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Perché alcune persone soffrono di mal d’auto e altre no

Ci sono almeno due teorie che possono spiegare cosa scatena questo malessere, in gergo medico chiamato cinetosi.
A cura di Valeria Aiello
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Per chi soffre di mal d’auto, il momento del viaggio può trasformarsi in un vero e proprio incubo a causa di una serie di sintomi, come vertigini, stordimento, nausea e vomito. Alcune persone, in particolare, sperimentano questo malessere molto più frequentemente di altre, che invece possono addirittura leggere o giocare con il proprio cellulare o tablet durante gli spostamenti. Il motivo di questa differenza non è stato ancora completamente compreso, ma due teorie possono aiutarci a capire cosa scatena questo disturbo, in gergo medico chiamato cinetosi: la prima (che è anche la più accreditata) è la tesi del conflitto sensoriale, mentre la seconda suggerisce che tutto dipende dal controllo della postura.

Perché solo alcune persone soffrono il mal d'auto?

Come premesso, la teoria che attualmente è considerata la spiegazione più efficace della cinetosi è quella del conflitto sensoriale, secondo cui a svolgere un ruolo chiave nello sviluppo del malessere sia il nostro sistema di equilibrio. L’equilibrio, in particolare, non è mantenuto da un singolo organo sensoriale ma combina ciò che vediamo e sentiamo con le informazioni provenienti dall’organo dell’equilibrio che si trova nell’orecchio interno, il che aiuta il sistema a elaborare esattamente dove siamo.

Se le informazioni dei nostri occhi, dell’orecchio interno, sensoriali o di pressione non corrispondono, il sistema può farci sentire sbilanciati o instabili. Ed è questo è il motivo per cui si pensa che la cinetosi sia causata da una mancata corrispondenza delle informazioni dei nostri sensi, con i nostri occhi e l’orecchio interno che dicono al nostro corpo che ci stiamo muovendo, anche se in realtà siamo seduti e fermi in macchina. E questo è anche il motivo per cui meno disadattamento sensoriale sperimentiamo in un veicolo, meno è probabile che si verifichi la cinetosi. “Ad esempio, viaggiare in auto su una strada liscia e dritta causerà meno discrepanze sensoriali rispetto a viaggiare su una strada tortuosa con molte buche – ha spiegato, in un intervento a The Conversation, Saima Rajasingam, docente di Audiologia presso l’Anglia Ruskin University di Cambridge, in Inghilterra – . Ma la cinetosi colpisce le persone in modo diverso e non c’è un unico motivo per cui alcune sperimentano la cinetosi più frequentemente di altre”.

Una teoria alternativa, ma correlata quella del conflitto sensoriale, suggerisce invece che la cinetosi dipende dal controllo della postura, per cui il disturbo non si verifica solo a causa della mancata corrispondenza delle informazioni sensoriali ma anche in risposta alla nostra incapacità di regolare la nostra postura per ridurre questa discrepanza di informazioni sensoriali.

Anche alcune differenze nel modo in cui funzionano i sistemi di visione e di equilibrio di una persona possono influenzare il modo in cui ci si può sentire durante il viaggio. “Alcuni disturbi, tra cui l’emicrania e le malattie dell’orecchio interno, come la malattia di Ménière, aumentano la probabilità di soffrire di cinetosi – ha aggiunto Rajasingam – . Anche l’età e il genere possono influenzare la probabilità di sperimentare la cinetosi, con alcune ricerche che suggeriscono che il disturbo raggiunge il picco intorno ai 9 o 10 anni ed è più comune nelle donne, anche se non è chiaro il perché di queste associazioni”.

A influire potrebbero inoltre essere il tipo di percorso, la durata del viaggio e il tipo di veicolo si cui si viaggia, che in alcuni casi possono avere un certo effetto sull’intensità del disturbo stesso. Più in generale, qualsiasi fattore che aumenti la discrepanza tra i sensi che contribuiscono al nostro sistema di equilibrio fa crescere il rischio di cinetosi. “Se ad esempio un’auto percorre una curva stretta, chi è alla guida starà guardando avanti e si troverà ad anticipare il movimento dell’auto mentre svolta, mentre è probabile che un passeggero reagisca mentre si svolta inclinandosi nella direzione opposta – ha precisato l’esperta – . La cosa migliore da fare è cercare di ridurre la mancata corrispondenza delle informazioni sensoriali”.

Pertanto, evitare di leggere in macchina e cercare di guardare avanti invece che fuori dal finestrino possono aiutare a ridurre la cinetosi, poiché le informazioni visive possono corrispondere meglio alle informazioni sull’equilibrio nel nostro orecchio interno. Altri suggerimenti includono non consumare pasti abbondanti prima del viaggio, favorire il ricambio d’aria all’interno del veicolo e fare soste regolari (quando possibile). In caso questi accorgimenti non siano sufficienti a ridurre i sintomi, i farmaci anti-cinetosi possono essere un valido aiuto, riducono l’attività nel sistema di equilibrio del cervello o il numero di segnali che il cervello invia all’intestino, il che può evitare nausea e vomito.

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