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La Via Lattea è piena di pianeti abitabili: sono centinaia di milioni, secondo un nuovo studio

La Via Lattea pullula di pianeti abitabili, potenzialmente in grado di ospitare acqua liquida sulla superficie. Secondo un nuovo calcolo sarebbero centinaia di milioni, forse già popolati da vita aliena.
A cura di Andrea Centini
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Illustrazione di due esopianeti. Credit: Alejandro Suárez Mascareño e Inés Bonet (IAC)
Illustrazione di due esopianeti. Credit: Alejandro Suárez Mascareño e Inés Bonet (IAC)

Nel cuore della Via Lattea, la nostra galassia, secondo un nuovo studio ci sono centinaia di milioni di pianeti nella zona abitabile della propria stella. Ciò significa che siamo letteralmente circondati da corpi celesti potenzialmente in grado di permettere la presenza di acqua liquida sulla superficie e, di conseguenza, essere ospitali per la vita. Perlomeno quella che conosciamo noi sulla Terra, intimamente connessa a questo elemento. La scoperta potrebbe indirizzare la caccia ai pianeti extrasolari dei prossimi anni attorno a un tipo specifico di stelle, le nane di classe M, quelle attorno alle quali è stato calcolato l'enorme numero di esopianeti abitabili – nella cosiddetta zona di Goldilocks – della Via Lattea. Si tratta delle stelle più comuni dell'Universo; sono molto più piccole e decisamente meno luminose del nostro Sole, ma non per questo poco attraenti dal punto di vista dell'astrobiologia o magari di un futuro "trasferimento".

A determinare che attorno alle nane di classe M della nostra galassia ci sono centinaia di milioni di pianeti abitabili sono state le due scienziate Sarah Ballard e Sheila Sagear dell'Università della Florida. Le due ricercatrici hanno calcolato l'eccentricità (il grado di ovalizzazione) dell'orbita di oltre 150 pianeti extrasolari attorno a questi peculiari astri, analizzando le immagini raccolte da telescopi spaziali come il compianto Kepler e Gaia. Combinando i dati legati al tempo e alle distanze di transito degli esopianeti, le due scienziate sono giunte alla conclusione che circa i due terzi dei pianeti che orbitano attorno a queste stelle sono sottoposti ai catastrofici effetti del riscaldamento mareale. In pratica vengono stirati e sterilizzati da temperature infernali, che ucciderebbero ogni eventuale forma di vita e farebbero evaporare l'acqua. La buona notizia risiede nel fatto che il restante terzo di pianeti si trova nella zona abitabile di cui sopra, quella che permette la presenza di acqua liquida sulla superficie grazie alle temperature “gradevoli”. Le scienziate hanno anche scoperto che le stelle con più pianeti avevano maggiori probabilità di averne alcuni con orbite circolari, più favorevoli a ospitare l'acqua liquida e dunque la vita.

Le nane di classe M hanno una massa infinitesima rispetto a quella del Sole e sono meno luminose, ma sono anche decisamente più longeve. Si stima che quelle più leggere possano “estinguere” l'idrogeno in trilioni di anni, mentre quelle medie potrebbero sopravvivere per decine e decine di miliardi di anni. Un pianeta abitabile attorno a una stella di questo tipo sarebbe un porto piuttosto sicuro anche per la nostra specie, considerando che entro 5 miliardi di anni il Sole finirà il proprio ciclo (ma risulterà mortale per ogni forma di vita molto prima).

Insomma, se vorremo sopravvivere come esseri umani prima o poi dovremo andarcene dalla Terra, e un pianeta abitabile di questo tipo sarebbe un traguardo ambizioso. Al momento, però, parliamo di fantascienza, non solo perché non sappiamo se davvero ci sono pianeti con un'atmosfera stabile e ricca di ossigeno come la nostra, in grado di farci sopravvivere, ma non abbiamo assolutamente le tecnologie in grado di farci raggiungere posti lontani anni luce. I dettagli della nuova ricerca “The orbital eccentricity distribution of planets orbiting M dwarfs” saranno pubblicati il 2 giugno sull'autorevole rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences.

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