che gli alberi dell’Amazzonia stanno aumentando sensibilmente in dimensioni. Ogni dieci anni, negli ultimi 30 anni, sono infatti cresciuti del 3,3 percento. Le ragioni di questo notevole accrescimento.
A cura di Andrea Centini
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Un grande albero della Foresta Amazzonica
Un grande albero della Foresta Amazzonica

Negli ultimi decenni gli alberi della Foresta Amazzonica sono cresciuti sensibilmente di dimensioni, anche quelli più vecchi con secoli di vita. Secondo i calcoli degli scienziati, infatti, in media gli alberi dell'Amazzonia sono cresciuti del 3,3 percento ogni decennio: ciò significa che in 30 anni sono diventati più grandi del 10 percento. Più nello specifico, è aumentata l'area basale. I grandi alberi sono aumentati anche di numero.

È una crescita notevole, soprattutto in un contesto di crisi climatica catalizzata dalle emissioni di gas climalteranti prodotti dall'uomo, che ha un potenziale impatto negativo sulle foreste. Eppure è stato proprio grazie al continuo aumento delle concentrazioni di anidride carbonica (CO2) – il principale dei gas a effetto serra – in atmosfera che gli alberi del cosiddetto “polmone verde della Terra” hanno beneficiato in termini di accrescimento. Gli scienziati, tuttavia, avvertono che ciò è avvenuto fino ad oggi, grazie alla resilienza della vegetazione, ma non sarà sempre così a causa del costante aumento delle temperature e della siccità.

A determinare il significativo accrescimento degli alberi della Foresta Amazzonica negli ultimi decenni è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici della Facoltà di Geografia, Scienze della Terra e dell'Ambiente dell'Università di Birmingham e della Facoltà di Geografia dell'Università di Leeds, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di decine di altri istituti. Fra quelli coinvolti l'Università di Utrecht (Paesi Bassi), l'Università di Torino, l'Università dello Stato del Mato Grosso (Brasile), l'Istituto di Investigazioni dell'Amazzonia Peruviana e moltissimi altri. I ricercatori, coordinati dalle dottoressa Adriane Esquivel-Muelbert e Rebecca Banbury Morgan, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato l'area basale di centinaia di alberi in poco meno di 200 aree di foresta matura dell'Amazzonia. Come indicato, nel corso degli ultimi tre decenni gli alberi sono cresciuti mediamente del 3,3 percento ogni dieci anni.

“Gli alberi di grandi dimensioni sono aumentati sia in numero che in dimensioni, tuttavia abbiamo osservato tassi simili di aumento delle dimensioni relative negli alberi di grandi e piccole dimensioni”, hanno spiegato Esquivel-Muelbert e colleghi nell'abstract dello studio. “Questa evidenza è coerente con un incremento delle risorse per gli alberi più grandi, ma anche con una riduzione della soppressione tra gli alberi più piccoli”, hanno chiosato gli esperti.

Ma perché gli alberi sono cresciuti parallelamente alle emissioni di CO2 di origine antropica in atmosfera? La ragione risiede nella fotosintesi clorofilliana. Durante questo affascinante processo, infatti, la luce permette alle piante di convertire sei molecole di anidride carbonica e sei d'acqua in una di glucosio (C6H12O6), lo zucchero alla base del loro sostentamento. La reazione chimica porta anche al rilascio di ossigeno: ecco perché l'Amazzonia è considerata il “polmone verde della Terra”, sebbene i principali produttori dell'ossigeno che respiriamo non sono gli alberi, bensì minuscoli organismi fotosintetici chiamati cianobatteri che vivono negli oceani (e che sono fortemente minacciati dal riscaldamento globale, come spiega un nuovo studio).

In parole semplici, l'aumento della CO2 in atmosfera ha avvantaggiato queste piante, permettendo loro di crescere di più. “Questa è una buona notizia. Sentiamo regolarmente dire che il cambiamento climatico e la frammentazione minacciano le foreste amazzoniche. Ma nel frattempo, gli alberi nelle foreste intatte sono cresciuti; anche gli alberi più grandi hanno continuato a prosperare nonostante queste minacce”, ha affermato in un comunicato stampa la coautrice dello studio Beatriz Marimon. Ciò è un bene perché gli alberi sono i principali organismi che assorbono la CO2 dall'atmosfera, fungendo da veri e propri serbatoi. Ecco perché la deforestazione, soprattutto di alberi giganteschi e secolari, rappresenta un danno enorme per la biodiversità, ma anche per noi stessi. Nel 2021 è stato dimostrato che l'Amazzonia sta rilasciando più anidride carbonica di quanta ne assorbe proprio a causa della deforestazione e degli incendi.

“Il nostro articolo evidenzia anche quanto sia distruttiva la deforestazione dell'Amazzonia. I grandi alberi tropicali hanno centinaia di anni. Non possiamo semplicemente piantare nuovi alberi e aspettarci che conferiscano benefici simili in termini di carbonio o biodiversità rispetto alle vecchie foreste naturali”, ha chiosato la dottoressa Banbury Morgan. Un recente studio ha dimostrato ogni anno i fulmini uccidono ben 320 milioni di alberi, molti proprio nella fascia tropicale del pianeta. I dettagli della nuova ricerca “Increasing tree size across Amazonia” sono stati pubblicati su Nature Plants.

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