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L’iceberg più grande del mondo si è mosso: dove è diretto e perché rischia di essere un problema

È raro vedere un blocco di queste dimensioni in movimento, se si arenasse nelle acque poco profonde vicino all’isola della Georgia meridionale potrebbe bloccare l’accesso ai rifornimenti di cibo per la fauna.
A cura di Elisabetta Rosso
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L’iceberg più grande del mondo si è mosso dopo 37 anni. Si è staccato per la prima volta dalla piattaforma di ghiaccio Filchner-Ronne dell’Antartide occidentale nel 1986, ed è rimasto incastrato sul fondale del Mare di Weddell, nell'Oceano Atlantico. Ora le immagini satellitari hanno mostrato l'iceberg prendere velocemente la deriva oltre la punta settentrionale della penisola antartica. Ha già superato la piattaforma di ghiaccio di Larsen e sta entrando nel mar Atlantico meridionale.

Ora secondo gli scienziati dovrebbe infilarsi lungo un percorso noto come il vicolo degli iceberg, eppure se si incagliasse lungo il tragitto davanti all'isola della Georigia meridionale potrebbe causare una catastrofe per la biodiversità locale, per questo l'iceberg viene attentamente monitorato dagli esperti.

L'iceberg A23a

È l'iceberg più grande al mondo, A23a misura 4.000 chilometri quadrati ed è spesso 400 metri. È leggermente più piccolo del Molise. Gli esperti hanno iniziato a osservare i primi timidi movimenti a partire dal 2020, negli ultimi anni le dimensioni dell'iceberg si sono ridotte e si è disincagliato dal fondale marino. Ha cominciato a muoversi lentamente, ora ha preso velocità spinto dalle correnti e dai venti.

Quale potrebbe essere il tragitto

Come ha spiegato il glaciologo britannico dell’Antartide Oliver Marsh, è raro vedere un iceberg di queste dimensioni in movimento, per questo gli scienziati monitoreranno la traiettoria. L'iceberg potrebbe essere trasportato lungo la corrente circumpolare antartica, in quetso caso seguirebbe un percorso che è diventato noto come “iceberg alley” (tradotto, vicolo degli iceberg).

"Ma un iceberg di questa scala potrebbe anche sopravvivere per un bel po’ di tempo nell’Oceano Antartico, anche se è molto più caldo, e potrebbe anche percorrere una strada più a nord verso il Sudafrica, in questo caso rischia di interrompere le spedizioni”, ha detto Marsh.

Perché potrebbe essere un problema

Il rischio, quando enormi iceberg si spostano lungo il percorso, è che rimangano bloccati nelle acque poco profonde vicino all'isola della Georgia meridionale. Milioni di foche, pinguini e uccelli marini si riproducono sull'isola, se A23a si arenasse bloccherebbe l'accesso ai rifornimenti di cibo per la fauna. Non solo, il passaggio dell'iceberg distruggerebbe il fondale marino e rilascerebbe grandi quantità di acqua dolce, in grado di alterare gli equilibri chimico-fisici dell'ecosistema.

Nel 2020, un altro iceberg, A68, aveva rischiato di incastrarsi sul fondale della Georgia meridionale. Prima che raggiungesse l'isola però si era spezzato. Qualcosa del genere potrebbe succedere anche con A23a. Tra i rischi c'è anche il possibile distacco di frammenti semisommersi, che potrebbero ostacolare il tragitto delle navi.

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