Morto James Watson, scoprì la struttura a doppia elica del DNA

James Watson, il genetista americano e vincitore del Nobel per la Medicina nel 1962 per la scoperta della struttura a doppia elica del DNA, è morto giovedì all’età di 97 anni. Il suo decesso, dopo una breve malattia, è stato reso noto da un portavoce del Cold Spring Harbor Laboratory, l’istituto di ricerca newyorkese di cui Watson fu direttore e presidente per circa 35 anni. Watson fu anche il primo direttore del rivoluzionario Progetto Genoma Umano, l’importante ricerca scientifica internazionale che ha mappato e sequenziato tutti i nostri geni.
James Watson, insieme a Francis Crick, è noto soprattutto per aver identificato la struttura a doppia elica del DNA, nel 1953: cruciali per la scoperta furono i dati raccolti dal King’s College di Londra, in particolare da Rosalind Franklin, che ottenne le prime immagini del DNA (la celebre Fotografia 51) utilizzando la cristallografia a raggi X, un’idea avanzata per la prima volta da Maurice Wilkins.
Watson e Crick furono co-autori dello studio pubblicato su Nature che rivelò la struttura e, insieme a Wilkins, vennero premiati con il Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 1962, per "le loro scoperte riguardanti la struttura molecolare degli acidi nucleici e il suo significato per il trasferimento di informazioni nella materia vivente".
Al lavoro di Rosalind Franklin non venne invece data la corretta attribuzione e, quando i tre scienziati vennero premiati con il Nobel, la chimica inglese era già morta, nel 1958, pertanto non era idonea alla candidatura.
James Watson e la scoperta della doppia elica del DNA
L’identificazione della struttura a doppia elica del DNA rappresenta uno dei momenti più significativi nella storia della scienza, che ha gettato le basi della genetica e della biologia moderna. Il primo modello, pubblicato da James Watson e Francis Crick nel 1953, rivelava che il DNA è formato da due filamenti complementari avvolti l’uno sull’altro, come i corrimani di una scala a spirale, tenuti insieme da legami idrogeno tra le basi azotate.
Questa intuizione permise di comprendere come l’informazione genetica potesse essere copiata e trasmessa da una cellula all’altra e da una generazione all’altra, spiegando in termini molecolari l’ereditarietà.
Da quel momento la biologia molecolare ha compiuto passi da gigante: dalla decifrazione del codice genetico alla nascita della genomica, fino alle moderne tecniche di editing del DNA. Tutto è iniziato con quella doppia elica che, più di ogni altra immagine, continua a simboleggiare la vita stessa.