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Nuova specie di caravella portoghese blu cobalto scoperta per caso: decine di esemplari finiti su una spiaggia

Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati giapponesi dell’Università di Tohoku ha scoperto e descritto una nuova specie di caravella portoghese, chiamata Physalia mikazuki. È un omaggio a un potente samurai che indossava un elmo con una grande mezzaluna.
A cura di Andrea Centini
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La nuova specie di caravella portoghese. Credit: Università di Tohoku
La nuova specie di caravella portoghese. Credit: Università di Tohoku

In Giappone, nella baia di Sendai, è stata scoperta una nuova specie di caravella portoghese, un complesso e tossico organismo coloniale appartenente alla classe degli Idrozoi e all'ordine dei Sifonofori. Quando si parla di caravella portoghese in genere si pensa a Physalia physalis, una specie distribuita nell'Oceano Atlantico che occasionalmente può entrare anche nel Mar Mediterraneo attraverso lo Stretto di Gibilterra (segnalazioni ci sono state anche in Italia). Un recente studio ha tuttavia determinato che esisterebbero almeno quattro specie di questi enigmatici animali, composti da una sacca galleggiante e un groviglio di polipi con tentacoli estremamente urticanti, alcuni dei quali possono raggiungere decine di metri di lunghezza.

Una di queste specie “alternative” – non tutte sono state formalmente descritte – è la caravella portoghese indopacifica (Physalia utriculus), che vive anche lungo le coste del Giappone. I ricercatori hanno scoperto che nelle acque del Sol Levante è tuttavia presente anche un'altra specie, che inizialmente credevano fosse proprio Physalia utriculus. La nuova specie è stata chiamata Physalia mikazuki, che può essere tradotto come “caravella portoghese con la mezzaluna sull'elmo”; è un omaggio a Date Masamune, signore feudale (daimyō) di Sendai vissuto nel periodo Azuchi-Momoyama e conosciuto per la grande mezzaluna posta sul suo elmo.

La scoperta della nuova specie di caravella portoghese è stata fatta per puro caso, durante un progetto di ricerca condotto nella baia di Sendai (prefettura di Miyagi) da un gruppo di studenti e ricercatori. Tra l'11 e il 12 giugno del 2024, lungo un tratto di un paio di chilometri della spiaggia di Gamo, si sono spiaggiati circa trenta esemplari di caravella portoghese. Incuriositi da questi animali colore blu cobalto, mai visti prima in questo luogo, i ricercatori ne hanno recuperati alcuni esemplari e li hanno inseriti in bottiglie di plastica per trasferirli in un laboratorio, dove sono stati sottoposti agli esami di rito. Le accurate indagini morfologiche e genetiche (DNA) hanno fatto emergere che si trattava di una specie completamente nuova, chiamata appunto Physalia mikazuki.

La nuova specie di caravella portoghese. Dettagli degli zooidi. Credit: Università di Tohoku
La nuova specie di caravella portoghese. Dettagli degli zooidi. Credit: Università di Tohoku

A scoprire e descrivere la nuova specie di caravella portoghese è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Scuola di specializzazione in scienze agrarie e dell'Istituto avanzato per il cambiamento dell'ecosistema marino dell'Università di Tohoku, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Zoologia degli Invertebrati presso lo Smithsonian National Museum of Natural History (NMNH) di Washington (Stati Uniti). Gli scienziati, coordinati dal dottor Chanikarn Yongstar, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato minuziosamente ogni dettaglio degli organismi marini prelevati. Per fare i confronti sono state utilizzate anche le illustrazioni fatte a mano in passato da altri zoologi. Le caravelle portoghesi sono piuttosto complesse, essendo composte da quattro organismi distinti chiamati zooidi, che sono strettamente dipendenti l'uno dall'altro per la sopravvivenza. Lo Pneumotoforo, la vescica piena di gas che galleggia in superficie, è quello che permette di spostarsi con le correnti; i Dactilozoidi sono i lunghissimi tentacoli urticanti che possono arrivare a decine di metri; i Gonozoidi sono i polipi riproduttivi, mentre i Gastrozoidi sono quelli che aiutano a digerire le prede, come ad esempio piccoli pesci.

Una caravella portoghese con un pesce fra i tentacoli. Credit: Andrea Centini
Una caravella portoghese con un pesce fra i tentacoli. Credit: Andrea Centini

Analizzando le singole strutture e conducendo analisi del DNA i ricercatori hanno determinato che si trattava effettivamente di una specie completamente nuova. “È stato un processo molto complesso registrare tutte le strutture corporee uniche che la distinguono dalle altre quattro specie di Physalia”, ha affermato in un comunicato stampa il dottor Yongstar. “Ho osservato ogni singola parte, confrontandone l'aspetto con vecchi tomi in cui gli studiosi disegnavano a mano l'anatomia dell'idrozoo. Una vera sfida se si considera quante parti aggrovigliate ha”, ha aggiunto l'esperto. Il merito di un'indagine così approfondita è dovuto al fatto che nella baia di Sendai non erano mai state viste caravelle portoghesi, un luogo molto più a nord del loro normale areale di distribuzione.

Le nostre analisi morfologiche e del DNA hanno confermato che questi esemplari rappresentano una nuova specie, distinta dai suoi parenti tropicali. Il che è di per sé una scoperta entusiasmante, ma avevamo ancora domande su come fosse arrivata fin qui”, ha affermato il dottor Kei Chloe Tan, che ha eseguito l'analisi del DNA. Attraverso apposite simulazioni al computer sulle correnti, è stato determinato che è stato l'aumento della temperatura superficiale dell'acqua catalizzato dal cambiamento climatico a spingere le caravelle portoghesi a finire sulla spiaggia di Gamo. È una scoperta significativa non solo dal punto di vista ecologico, ma anche per la sicurezza pubblica, dato che le punture di questi animali sono dolorosissime e in alcuni casi possono risultare anche mortali. I dettagli della ricerca “Physalia mikazuki sp. nov. (Phylum Cnidaria; class Hydrozoa) blown into Japan’s northeast (Tohoku) at the whim of marine ecosystem change” sono stati pubblicati su Frontiers in Marine Science.

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