In Toscana caduti 100mila fulmini in 24 ore, come è possibile: “Situazione con valori di energia estremi”

Oltre 100mila fulmini in 24 ore, accompagnati da forti piogge, disagi e allagamenti che hanno colpito duramente la Toscana: un evento di portata eccezionale la cui causa, secondo gli esperti del Centro Meteo Toscana, è da ricondurre a due importanti sistemi temporaleschi che hanno interessato prima l’alta Toscana e poi le isole e la Toscana meridionale nella giornata di mercoledì 20 agosto.
“Come sempre in queste situazioni con valori di energia estremi, si tende a passare da un estremo all'altro, ovvero dal troppo caldo alla troppa pioggia – precisa il Centro Meteo Toscana – . E così è stato anche stavolta con diversi nubifragi che hanno imperversato tra Versilia, costa pisana, Elba e costa grossetana”. Ma qual è la causa esatta del picco di fulmini? E in che misura il caldo aumenta la loro frequenza?
Come si formano i fulmini
I fulmini sono potenti scariche di elettricità che si formano all’interno di nubi cariche di energia, generate dall’aumento di temperatura e umidità che alimenta i temporali. Per questo motivo, i fulmini si verificano più frequentemente quando fa più caldo, in quanto l’aumento delle temperature favorisce l’evaporazione dell’acqua, che aumenta l’umidità dell’aria e determina la formazione di masse d’aria ascendenti (aria calda e umida che diventa più leggera e sale verso l'alto): ciò produce instabilità atmosferica, portando alla formazione di nuvole temporalesche, come i cumulonembi, carichi di energia.
Quando la differenza del potenziale elettrico tra la nuvola e il suolo diventa troppo grande, si verifica la scarica del fulmine. I fulmini possono anche verificarsi all’interno delle nubi o tra nubi diverse.
Perché con il caldo aumenta il numero di fulmini
In situazioni di forte caldo, come le ondate di calore estive, il numero di fulmini tende ad aumentare perché le temperature più elevate favoriscono l’evaporazione dell’acqua, quindi la formazione di masse d’aria umida ascendenti che alimentano l’instabilità. Il caldo, il particolare, favorisce la formazione dei cumulonembi, le nubi che si formano dal vapore acqueo, che sono le protagoniste di vere e proprie tempeste di fulmini.
Per ogni grado in più della temperatura dell’aria, il numero di fulmini aumenta di circa il 12% : in termini numerici, se si considera una media di circa 25 milioni di fulmini l’anno a livello globale, con circa 1,6 milioni di fulmini che si registrano in Italia, soprattutto nei mesi di luglio e agosto, i 100mila fulmini caduti in 24 ore in Toscana rappresentano quasi il 10% degli eventi che si verificano su tutto il territorio nazionale in un intero anno.
Cosa fare in caso di temporale e fulmini
I fulmini sono tra i fenomeni meteo più pericolosi: durante un temporale, quando si avverte un tuono o si osserva la luce di fulmine, la cosa più importante da fare è cercare riparo in un edificio o in auto, evitando di rimanere all’aperto o cercare riparo sotto alberi, pali, tralicci o qualsiasi altra struttura che possa attirare i fulmini.
È inoltre importante evitare il contatto con oggetti metallici, come ombrelli, canne da pesca o attrezzature sportive che possono condurre l’elettricità. Se invece ci si trova in spiaggia o si sta facendo il bagno al mare, è importante uscire immediatamente dall’acqua e allontanarsi dalla riva. Prima di uscire dal riparo, è opportuno assicurarsi che sia trascorsa almeno mezz’ora dall’ultimo tuono.