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La tempesta solare acuta innesca magnifiche aurore nel cielo: per l’Italia c’è ancora speranza

Una violenta espulsione di massa coronale (CME) ha raggiunto la Terra il 1 giugno dando vita a spettacolari aurore boreali alle medie latitudini. In Canada il cielo è stato totalmente coperto da bellissimi archi colorati. Cosa può accadere in Italia.
A cura di Andrea Centini
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Aurora boreale. Credit: Alessandro Nobili
Aurora boreale. Credit: Alessandro Nobili

Come ampiamente previsto, il flusso di vento solare legato a un'espulsione di massa coronale (CME) verificatasi il 31 maggio ha impattato conto il campo magnetico della Terra, dando vita a una tempesta geomagnetica acuta (G4) e a spettacolari fenomeni aurorali. Come indicato da Spaceweather.com, l'aurora boreale e fenomeni annessi – come i SAR – sono stati visibili dal Canada fino alla California e al Golfo del Messico, quindi ha raggiunto latitudini decisamente più basse e anomale rispetto al solito. È esattamente l'esito che ci si attendeva, innanzi alla velocità e all'intensità del materiale solare scagliato contro la magnetosfera terrestre. Purtroppo, a differenza di quanto accaduto a maggio e ottobre del 2024 e a Capodanno 2025, l'Italia non è stata baciata dalla fortuna, pur trovandosi nella fascia di latitudine coinvolta dagli spettacoli di luci. Che cosa è accaduto?

La spiegazione è piuttosto semplice: il picco massimo dell'attività geomagnetica, con il contestuale innesco della tempesta solare acuta (G4), come indicato da Solar Ham è stato raggiunto attorno alle 08:00 del Tempo Coordinato Universale (UTC), le 10:00 ora italiana. Ciò significa che si è verificato in pieno giorno, quando i fenomeni aurorali non sono purtroppo visibili nel cielo. Molto meglio è andato ad altri osservatori del continente americano, che hanno potuto assistere a magnifici giochi di luce innanzi al firmamento. Nello stato dell'Alberta, in Canada, il cielo è stato completamente ricoperto dall'aurora boreale, come mostra la bellissima immagine a 360° scattata dal fotografo a 360° Alan Dyer, che potete vedere qui di seguito.

Ma come specificato, i fenomeni aurorali sono stati osservati anche a latitudini molto più basse (in Canada l'aurora boreale non è così eccezionale). Ad esempio, evidenzia Spaceweather.com, l'ha immortalata in modo spettacolare anche Jay Shaffer che si trovava a Tres Piedras, una comunità nella contea di Taos nello Stato del Nuovo Messico. “Ho scommesso sull'arrivo anticipato del CME e l'ho visto il 1° giugno alle 01:36 MDT. Un colpo di fortuna!”, ha affermato con entusiasmo l'appassionato di astrofotografia al portale specializzato in meteo spaziale.

Ricordiamo che il fuso orario MDT, acronimo di Mountain Daylight Time, è indietro di 8 ore rispetto al fuso orario CEST (Central European Summer Time) attualmente in vigore in Italia; ciò significa che ha potuto ammirare questo bellissimo fenomeno mentre da noi erano le 09:36, quando non avremmo purtroppo potuto vedere nulla nel cielo. Il Nuovo Messico, fra l'altro, si trova a una latitudine di + 36,6° N, mentre mentre l'Italia si estende tra circa 35° N e 47°N; ciò significa che larghissima parte del nostro Paese si trova più a nord rispetto allo Stato statunitense. Quindi, fosse stato buio anche da noi, avremmo visto gli stessi spettacoli che hanno baciato lo Stivale nei mesi scorsi.

Ma non dobbiamo perdere la speranza di poter ammirare nuovamente l'aurora boreale e i SAR nei cieli d'Italia. Spaceweather.com indica che per oggi, anche se l'attività magnetica sta diminuendo, sono ancora previste tempeste geomagnetiche G1, G2 e soprattutto G3. Queste ultime, definite forti, possono in realtà manifestarsi con maggiore intensità del preventivato e presentarsi come G4; è già accaduto alcune volte, recentemente. Poiché per vedere un'aurora sull'Italia serve proprio una tempesta geomagnetica acuta (G4) con indice kP superiore al 7, possiamo continuare a sperare anche per la notte tra il 2 e il 3 giugno.

È doveroso ricordare che ci troviamo nella fase di massimo del ciclo di attività magnetica di 11 anni del Sole; esso si caratterizza per un numero sensibilmente più alto di macchie solari, che a loro volta sono associate a brillamenti (o eruzioni solari) e violente CME. In altri termini, in questo periodo questi fenomeni sono più frequenti e potenti. Una tempesta geomagnetica estrema (G5) può rappresentare un serio pericolo e per questo la nostra stella viene costantemente monitorata dai fisici solari.

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