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Nuovo farmaco antidepressivo blocca la crescita dei tumori in test di laboratorio: come funziona

Il nuovo farmaco antidepressivo ansofaxina cloridrato ha potenziato l’immunità antitumorale in test preclinici, inibendo la crescita del cancro o eliminandolo del tutto in una parte dei modelli murini trattati. Speranze per una terapia più forte ed efficace.
A cura di Andrea Centini
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Un nuovo farmaco antidepressivo, somministrato in combinazione con molecole anticancro, è stato in grado di potenziare la risposta immunitaria e inibire la crescita dei tumori in test di laboratorio. Grazie all'ansofaxina cloridrato, questo il nome del medicinale, nel 20 percento dei modelli murini (topi) trattati la massa tumorale è stata completamente eliminata. Un risultato molto positivo che getta le basi per la futura sperimentazione sull'uomo. Da tempo è noto che i farmaci antidepressivi sono preziosiosissimi alleati per i pazienti oncologici, permettendo di affrontare meglio le conseguenze della malattia, ma una nuova branca della medicina chiamata psiconeuroimmunologia indica che possono essere efficaci anche al di là del piano psicologico. Poiché infatti la depressione abbatte l'azione del sistema immunitario, questi farmaci possono rafforzare l'immunità tumorale a combattere le neoplasie. Se lavorano in sinergia con molecole antitumorali, inoltre, la risposta contro il cancro può essere ancora più potente, come emerso dal nuovo studio. Naturalmente serviranno tutte le conferme del caso nei trial clinici, ma ci sono buone speranze che la nuova terapia possa arrivare a un'applicazione pratica.

A determinare che l'antidepressivo ansofaxina cloridrato in combinazione con un farmaco anticancro è in grado di potenziare la risposta antitumorale e bloccare le neoplasie (in alcuni casi eliminarle) è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati dell'Università di Medicina di Zunyi e dell'Ospedale popolare provinciale di Guizhou, che hanno lavorato a stretto contatto con i colleghi del Primo ospedale popolare di Jinzhong, dell'Università di Medicina di Chongqing e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dai professor Qianyu Jing e Yingjie Nie della Scuola di Scienze Mediche di Base, hanno testato l'antidepressivo con un farmaco antitumorale appartenente alla classe degli Anti-TNFR2, ovvero anticorpi antagonisti del recettore del fattore di necrosi tumorale 2 (TNFR2). Queste molecole sono progettate per colpire le cellule T regolatorie infiltranti il tumore (Tregs) e, come indicato dagli autori dello studio, sono già risultate molto efficaci nelle indagini precliniche, potendo contare anche su una tossicità inferiore rispetto a quella emersa con altre immunoterapie.

Gli scienziati hanno testato l'Anti-TNFR2 in combinazione con l'ansofaxina cloridrato su varie tipologie di cellule in coltura del cancro del colon (come le CT26 e le MCA38) e su modelli murini in cui le cellule tumorali erano state trapiantate sottocute. Come indicato, la combinazione dei due farmaci ha potenziato la risposta immunitaria antitumorale, in particolar modo rafforzando l'azione delle cellule T CD8+, tra i linfociti più efficaci e maggiormente coinvolti nel combattere le masse tumorali. Hanno inoltre aumentato i livelli della dopamina periferica e promosso l'infiltrazione nel tumore e nella milza delle cellule natural killer (NK) e macrofagi M1. Tutto questo ha contribuito inibire la crescita del cancro al colon al colon retto e ad eliminarlo nel 20 percento dei roditori trattati, oltre a promuovere l'immunità anticancro a lungo termine. I risultati dello studio evidenziano dunque l'efficacia dell'antidepressivo ansofaxina cloridrato nel modulare la risposta immunitaria antitumorale e favorire l'azione del farmaco anticancro somministrato in sinergia.

L'ansofaxina cloridrato è un medicinale già approvato in Cina per il trattamento dei pazienti con disturbo depressivo maggiore, mentre negli Stati Uniti è sotto monitoraggio dalla Food and Drug Administration (FDA) in vista della potenziale autorizzazione, alla quale probabilmente seguirebbe quella dell'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) e dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Oltre a inibire / rallentare la ricaptazione della serotonina, colpisce anche la norepinefrina e la dopamina, pertanto fa parte dei farmaci SNDRI (inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina-dopamina). Agisce in parte in modo analogo della fuoxetina, ma garantendo una maggiore rapidità ed efficacia. Come già specificato, sarà necessario attendere i test sull'uomo per conoscerne esattamente la sicurezza e l'efficacia anticancro, ma i risultati preclinici sono molto promettenti. I dettagli della ricerca “Ansofaxine hydrochloride inhibits tumor growth and enhances Anti-TNFR2 in murine colon cancer model” sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Pharmacology.

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