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Il mosasauro di Jurassic World cacciava anche in acqua dolce: faceva agguati ai dinosauri incauti

Il mosasauro, un rettile marino estinto che arrivava a 18 metri di lunghezza, si era adattato anche alle acque dolci, nelle quali tendeva agguati a dinosauri, coccodrilli e altri animali del Cretaceo. La specie è tra le protagoniste di Jurassic World.
A cura di Andrea Centini
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Illustrazione di un mosasauro che divora un coccodrillo. Credit: Christopher DiPiazza
Illustrazione di un mosasauro che divora un coccodrillo. Credit: Christopher DiPiazza

Quando si pensa al mosasauro, tra i grandi rettili presenti in Jurassic World, viene immediatamente alla mente un aggressivo predatore marino, tuttavia un nuovo studio suggerisce che questo animale fosse in grado di adattarsi anche all'acqua dolce. Il dente di un mosasauro appartenente al gruppo dei Prognathodontini, infatti, è stato trovato presso uno dei siti paleontologici più famosi al mondo, quello di Hell Creek nel Dakota del Nord (Stati Uniti), che anche nel tardo Maastrichtiano – alla fine del Cretaceo – era ben lontano dal mare.

La regione 66 milioni di anni fa ospitava un'intricata rete di fiumi un tempo collegata al Western Interior Seaway (Canale Interno Occidentale), un antico e gigantesco mare interno che separava in due regioni distinte quello che è oggi il territorio del Nord America: la Laramidia a Ovest e l'Appalachia a Est. I mosasauri che vivevano in questo mare caldo e poco profondo, di fatto, in qualche modo hanno risalito i fiumi e si sono adattati a vivere in contesti di acqua dolce, dopo che alcuni stravolgimenti geologici hanno isolato e desalinizzato regioni dell'antico mare cretacico, che metteva in comunicazione il Golfo del Messico col Mar Glaciale Artico.

A determinare che i mosasauri vivevano anche in ambienti di acqua dolce è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Dipartimento di biologia degli organismi dell'Università di Uppsala (Svezia) e dell'Eastern West Virginia Community and Technical College (Stati Uniti), che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università Vrije di Amsterdam (Paesi Bassi) e del North Dakota Geological Survey. I ricercatori, coordinati da Melanie During e Nathan Van Vranken, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato un dente recuperato nella sopracitata formazione paleontologica. I ricercatori che lo trovarono, appena dopo quello di un Tyrannosaurus rex, capirono subito che apparteneva a un rettile marino e lo inviarono agli esperti per le analisi di rito.

Il dottor Van Vranken determinò rapidamente che il dente apparteneva a un mosasauro dei Prognathodontini, uno dei gruppi tassonomici in cui sono suddivisi questi animali preistorici. È doveroso sottolineare che i mosasauri (genere Mosasaurus) non sono dinosauri marini, ma un gruppo di rettili ben distinto. La specie Mosasaurus hoffmannii, la più grande di tutte, raggiungeva i 18 metri – quanto un maschio di capodoglio – per un peso di circa 30 tonnellate. Un gigante, ma non la creatura colossale mostrata in Jurassic World: La Rinascita (pieno di errori paleontologici), che dalle dimensioni risulta essere di almeno una quarantina di metri.

Il dente del mosasauro. Credit: Trissa Shaw
Il dente del mosasauro. Credit: Trissa Shaw

Secondo le stime degli esperti il dente ritrovato apparteneva a un mosasauro di circa 11 metri. È un dettaglio significativo, perché è la prima volta che si suggerisce la vita in acque dolci per mosasauri di queste dimensioni (esemplari trovati in Ungheria di circa 5 metri, come raccontato a IFLScience dalla professoressa During, avevano fornito indicazioni simili). A indicare che il dente di mosasauro non fosse finito lì per caso è stata l'analisi degli isotopi, che mostrano una dieta ben diversa da quella di un rettile marino. I rapporti di stronzio e ossigeno nello smalto, infatti, suggeriscono che questo mosasauro si nutrisse di dinosauri e altre creature di un habitat affacciato sull'acqua dolce.

Probabilmente il mosasauro tendeva agguati agli animali incauti che andavano ad abbeverarsi, un po' come fanno oggi i coccodrilli con gnu, impala, zebre e altri ungulati africani. Solo che tra le sue fauci finivano adrosauri (i dinosauri "dal becco d'anatra") come l'edmontosauro. Gli autori dello studio suggeriscono proprio un accostamento con i coccodrilli marini (Crocodylus porosus) che vivono in Australia, adattati sia alla vita in ambiente marino che alle acque dolci. Probabilmente i mosasauri che vivevano nel Canale Interno Occidentale si adattarono al netto e progressivo calo di salinità diventando a tutti gli effetti temibili predatori d'acqua dolce, rendendo ancor più difficile la vita agli erbivori che riuscivano a sfuggire agli attacchi dei tirannosauri, re indiscussi del Cretaceo. Non si esclude però che in qualche modo potessero spostarsi anche sulla terraferma. I dettagli della ricerca "“King of the Riverside”, a multi-proxy approach offers a new perspective on mosasaurs before their extinction" sono stati pubblicati su BMC Zoology.

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