Magnifiche stelle cadenti di fine estate sull’Italia: quando vedere le Chi Cignidi e perché sono speciali

Nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 settembre potremo vedere nel cielo una spettacolare pioggia di stelle cadenti, regalata dal picco massimo di un affascinante sciame meteorico scoperto soltanto nel 2015. Si tratta delle Chi Cignidi (o chi-Cygnids), identificate per la prima volta dall'astronomo olandese Peter Jenniskens della NASA e del SETI (acronimo di Search for Extra-Terrestrial Intelligence – il programma che va a caccia degli alieni).
La peculiarità di queste meteore risiede nel fatto che hanno una periodicità di cinque anni: dopo la prima osservazione, infatti, sono state nuovamente avvistate nel 2020, mentre indagini su materiale di repertorio le hanno rilevate anche nel 2010. Poiché le prime, timide scie luminose delle Chi Cignidi sono state osservate da Jenniskens e colleghi anche alla fine di agosto di quest'anno, come riportato dal SETI, tutto lascia immaginare che avremo un nuovo picco nei prossimi giorni, tra la fine di questa settimana e l'inizio della successiva.
Di fatto le Chi Cignidi sono tra le ultime stelle cadenti dell'estate, considerando che l'equinozio d'autunno, il momento esatto che determina il passaggio astronomico dalla stagione estiva all'autunno, come indicato dall'Unione Astrofili Italiai (UAI) è atteso esattamente alle 20:19 di lunedì 22 settembre.
A che ora vedere le Chi Cignidi a settembre
Il picco massimo dello sciame meteorico delle Chi Cignidi è atteso tra il 14 e il 15 settembre. Come suggerisce il nome, il radiante – il punto del cielo da cui sembrano originare le meteore – è associato alla costellazione del Cigno, in particolar modo alla stella Chi Cigni. Il Cigno in queste sere si trova alto nel cielo a sud-est, pertanto il momento migliore per ammirare le stelle cadenti sarà tra la sera e la notte del 14, piuttosto che prima dell'alba del 15.
Ricordiamo che le meteore, pur essendo popolarmente note come stelle cadenti, non hanno nulla a che vedere con gli astri che punteggiano il firmamento. Si tratta infatti di minuscoli frammenti e detriti rilasciati dal passaggio di un oggetto celeste, come una cometa o più raramente un asteroide, che entrano in contatto con l'atmosfera terrestre "infiammandosi". Il colore, l'intensità e la durata delle scie luminose dipende da diversi parametri chimico-fisici, dalla composizione alla velocità dei frammenti, passando per dimensioni e angolo di ingresso.
Per quanto concerne le Chi Cignidi, la UAI sottolinea che si tratta di meteore interessanti, lente e brillanti. Ciò significa che possono regalare scie luminose molto evidenti. Il tasso orario zenitale (ZHR), ovvero il numero massimo di meteore che ci si può aspettare di osservare nell'arco di un'ora, si attesta attorno alla decina, dunque siamo bel lungi dagli exploit delle Perseidi (le Lacrime di San Lorenzo) e delle Geminidi (o Gemellidi) di dicembre, che possono superare abbondantemente le 100. Tuttavia, in virtù delle loro caratteristiche, le Chi Cignidi sono assolutamente degne di essere ammirate.
Origine sconosciuta delle Chi Cignidi
Come specificato, le meteore originano dall'impatto di piccoli frammenti di asteroidi e comete contro l'atmosfera della Terra, evento che si verifica quando il nostro pianeta, orbitando attorno al Sole, incontra queste nubi di materiale. I detriti vanno incontro al fenomeno dell'ablazione a causa dell'attrito e del riscaldamento estremi, illuminandosi nel cielo. Curiosamente, per le Chi Cignidi non conosciamo ancora l'oggetto progenitore. Il dottor Jenniskens, tuttavia, ha proposto un candidato molto promettente: l'asteroide 2020RF. Esso, infatti, viaggia in sincronia col gigante gassoso Giove e completa tre orbite attorno al Sole ogni sette compiute dal pianeta più grande del Sistema solare. Ciò si traduce in un periodo di circa 5 anni per completare un giro attorno alla stella, che è esattamente il periodo in cui lo sciame meteorico torna a manifestarsi sulla Terra. Potrebbe essere una coincidenza, ma tutto lascia immaginare che possa essere davvero questo sasso spaziale il corpo progenitore delle Chi Cignidi.
Come vedere le stelle cadenti
Le meteore sono perfettamente visibili senza strumenti ottici, che ridurrebbero soltanto la finestra di cielo da monitorare. Come specificato, la sera del 14 settembre bisognerà guardare in direzione della costellazione del Cigno, in alto nel cielo sudorientale, ma tenendo il radiante sotto controllo con la coda dell'occhio e spaziare nell'area circostante. Secondo gli esperti questo è il metodo migliore per osservare le stelle cadenti. Chiaramente più il cielo è buio e stellato, cioè privo di inquinamento luminoso, maggiore è il numero di meteore visibili. Non resta che attender il weekend , nella speranza che il meteo sia favorevole.