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La Cina costruirà una gigantesca nave portacontainer a propulsione nucleare, la più grande del mondo

Durante la fiera Marintec China 2023 tenutasi a Shanghai l’armatore cinese Jiangnan Shipyard ha annunciato la progettazione della KUN-24AP, una colossale nave portacontainer che sarà equipaggiata con un avveniristico reattore nucleare a base di torio. L’obiettivo è abbattere le emissioni e i consumi.
A cura di Andrea Centini
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Una nave portacontainer
Una nave portacontainer

La Cina ha recentemente presentato il progetto della più grande nave portacontainer mai costruita, un “mostro” con una capacità di carico di ben 24.000 container marittimi di dimensione standard. La caratteristica principale della KUN-24AP, questo il nome del maestoso natante, non è tuttavia la stazza, sicuramente maggiore delle più recenti e gigantesche portacontainer come MSC Irina, MSC Loreto, Ever Alot ed Ever Atop (che arrivano a circa 400 metri di lunghezza per oltre 60 metri di larghezza). Il nuovo colosso cinese sarà infatti equipaggiato con un potentissimo reattore nucleare; ciò la renderà la prima nave portacontainer dotata di propulsione nucleare, sebbene non la prima nave da carico / commerciale in assoluto.

Il progetto è in mano agli ingegneri del cantiere navale Jiangnan Shipyard ed è stato presentato alla fiera Marintec China 2023, tenutasi a Shanghai nei giorni scorsi. Lo scopo di avere un reattore nucleare su una nave commerciale risiede principalmente nel ridurre i consumi e l'impatto ambientale, tenendo presente la quantità industriale di combustibili fossili necessaria per permettere i viaggi intercontinentali di questi colossi dei mari. Il dibattito su quanto sia “green” il nucleare è sempre apertissimo, ma è chiaro che le emissioni di carbonio legate a un simile progetto, considerando tutta la filiera, sono sensibilmente inferiori a quelle di un motore diesel da 80.000 cavalli, come quelli equipaggiati nelle più grandi portacontainer.

La KUN-24AP non monterà un reattore nucleare "qualsiasi",  ma un reattore a sali fusi che utilizza come combustibile il torio, un metallo attinoide radioattivo (elemento numero 90 sulla tavola periodica). Questo elemento si trova più facilmente in natura dell'uranio – almeno in Cina – ed è considerato più economico e sicuro, potendo funzionare a temperature elevate e a bassa pressione, richiedendo meno acqua per essere raffreddato. Il rischio di incidente (fusione) rispetto ai tradizionali reattori a fissione nucleare è dunque inferiore.

All'inizio di quest'anno la Cina ha testato con successo il primo reattore nucleare al torio nel deserto del Gobi, nell'Asia orientale, lasciando ben sperare per la sua applicazione sulla KUN-24AP. Non a caso, come spiegato da Interesting Engineering, il progetto della super portacontainer nucleare “ha già ricevuto la certificazione internazionale dalla DNV Classification Society”, una società di classificazione e consulenza per vari settori industriali (compreso quello marittimo) che stabilisce normative in tema di sicurezza, qualità ed efficienza energetica per le navi. È tuttavia interessante notare che non tutti sono ottimisti sull'efficienza di un reattore a base di sale fluorurato per un colosso del genere, inoltre non si esclude che possa avere un certo impatto ambientale. Come spiegato da Maritime China, navi portacontainer nucleari di grandissime dimensioni come la KUN-24AP raggiungono realmente le emissioni zero solo durante il ciclo di di vita. Basti solo pensare all'impatto per estrarre i materiali da costruzione e realizzare nel cantiere una nave così monumentale.

Alcuni ritengono che la Cina possa sfruttare gli sviluppi di questa tecnologia anche in ambito militare, ma non vi è certezza. Interesting Engineering spiega del resto che la manutenzione necessaria per far operare un reattore a sali fusi a base di torio “presenta sfide per le applicazioni militari, sollevando interrogativi sulla fattibilità dell’adattamento del progetto per le navi da combattimento”. Nel caso si riuscisse a realizzare realmente la portacontainer KUN-24AP, si tratterebbe comunque di un significativo passo in avanti rispetto alla statunitense NS Savannah, la prima nave da carico ad essere dotata di propulsione nucleare (oggi è una nave – museo). Nel frattempo continua anche lo sviluppo delle navi cargo elettriche, alcune delle quali totalmente autonome come la MV Yard Birkeland, che trasporta fertilizzanti attraverso il mare norvegese. È lunga circa 80 metri e ha una capacità di carico di 120 container.

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