Il peso torna a salire quando si interrompe l’uso di semaglutide e tirzepatide, secondo uno studio

L'interruzione dei nuovi super farmaci dimagranti a base di semaglutide e tirzepatide comporta un aumento del peso in breve tempo. È quanto emerso da un nuovo studio pubblicato sulla rivista scientifica BMC Medicine, nel quale gli scienziati hanno valutato la traiettoria della variazione ponderale – cioè come è cambiato il peso nel tempo – dopo l'interruzione della terapia, basata su iniezioni settimanali. Semaglutide e tirzepatide sono agonisti del peptide 1 simile al glucagone (GLP-1) che inducono un prolungato senso di sazietà, regolano l'appetito e controllano la glicemia, permettendo di perdere tanti chili. Per questo motivo sono richiestissimi sul mercato e sono diventati una vera miniera d'oro per le case farmaceutiche che li producono, pur dovendo essere assunti sotto stretto controllo medico, alla luce dei potenziali effetti collaterali significativi.
La nuova ricerca ha evidenziato che a otto settimane dalla sospensione dei farmaci, il peso inizia a risalire e continua a farlo fino alla ventesima, momento in cui è stata fissata la conclusione dell'indagine. Non si può pertanto escludere che il peso possa continuare ad aumentare anche oltre questo termine, innescando il temuto effetto “rimbalzo” dopo un significativo dimagrimento, con il completo recupero dei chili precedentemente perduti, magari pure con gli interessi. A rendere particolarmente significativo l'aumento ponderale rilevato dagli esperti, il fatto che è stato osservato in persone con caratteristiche diverse, con o senza diabete di tipo 2 o che praticavano o meno attività fisica, tutti fattori in grado di influenzare l'andamento ponderale.
Tale aumento era stato osservato anche da un'altra indagine pubblicata sul Journal of the American Medical Association, nella quale era stato evidenziato che dopo la sospensione della tirzepatide – che aveva fatto perdere fino a oltre il 25 percento del peso iniziale – si è verificato un sostanziale recupero. Un'altra ricerca guidata da scienziati del Centro Medico dell'Università del Texas ha invece rilevato che, proseguendo la terapia con la semaglutide, si continua a perdere peso o a mantenere la forma raggiunta anche per quattro anni. Questi risultati suggeriscono che i pazienti possano essere spinti ad assumere costantemente i farmaci per mantenere il peso conquistato.
A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca cinese del Dipartimento di Endocrinologia e Metabolismo dell'Ospedale Popolare dell'Università di Pechino, guidato dai professori Xiaoling Cai e Linong Ji. I ricercatori hanno condotto una revisione di una dozzina di indagini pubblicate su vari database sanitari come PubMed e Clinicaltrials.gov, coinvolgendo un totale di circa 2.500 partecipanti. Hanno analizzato la variazione del peso a seguito della sospensione di vari farmaci dimagranti (non solo semaglutide e tirzepatide), osservando che entro il primo mese non si è verificato, in media, un aumento del peso, ma un ulteriore calo ponderale di – 0,32 kg rispetto al gruppo di controllo. L'aumento del peso è stato rilevato a partire dall'ottava settimana, con un + 1,50 kg, passati a 1,76 kg alla dodicesima settimana e a 2,50 kg alla ventesima, in una sorta di costante progressione. Curiosamente, a partire dalla dodicesima settimana in poi, l'aumento del peso è continuato solo fra coloro che assumevano proprio i GLP-1 come semaglutide e tirzepatide.
Come indicato, l'aumento è stato osservato in persone con caratteristiche e stili di vita differenti, pertanto vanno indagate a fondo le ragioni che possono innescare l'indesiderato recupero dei chili. Non è infatti soltanto una questione di “abbuffarsi”, ma anche di come il corpo reagisce dopo una perdita di peso così significativa, che può predisporre l'organismo ad assimilare e immagazzinare il cibo in modo diverso. Non a caso il famigerato effetto yoyo può essere osservato anche in chi pratica diete dimagranti senza assumere farmaci o in chi si sottopone a interventi di chirurgia bariatrica per perdere peso. I dettagli della ricerca “Trajectory of the body weight after drug discontinuation in the treatment of anti-obesity medications” sono stati pubblicati su BMC Medicine.