Nel ghiaccio in Antartide scoperte bolle d’aria di sei milioni di anni fa: cosa possono dirci

Un gruppo di ricercatori statunitensi ha appena fatto una scoperta senza precedenti. In Antartide, nella regione di Allan Hills, ha estratto il campione di ghiaccio più antico di sempre, risalente a ben sei milioni di anni fa. All'interno di questi cilindri c'erano ancora intrappolate delle piccole bolle di aria che sono rimaste lì per tutto questo tempo.
È una scoperta eccezionale perché questi campioni, proprio come dei fossili, permettono ai ricercatori di studiare le caratteristiche chimiche dell'atmosfera e del clima in un'epoca lontanissima dalla nostra.
La scoperta
La scoperta, discussa in questo studio sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è stata realizzata da un gruppo di ricercatori guidati da Sarah Shackleton del Woods Hole Oceanographic Institution e John Higgins della Princeton University, entrambi membri del Center for Oldest Ice Exploration (COLDEX). Si tratta di un centro scientifico e tecnologico, nato nel 2021 dalla collaborazione di 15 istituti di ricerca statunitensi guidati dall'Università statale dell'Oregon.
L'obiettivo di questa competizione tra ricercatori è esplorare l'Antartide alla ricerca delle più antiche testimonianze climatiche e ambientali del nostro pianeta conservate nei ghiacci e superare il record attuale: alcune carote di ghiaccio estratte nel 2008 e risalenti a non più di 800.00 anni fa.
Oltre al team statunitense, di recente un team europeo ha annunciato di aver estratto nell'entroterra dell'Antartide orientale una carota di ghiaccio continua risalente a 1,2 milioni di anni.
A cosa serve il carotaggio
La calotta glaciale antartica è la più grande massa di ghiaccio del pianeta e da qualche tempo è il campo di battaglia di una competizione – chiaramente amichevole – tra gruppi di ricerca di tutto il mondo che si sfidano a estrarre la carota più antica.
Il carotaggio è un importante strumento di ricerca scientifica: estraendo le carote, ovvero i campioni di ghiaccio, in profondità nelle calotte glaciali, ad esempio in Antartide o in Groenlandia, i ricercatori possono ottenere informazioni relative al clima e alle concentrazioni di gas serra presenti nel nostro Pianeta in epoche lontanissime.
Quali informazioni contengono
Le calotte glaciali e i ghiacciai vicino ai Poli Nord e Sud della Terra si sono formati nel corso di milioni di anni – spiega il WWF – dalla compressione della neve che di anno in anno si accumula e comprime gli strati sottostanti. Quando i ricercatori estraggono le carote di ghiaccio cercano di andare il più possibile in profondità, perché più profonda è la carota di ghiaccio più lontano nel tempo possono arrivare le informazioni in essa contenuta.
Per spiegarla con le parole di Shackleton: "Le carote di ghiaccio sono come macchine del tempo che permettono agli scienziati di dare un'occhiata a com'era il nostro Pianeta in passato".
Ogni strato di ghiaccio conserva infatti informazioni del clima e dell’ambiente del periodo in cui si è formato: le molecole d’acqua – spiega il WWF – conservano un'impronta della temperatura dell’aria, inoltre il ghiaccio può intrappolare al suo interno particelle che erano presenti nell'ambiente quando si è formato come polveri, pollini, ceneri, oligoelementi che possono testimoniare eventi naturali passati, come eruzioni vulcaniche. Inoltre, il ghiaccio può conservare al suo interno piccole bolle d’aria contenenti ancora gas serra come anidride carbonica e metano che una volta studiate possono rilevare informazioni sull'anidride carbonica presente nell'epoca in cui si è formata.
 
		 
  