Perché Burioni e Bassetti hanno lanciato un appello contro il latte crudo dopo che una donna incinta è morta

Zoe Anne Guaitivic, 39 anni, è deceduta in sala operatoria all'ospedale Santa Chiara, Trento, mentre era al sesto mese di gravidanza. Si ipotizza che la causa del decesso sia stata uno shock settico di tipo iperacuto. Secondo l'avvocato della famiglia, a causare lo shock potrebbe essere stato un batterio raro, come l’Escherichia coli da formaggio a base di latte crudo. In una nota l’ospedale ha dichiarato: “Si presume che l’evento che ha portato al decesso della signora sia riconducibile a uno shock settico iperacuto, con un’evoluzione rapidissima e non responsivo al trattamento medico e rianimatorio multidisciplinare ad alta intensità, prontamente messo in atto dai nostri sanitari”.
Il virologo Roberto Burioni, in seguito alla vicenda ha lanciato un appello sui social: "Bere latte crudo significa correre un rischio grave ed evitabile. Meglio non farlo, con la salute non si scherza". Con il termine latte crudo intendiamo quello appena munto e non sottoposto a trattamenti termici per eliminare batteri e microrganismi potenzialmente pericolosi. Può contenere agenti patogeni che causano infezioni gravi, soprattutto in soggetti fragili come bambini, anziani e donne in gravidanza.
Come ha spiegato Burioni in un'intervista con il Corriere della Sera "il latte crudo costituisce un grosso pericolo sanitario perché il latte è un alimento molto nutriente non solo per noi, ma anche per i batteri e, se non perfettamente refrigerato, possono moltiplicarsi e diventare pericolosissimi".
L'appello contro il latte crudo: quali sono i rischi
Come ha spiegato Burioni "tra le mode attuali, c'è quella di pensare che bere latte crudo sia più sano. C'è gente che dice contenga più nutrienti, che protegga da malattie. Non discuto sul gusto, ma dobbiamo dire con chiarezza che è molto pericoloso. Consumarlo è un'imprudenza sempre, ma farlo bere a bambini, donne incinte o persone non in perfetta salute è un rischio gravissimo: ogni anno muoiono decine di persone per questa imprudenza. "Ha poi aggiunto: "Se un formaggio è a latte crudo ma durante la produzione vengono applicate metodiche che uccidono i batteri, non costituisce pericolo. Ma se un formaggio, soprattutto fresco, non è fatto con latte pastorizzato, non ha una lunga stagionatura o non viene scaldato, rimane pericoloso".
Il rischio principale del consumo di latte crudo è la contaminazione microbiologica. Salmonella, escherichia coli, listeria: sono solo alcuni dei patogeni che si possono contrarre consumando latte crudo. Questi batteri possono provocare infezioni alimentari anche gravi, nei casi più estremi possono portare a complicanze come la sepsi, lo shock settico o, nel caso di Listeria, conseguenze in gravidanza come aborti o gravi malformazioni del feto.
"L'Escherichia coli enteroemorragico", ha sottolineato Burioni, "può causare lesioni gravissime all'apparato digerente e da lì i batteri possono passare nel sangue, creando una condizione molto grave chiamata sepsi: uno shock settico pericolosissimo che, (nel caso di Zoe Anne Guaitivic ndr) avrebbe avuto conseguenze catastrofiche".
L'allarme è stato lanciato anche dall'infettivologo Matteo Bassetti. "Dobbiamo fortemente lavorare su questo tema", ha spiegato in un video sui social, "perché, diciamolo a tutti, se il latte si pastorizza ci sarà una ragione. Quindi evitiamo di continuare a dire, come qualcuno, che il latte crudo è più puro: non è vero. Il latte va pastorizzato. E quindi consigliamo sopratutto ai bambini piccoli sotto i 5 anni, ma anche sotto i 10, di consumare unicamente latte pastorizzato».