103 CONDIVISIONI

L’albero della “mela di Newton” è stato abbattuto dalla tempesta Eunice

Da 68 anni si trovava nel giardino botanico di Cambridge, ottenuto da un innesto del melo originale che tre secoli e mezzo fa fece cadere uno dei suoi frutti sulla testa dello scienziato inglese, inspirandolo a formulare la Legge di gravità.
A cura di Valeria Aiello
103 CONDIVISIONI
Il "melo di Newton" sradicato presso il giardino botanico di Cambridge / Credit: Samuel Brockington, Twitter
Il "melo di Newton" sradicato presso il giardino botanico di Cambridge / Credit: Samuel Brockington, Twitter

I venti record della tempesta Eunice, che nelle ultime ore ha colpito diversi Paesi nordeuropei con raffiche di quasi 200 km orari in alcune regioni del Regno Unito, hanno causato diversi feriti e ingenti danni, scoperchiando case, strappando via cartelli stradali e pali della luce e sradicando anche uno degli alberi simbolo di Cambridge, un clone del melo originale che tre secoli e mezzo fa lasciò cadere uno dei suoi frutti sulla testa di Isaac Newton, ispirando lo scienziato inglese a formulare la Legge di gravità.

L’albero si trovava da 68 anni all’ingresso del giardino botanico di Cambridge, ottenuto per propagazione da un innesto del melo che viveva nel giardino della casa d’infanzia di Newton, a Woolsthorpe Manor, nel Lincolnshire. Da questa pianta – che, ironia della sorte, venne anch’essa abbattuta da forti venti nella prima metà del XIX secolo – , furono prelevati diversi innesti, alcuni dei quali sistemati nella tenuta di Belton House e, soprattutto, presso la Fruit Research Station di East Malling, uno dei principali istituti di ricerca su colture e piante orticole del Kent, in Inghilterra, da cui proviene la maggior parte dei “Meli di Newton”. Altre parti dell’albero originale vennero utilizzate per realizzare alcuni mobili, tra cui una famosa sedia di Woolsthorpe Manor.

Anche se la caduta del melo è una dura perdita per il giardino, il suo curatore, il dottor Samuel Brockington, ha spiegato che la sua eredità sopravvivrà grazie a tre ulteriori innesti che erano stati prelevati in previsione di una sua eventuale caduta. Uno di questi cloni è stato regalato a Lord Sainsbury dall’Università di Cambridge in occasione del suo compleanno, mentre gli altri due si trovano ancora presso l’Orto botanico dell’Ateneo inglese, in attesa di prossima messa a dimora.

Quindi, attraverso la straordinaria pratica dell’innesto, il nostro “Melo di Newton” si spera che continui ad essere nella collezione del nostro giardino botanico” ha scritto Brockington in un tweet. Recentemente, nell’ambito del progetto Darwin Tree of Life, l’Università di Cambridge ha anche sequenziato il genoma di questo melo, in modo da preservare il suo DNA in formato digitale, e scoprendo che l’albero sradicato era praticamente identico ai suoi cloni.

.

103 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views