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Il più grande elefante del Botswana ucciso a fucilate durante un safari di caccia grossa

L’ex presidente del Botswana ha annunciato che un maestoso elefante, forse il più grande del Paese, è stato ucciso durante un safari di caccia grossa.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Game Animals of the Past and Present / Facebook
Credit: Game Animals of the Past and Present / Facebook

In Botswana è stato ucciso il più grande elefante da quasi 30 anni a questa parte. Probabilmente era il più maestoso dell'intero Paese africano. Ad ammazzarlo non sono stati i bracconieri, responsabili di veri e propri massacri per l'avorio contenuto nelle zanne, ma appassionati di “caccia grossa” che avevano acquistato una regolare licenza. In parole semplici, l'uccisione del pachiderma è stata perfettamente legale, per quanto odiosa, disgustosa e anacronistica. Nonostante l'avversione della comunità internazionale il governo del Botswana aveva deciso di riaprire la caccia agli elefanti a partire dal 2019, una scelta approvata dal Ministero dell’Ambiente, della Conservazione delle risorse naturali e del Turismo a seguito di “approfondite consultazioni” con un comitato composto da esperti e scienziati vari.

La caccia era stata abolita nel 2014 per volere dell'ex presidente Seretse Khama Ian Khama, da sempre in prima linea a tutela della fauna selvatica del suo Paese. È stato proprio il politico a far luce sulla morte dello sfortunato elefante africano (Loxodonta africana), un cosiddetto “tusker”, ovvero un elefante con caratteristiche genetiche peculiari che determinano una crescita fuori scala delle zanne. “Questo era uno dei più grandi, se non il più grande tusker del Paese”, ha affermato Khama in un post su Facebook. “Un elefante che i tour operator cercavano costantemente di mostrare ai turisti come un'attrazione iconica. Ora è morto”, ha aggiunto con frustrazione e sincero dispiacere l'ex presidente.

Nel post di Khama c'è l'immagine dell'elefante abbattuto in primo piano, con una prospettiva atta a esaltare le dimensioni della preda (un classico per il genere). Alle sue spalle due uomini inginocchiati e sorridenti, evidentemente felici e soddisfatti per aver strappato la vita a un animale innocente e pacifico. A organizzare l'uccisione Game Animals of the Past and Present, un'azienda specializzata nel soddisfare i sadici appetiti di chi ama ammazzare animali e vantarsene sui social, possibilmente con foto che fanno apparire le vittime più grandi di quel che sono in realtà.

L'ex presidente del Botswana sottolinea che il turismo del Paese è basato sulla fauna selvatica, pertanto eliminandola non si ottengono benefici. “Niente fauna selvatica significa niente turismo, niente turisti, niente lavoro e niente flusso di entrate. L'incompetenza e la scarsa leadership hanno quasi spazzato via la popolazione di rinoceronte, e ora questo!”, ha chiosato ancora.

A stretto giro è arrivata anche la risposta di Game Animals of the Past and Present, che ha sottolineato come il Botswana ospiti attualmente una popolazione più che doppia di elefanti rispetto a quella che il suo territorio potrebbe sostenere (più di 100mila esemplari, rispetto ai 45mila stimati), giustificando così la caccia ai pachidermi. Al di là dei numeri, uccidere animali indifesi a sangue freddo per vantarsi sui social resta una pratica spietata e abietta.

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