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Paracetamolo in gravidanza e autismo nei bambini: la più ampia analisi scientifica non trova prove del legame

Una revisione di 40 studi pubblicata sul British Medical Journal conclude che l’uso di paracetamolo in gravidanza non è collegato all’autismo nella prole.
A cura di Valeria Aiello
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La più ampia revisione di studi scientifici sull’uso del paracetamolo in gravidanza non ha trovato prove di un aumento dei rischio di autismo nei bambini nati da madri che hanno assunto il farmaco durante la gestazione. L’analisi, pubblicata sul British Medical Journal e condotta dai ricercatori di Università del Regno Unito, Spagna e Australia, ha esaminato i dati di 40 studi sull’esposizione pre-natale al paracetamolo e i successivi esiti neuroevolutivi nella prole, valutando attentamente l’affidabilità dei risultati e individuando eventuali fattori confondenti non misurati.

La conclusione è stata evidente: la revisione non ha trovato alcun legame tra l’uso di paracetamolo in gravidanza e sviluppo di autismo o disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) nei bambini.

L’attuale base di evidenze – scrivono gli autori della revisione, guidati da Jameela Sheikh, dottoranda presso l’Institute of Life Course and Medical Sciences dell’Università di Liverpool – è insufficiente per collegare in modo definitivo l’esposizione in utero al paracetamolo con l'autismo e l'ADHD nell’infanzia”.

Cosa emerge dall’analisi scientifica su paracetamolo in gravidanza e l’autismo nei bambini

L’analisi ha evidenziato che l’affidabilità dei risultati della maggior parte degli studi era bassa o criticamente bassa, in quanto le ricerche non tenevano conto di fattori confondenti, come la genetica familiare o problemi di salute dei genitori.

Solo due studi, opportunamente corretti per le influenze genetiche e ambientali condivise tra fratelli, hanno tenuto conto di altri fattori importanti, tra cui la salute mentale, il background e lo stile di vita dei genitori. Entrambi questi studi non hanno rilevato associazioni significative tra l’uso del farmaco durante la gravidanza e lo sviluppo di disturbi dello spettro autistico o ADHD nei bambini.

Secondo i ricercatori “le donne in gravidanza non dovrebbero evitare il paracetamolo quando serve per gestire febbre o dolore, perché non trattare questi sintomi può comportare rischi maggiori per madre e feto”. Gli autori hanno inoltre sottolineato la necessità di studi più rigorosi e di colmare le lacune nella ricerca farmacologica dedicata alle donne in gravidanza, tradizionalmente poco rappresentate nei trial clinici.

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