Mpox, vaiolo delle scimmie, l’OMS lancia un nuovo allarme: “Continuo aumento dei casi”

L'Mpox, vaiolo delle scimmie, resta un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (PHEIC). A lanciare l'allarme è stato Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità. Nonostante i progressi, l'Mpox "continua a rappresentare una Pheic in base al continuo aumento del numero di casi" e "alla probabile trasmissione non rilevata in corso in alcuni Paesi al di fuori del continente africano", spiega in una nota l'agenzia delle Nazioni Unite per la salute.
Nei giorni scorsi, l’Organizzazione mondiale della sanità ha diffuso nuove raccomandazioni per la gestione clinica, la prevenzione e il controllo delle infezioni da Mpox. Queste linee guida aggiornate riguardano i pazienti infettati, sia che vengano assistiti a casa, in comunità o in strutture sanitarie, e sostituiscono le indicazioni provvisorie pubblicate dall’OMS nel 2022.
L'allarme arriva mentre in Italia, a Terni, è stato individuato un nuovo caso. Si tratta di un giovane, attualmente ricoverato nel reparto di malattie infettive di Perugia. Le autorità sanitarie locali sono al lavoro per risalire alla catena del contagio, ma al momento non è ancora stata individuata l'origine dell’infezione.
Origini, caratteristiche e rischi del vaiolo Mpox
Il vaiolo è una malattia virale causata da un virus del gruppo Orthopoxvirus, noto per provocare infezioni cutanee caratterizzate da vesciche o protuberanze piene di liquido o pus, che nel tempo formano croste e guariscono. Il virus Mpox è simile al vaiolo, ormai debellato, la malattia è stata identificata per la prima volta nelle scimmie all'interno di un laboratorio in Danimarca. Da qui il nome originario "vaiolo delle scimmie". Solo nel 1970 si registrò il primo caso umano, in un neonato nella Repubblica Democratica del Congo. Nel 2022, per evitare associazioni fuorvianti e ridurre lo stigma, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha scelto di rinominare ufficialmente la malattia in Mpox, sottolineando che può colpire anche roditori e esseri umani.
L'impennata di Mpox nella Repubblica Democratica del Congo e la sua diffusione nei Paesi limitrofi – ricorda l'Oms – sono state classificate come emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale il 14 agosto 2024. Da allora il Comitato di emergenza si è riunito in altre tre occasioni, ogni volta informando il Dg che l'evento continua a costituire un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale".
"Sebbene chiunque possa contrarre l'MPox, non tutti sono esposti allo stesso rischio", ha spiegato in una nota l'OMS. "Le persone a stretto contatto con una persona infetta, anche attraverso rapporti sessuali, sono maggiormente a rischio di infezione, in particolare i partner sessuali, ma potenzialmente anche i familiari e gli operatori sanitari".
Mpox: trasmissione, sintomi e misure di controllo di una malattia in crescita
Questa malattia altamente contagiosa ha provocato almeno 450 vittime durante la sua prima epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo. Oggi è diffusa in diverse aree dell’Africa centrale e orientale, dove gli scienziati osservano con crescente preoccupazione l’emergere di una nuova variante, caratterizzata da un’elevata letalità e da una rapida trasmissibilità.
Il contagio avviene principalmente attraverso il contatto ravvicinato, diretto pelle a pelle, durante i rapporti sessuali, ma anche semplicemente parlando o respirando vicino a una persona infetta. I sintomi includono febbre, dolori e lesioni cutanee, con un tasso di mortalità stimato attorno al 4%. Le epidemie possono essere arginate grazie ai vaccini, anche se la somministrazione è generalmente riservata a soggetti ad alto rischio o a chi è entrato in contatto con casi accertati.