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Guerra in Ucraina

La Russia minaccia lo smantellamento della Stazione Spaziale Internazionale in un video grottesco

L’agenzia di stampa russa RIA Novosti ha pubblicato un video in cui mostra il distacco del modulo russo dalla ISS, con conseguenze devastanti per la stazione.
A cura di Andrea Centini
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L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia sta deteriorando i rapporti internazionali col Cremlino su molteplici fronti, comprese le collaborazioni scientifiche. Tra le più importanti e prestigiose in assoluto figura la gestione congiunta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), avanguardia dell'umanità “fra le stelle” per la quale la Roscomos (Agenzia Spaziale Russa) e la NASA (Agenzia aerospaziale statunitense) ricoprono il ruolo di attori principali. Basti sapere che la NASA gestisce il modulo che fornisce elettricità a tutto il laboratorio orbitante, mentre la Roscomos controlla quello relativo alla propulsione. In pratica, non possono fare l'uno a meno dell'altro. Poiché le sanzioni stanno colpendo duramente il settore tecnologico e aerospaziale della Russia, il direttore generale della Roscomos Dmitry Rogozin in una serie di tweet al vetriolo aveva “velatamente” minacciato la caduta incontrollata della ISS, per la quale il contributo russo è fondamentale. Ora in un nuovo, curioso video pubblicato dall'agenzia di stampa statale RIA Novosti e rilanciato da NASA Watch tale minaccia viene ripresentata, attraverso immagini di repertorio montate ad arte in cui viene simulato il distacco del segmento russo della ISS da quelli restanti, lasciati precipitare sulla Terra.

Nel video della durata di 58 secondi – accompagnato da un'allegra canzone russa – si vedono i cosmonauti russi mentre salutano i colleghi degli altri Paesi ed entrano nel proprio blocco della stazione spaziale, chiudendosi i portelli alle spalle. Al secondo 23 le riprese si spostano all'esterno della ISS e mostrano il suddetto distacco, accolto da scroscianti applausi dal centro di comando in Russia. Nelle immagini in computer grafica si vede la porzione russa ancora sotto controllo, mentre l'altra, privata dei motori, inizia a “precipitare” verso la Terra. Nell'ultima sequenza del video si vede la scena di un oggetto che brucia rientrando nell'atmosfera, osservato a distanza di sicurezza da un oblò del presunto modulo russo sopravvissuto.

Il video, pur essendo ironico a suo modo, è chiaramente una minaccia al prosieguo del programma di ricerca congiunto a bordo del laboratorio orbitante, come specificato da NASA Watch. Ciò, naturalmente, non significa che si arriverà a scenari così estremi, anche se Rogozin nei suoi “cinguettii” su Twitter aveva spiegato che la ISS non sorvola la Russia, quindi in caso di rientro incontrollato sarebbe stato un problema di Joe Biden – il presidente degli Stati Uniti – e dei suoi alleati. “C'è anche la possibilità di far cadere una struttura da 500 tonnellate in India e Cina. Vuoi minacciarli con una prospettiva del genere?”, aveva chiosato il direttore generale della Roscomos in un tweet particolarmente velenoso. Ma è davvero possibile far separare i moduli della ISS nel modo in cui è stato presentato da RIA Novosti?

Come specificato alla CNN dall'ex astronauta della NASA Garrett Reisman alcuni giorni addietro, “il segmento russo non può funzionare senza l'elettricità proveniente dalla parte americana e la parte americana non può funzionare senza i sistemi di propulsione che si trovano dalla parte russa”. “Quindi non puoi divorziare amichevolmente. Non puoi fare un disaccoppiamento consapevole”, ha spiegato l'ingegnere americano. Insomma, sembra davvero improbabile un distacco come quello tratteggiato nel video, dal sapore particolarmente grottesco.

Ciò che è che certo è che la guerra in Ucraina sta avendo conseguenze significative sulla ricerca spaziale. Per quanto concerne la ISS, ad esempio, è stato annunciato che Samantha Cristoforetti non ricoprirà più il ruolo di comandante della stazione (sarebbe stata la prima donna europea); non è stato confermato che si tratti di una conseguenza delle tensioni internazionali, ma appare molto probabile, anche alla luce del fatto che la Roscomos ha affermato di aver sospeso qualsiasi esperimento congiunto sul laboratorio orbitante. L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha inoltre annunciato che ritiene molto improbabile il lancio su Marte del rover Rosalind Franklin entro quest'anno, proprio perché l'intera missione è cogestita con i russi. La Roscomos, infine, si è rifiutata di lanciare i satelliti per internet OneWeb, a meno che non riceva rassicurazioni sul fatto che non verranno usati per scopi militari e che il governo britannico esca dalla collaborazione.

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