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Il salto del diavolo: una manta mediterranea “volante” si esibisce nelle splendide foto di Gianni Lucchi

Durante un’escursione di whale watching nel cuore del Santuario dei Cetacei “Pelagos”, innanzi alla costa della Liguria, il fotografo naturalista e avvistatore Gianni Lucchi ha scattato splendide foto di una mobula che salta fuori dall’acqua. Il pesce cartilagineo, che può superare i 5 metri, è noto come “diavolo di mare” o “manta mediterranea”. È uno stretto parente della manta oceanica. Le meravigliose immagini e il racconto del fotografo a Fanpage.it.
A cura di Andrea Centini
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Il diavolo di mare in salto. Credit: Gianni Lucchi
Il diavolo di mare in salto. Credit: Gianni Lucchi

Forse non tutti sanno che anche nei nostri mari vive un grande e affascinante pesce cartilagineo simile alla manta gigante (Manta birostris), una maestosa creatura bianca e nera che popola gli oceani. Si tratta della mobula (Mobula mobular), comunemente conosciuta come diavolo di mare o, appunto, manta mediterranea. La differenza sostanziale tra le due specie risiede nelle dimensioni: la manta oceanica, infatti, può raggiungere un'"apertura alare" (definizione impropria) di 7 o addirittura 9 metri; la mobula, d'altro canto, arriva al massimo fino a 5 metri circa. Non è certamente un animale piccolo, tutt'altro, ma la manta gigante a confronto è un vero colosso, anche sotto il profilo della robustezza.

Una mobula, conosciuta anche come diavolo di mare o manta mediterranea. Credit: Andrea Centini
Una mobula, conosciuta anche come diavolo di mare o manta mediterranea. Credit: Andrea Centini

Purtroppo entrambe le specie sono classificate come in pericolo di estinzione (codice EN) nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), pertanto incontrarne un esemplare in natura è un grande privilegio. A noi è capitato alcune volte durante le escursioni di whale watching in Sardegna – precisamente al canyon di Caprera, paradiso dei cetacei – e nel Santuario dei Cetacei “Pelagos”, innanzi alle coste della Liguria.

Proprio qui, durante un'escursione per incontrare i mammiferi marini, il fotografo naturalista e avvistatore Gianni Lucchi ha immortalato una scena meravigliosa: il salto fuori dall'acqua di una manta mediterranea. Non è un comportamento da rarissimo, ma è difficile da cogliere perché in genere si tratta di un salto repentino, unico, che non dà il tempo di puntare la fotocamera. Questa volta però, il diavolo di mare si è esibito in una sequenza di magnifici salti, permettendo al bravissimo Gianni di catturare gli scatti memorabili che trovate nell'articolo.

Come raccontato a Fanpage.it dal fotografo, l'incontro è avvenuto sabato 6 settembre, dopo essere partiti dal porto di Andora (Savona) con rotta sud-est. L'obiettivo era raggiungere un'area di mare con una profondità compresa tra i 2.000 e i 2.400 metri, un abisso notevole abitualmente frequentato dai cetacei che vivono innanzi alla costa ligure. “Il giorno precedente era stato avvistato un pod di globicefali e la speranza era quella di riuscire a ricontattarli”, ci ha spiegato Gianni. I globicefali sono una delle otto specie di cetacei normalmente presenti nel Mar Mediterraneo, assieme a stenelle striate, capodogli, delfini comuni, balenottere comuni, tursiopi, grampi e zifi, tuttavia sono particolarmente difficili da vedere durante le normali escursioni di whale watching perché, in genere, si trovano molto al largo. Averli avvistati il giorno prima a un'oretta di navigazione dal porto era un'occasione troppo ghiotta per non tentare nuovamente l'osservazione. Purtroppo non li hanno trovati, ma ad attenderli c'era un'altra graditissima sorpresa.

Manta mediterranea. Credit: Gianni Lucchi
Manta mediterranea. Credit: Gianni Lucchi

“Appena arrivati in zona e rallentato la velocità dell’imbarcazione, abbiamo subito avvistato una mobula in superficie, facilmente identificabile dal fatto che spesso gli apici delle enormi pinne pettorali fuoriescono dalla superficie in posizione semi verticale”, ci ha raccontato il fotografo. L'approccio a questi animali è tuttavia molto difficile: “Basta un minimo movimento brusco dell’imbarcazione o un cambio di rumore dei motori e loro spariscono nelle profondità”. Purtroppo non è detto che riemergano nelle vicinanze, così molto spesso si intravedono da lontano e poi si perdono nel grande blu. Durante la navigazione nell'area l'equipaggio e i passeggeri hanno avvistato diversi altri esemplari di mobula, tre tartarughe marine (Caretta caretta) seguite da un gran numero di pesci pilota, un pesce luna e un bel gruppo di stenelle striate, i delfini più comuni del Mediterraneo. È stata quindi un'ottima uscita, sebbene lo spettacolo migliore dovesse ancora manifestarsi.

“In lontananza è apparsa la sagoma inconfondibile di due zifi (in seguito altri quattro),
abbiamo cercato di raggiungerli prima dell’immersione, ma arrivati sul punto purtroppo si sono immersi”, ha spiegato Gianni. In questi casi spesso ci si ferma in attesa della riemersione dei cetacei, ed è esattamente ciò che hanno fatto. Durante quei momenti di calma apparente si è palesata all'improvviso una mobula, che ha compiuto un salto spettacolare a poppa dell'imbarcazione. “Spesso compiono un solo salto e quindi è piuttosto arduo riuscire ad immortalare l’attimo; questa volta invece i salti sono stati tre e siamo riusciti a osservarla bene e fare qualche scatto, tra lo stupore e la grande emozione di tutti i passeggeri presenti a bordo”.

Manta mediterranea. Credit: Gianni Lucchi
Manta mediterranea. Credit: Gianni Lucchi

Gli scatti, come potete constatare dalle immagini che Gianni ci ha gentilmente concesso, sono assolutamente meravigliosi. Durante gli acrobatici balzi ad “ali spiegate”, di alcuni metri oltre la superficie dell'acqua, la manta mediterranea ha eseguito una capriola all'indietro e si è rituffata sul dorso. In questo modo è stato possibile ammirarne le due appendici cefaliche, che possono assumere la caratteristica forma di due corna. Proprio per queste parti anatomiche il pesce cartilagineo, che può superare anche un peso di 500 chilogrammi, è noto come diavolo di mare. L'epiteto "birostris" nella manta gigante ha un richiamo analogo.

“Nel coso degli anni è capitato più volte di osservare i salti delle mobule, ma nella maggior parte dei casi si è trattato di attimi sfuggenti a parecchia distanza dall’imbarcazione. Questa volta si è concessa veramente bene!”, ha chiosato con soddisfazione Gianni. E noi non possiamo che ringraziarlo per le meravigliose fotografie che ha portato a casa.

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