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La dieta vegana riduce le vampate di calore e i batteri legati a malattie cardiovascolari e diabete

Un team di ricerca statunitense ha dimostrato che la dieta vegana non solo elimina quasi del tutto le vampate di calore nelle donne in menopausa, abbattendole del 95%, ma riduce anche i batteri della flora intestinale associati a malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.
A cura di Andrea Centini
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Un nuovo studio ha dimostrato che la dieta vegana abbatte quasi completamente le vampate di calore (anche quelle gravi) legate alla menopausa, inoltre riduce i batteri intestinali associati alla produzione di composti che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2. Si tratta della conferma di una precedente indagine condotta da scienziati dell'Università George Washington e pubblicata sulla rivista scientifica specializzata Menopause, nella quale era stato evidenziato una riduzione delle vampate di calore dell'88 percento. La nuova ricerca ha fatto emergere che un modello alimentare esclusivamente basato su prodotti di origine vegetale abbatte questi improvvisi aumenti di temperatura – dovuti alle alterazioni ormonali scaturiti dalla menopausa – del 95 percento complessivamente.

Il nuovo studio è stato coordinato dallo stesso team di ricerca guidato da professor Neal Barnard, docente presso la School of Medicine & Health Sciences dell'ateneo statunitense. I ricercatori hanno coinvolto nello studio circa ottanta donne in postmenopausa che avevano riferito la presenza di almeno due vampate di calore (da moderate a gravi) al giorno. Le partecipanti sono state suddivise in modo casuale in due coorti distinte: alla prima è stata assegnata una dieta vegana con un basso contenuto di grassi e mezza tazza di semi di soia cotti al giorno (circa 90 grammi); il secondo gruppo ha invece continuato con la dieta abituale.

Attraverso un'applicazione mobile il professor Barnard e i colleghi hanno analizzato nei due gruppi la frequenza e la gravità delle vampate di calore nel corso di 12 settimane. Incrociando i dati è emerso che nel gruppo della dieta vegana le vampate di calore sono letteralmente crollate del 95 percento, con un calo del 96 percento per quelle diurne e del 94 percento di quelle notturne. Poiché la dieta vegana era impostata anche per essere povera di grassi e dunque dietetica, le partecipanti hanno perduto anche una media di 6,4 chilogrammi (un modello vegano equilibrato sotto il profilo dei grassi, naturalmente, non fa perdere peso). Una scoperta altrettanto rilevante dello studio risiede nella significativa riduzione di batteri intestinali associati a diffuse malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2 nelle partecipanti che hanno seguito la dieta vegana. “Le donne che vogliono combattere le vampate di calore dovrebbero nutrire i batteri nel loro intestino con una dieta vegana ricca di frutta, verdura, cereali e fagioli, che porta anche alla perdita di peso e protegge dalle malattie cardiache e dal diabete di tipo 2”, ha dichiarato in un comunicato stampa la dottoressa Hana Kahleov, coautrice dello studio.

In un sottogruppo di 11 partecipanti gli studiosi hanno isolato il microbiota intestinale attraverso l'analisi di campioni di feci, effettuata all'inizio dello studio e dopo i tre mesi di dieta vegana. I ricercatori hanno osservato cambiamenti significativi nella flora batterica. Più nello specifico, è stata osservata una riduzione dei batteri Porphyromonas e Prevotella corporis associati alle vampate di calore (il secondo anche all'artrite reumatoide). Ancor più significativa la riduzione del batterio Clostridium asparagiforme, che produce una sostanza chiamata trimetilammina-N-ossido “associata ad un aumentato rischio di malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2”, spiegano gli esperti.

La dieta vegana, bilanciata e seguita da un esperto della nutrizione, può dunque essere una preziosa alleata contro le vampate di calore e diffuse patologie. Le malattie cardiovascolari sono del resto rappresentano la principale causa di morte nei Paesi industrializzati. I risultati della ricerca devono essere comunque confermati da studi clinici randomizzati e in doppio cieco, il gold standard della ricerca scientifica. I dettagli della ricerca “A dietary intervention for postmenopausal hot flashes: A potential role of gut microbiome. An exploratory analysis” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Complementary Therapies in Medicine.

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