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L’Ue dovrà verificare se gli allevamenti di polli broiler rispettano le norme sul benessere animale

Valuterà se gli allevamenti di questi animali da carne violano l’attuale legislazione europea e se le disposizioni andranno cambiate, ora che la Commissione petizioni si è espressa a sostegno della richiesta di Animal Equality.
A cura di Valeria Aiello
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I broiler, i polli allevati esclusivamente per produrre carne, finiranno sotto la lente della Commissione europea che valuterà se gli allevamenti europei rispettano o meno le norme sul benessere animale e se queste sono adeguate a salvaguardare il benessere di questi animali. Lo chiede la Commissione Petizioni del Parlamento europeo, che si è espressa a sostegno della petizione depositata il 15 giugno 2022 dall’organizzazione internazionale Animal Equity che punta a mettere fine alle crudeltà inflitte agli animali allevati a scopo alimentare.

Tutti gli eurodeputati intervenuti durante la seduta hanno votato a favore della petizione e toccherà quindi alla Commissione Ue verificare la corretta applicazione delle disposizioni europee sul  benessere animale, oltre ad esprimersi in merito alla necessità di modificare tali norme sulla base delle violazioni denunciate attraverso la petizione stessa. In particolare, la Animal Equity ha messo in luce le sofferenze che i polli broiler, frutto di una selezione genetica operata dall’industria con l’obiettivo di ottenere una crescita accelerata e maggiore delle parti maggiormente richieste sul mercato (petto e cosce), sono costretti a subire. Con la petizione, sottoscritta da oltre 60 associazioni italiane, europee e internazionale, la Animal Equity ha denunciato tutti e 27 gli Stati membri dell’Ue, Italia compresa, dove si allevano polli a rapido accrescimento.

Contestualmente al parere positivo della Commissione petizioni, la rappresentante della Commissione europea, presente in aula, ha anche dichiarato che una maggiore tutela dei polli broiler a rapido accrescimento sarà oggetto della proposta di revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati prevista entro il 2023, dove sarà inclusa proprio la richiesta di utilizzare razze di polli che crescono in modo normale e non in modo spropositato come succede nelle razze a rapido accrescimento.

Il problema della selezione genetica dei polli broiler

La Commissione petizioni ha riconosciuto che l’allevamento di polli broiler a rapido accrescimento è problematica e anche l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha affermato che la selezione genetica effettuata sui polli broiler allevati per la loro carne ha ripercussioni disastrose sulla loro qualità di vita. Una volta nati, questi animali – che non si riproducono, in quanto sono il risultato di incroci di varie razze – vengono trasportati dall’incubatoio all’allevamento, dove in poco tempo diventano pulcini troppo cresciuti che non riescono a reggersi sulle proprie zampe.

Questo rapido accrescimento li espone a problemi di circolazione e cardio-respiratori, mentre la selezione genetica indebolisce le loro difese immunitarie, il che li rende maggiormente suscettibili a malattie. “Il parere della Commissione Petizioni segna un passo fondamentale verso la fine della sofferenza di miliardi di polli in tutta l’Unione europea. È ora necessario che la Commissione europea agisca per impedire che lo sfruttamento ingiustificato di questi animali prosegua oltre” ha spiegato Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa.

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