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Il mistero di Giove che cambia colore potrebbe finalmente avere una risposta

I cambiamenti di colore nelle strisce che si alternano lungo le latitudini del pianeta potrebbero essere causati da variazioni nelle onde prodotte dal campo magnetico del pianeta.
A cura di Valeria Aiello
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Le strisce colorate di Giove potrebbero cambiare a causa del campo magnetico / Credit: NASA/ESA Hubble Space Telescope.
Le strisce colorate di Giove potrebbero cambiare a causa del campo magnetico / Credit: NASA/ESA Hubble Space Telescope.

Guardando Giove, la prima cosa che salta all’occhio e che lo distingue dagli altri pianeti del Sistema solare è certamente l’alternarsi di strisce chiare e scure lungo le latitudini del pianeta, così come la presenza della famosa Grande Macchia Rossa. Queste strisce, chiamate in gergo “zone” e “cinture”, sono il prodotto di un’atmosfera complessa sempre agitata, che ciclicamente può portare a cambiamenti di colore in tali regioni. La ragione di tali variazioni è qualcosa che finora gli scienziati non sono stati in grado di spiegare ma una nuova scoperta, resa possibile dalla missione Juno della NASA, ha finalmente dato una risposta a queste variazioni. Da cosa sono causate?

Perché le strisce di Giove cambiano colore

Da tempo, gli scienziati sanno che l’aspetto mutevole di Giove è in qualche modo legato alle variazioni nell’infrarosso osservate a circa 50 km di profondità nell’atmosfera. Ciò che non era però stato compreso è la causa di queste variazioni, ma utilizzando i dati raccolti dalla sonda Juno, che orbita attorno a Giove dal 2016, un team di scienziati dell’Università di Leeds, nel Regno Unito, ritiene di aver risolto il mistero dell’origine di tali cambiamenti. Secondo gli studiosi, le variazioni sono collegate al campo magnetico del pianeta, come dettagliato in un articolo appena pubblicato su Nature Astronomy.

Se guardiano Giove attraverso un telescopio, vediamo le sue strisce, che girano attorno all’equatore lungo le linee di latitudine. Ci sono strisce chiare e scure, e se guardiamo un po’ più da vicino, possiamo vedere le nuvole che sfrecciano, trasportate da venti orientali e occidentali straordinariamente forti” dice Chris Jones del Dipartimento di Matematica Applicata dell’Università di Leeds e coautore dello studio. “Vicino all’equatore – prosegue l’esperto – il vento soffia verso est ma quando saliamo o scendiamo un po’ la latitudine, spira verso ovest. E se poi ci allontaniamo ancora di più, soffia nuovamente verso est. Questo modello alternato di venti verso est e verso ovest è molto diverso da quello della Terra”.

Ogni quattro o cinque anni le cose cambiano. I colori delle cinture possono cambiare e a volte si vedono sconvolgimenti globali quando l’intero modello meteorologico diventa leggermente più agitato”.

Due immagini di Giove, catturate da un telescopio a infrarossi a terra, che mostrano il pianeta a una radiazione di lunghezza d'onda di 5 micron. Si può osservare il notevole cambiamento tra maggio 2001 (b) e dicembre 2011 (a) nella fascia equatoriale settentrionale (evidenziata tra le linee blu tratteggiate) / Credit: Arrate Antuñano/NASA/IRTF/NSFCam/SpeX.
Due immagini di Giove, catturate da un telescopio a infrarossi a terra, che mostrano il pianeta a una radiazione di lunghezza d'onda di 5 micron. Si può osservare il notevole cambiamento tra maggio 2001 (b) e dicembre 2011 (a) nella fascia equatoriale settentrionale (evidenziata tra le linee blu tratteggiate) / Credit: Arrate Antuñano/NASA/IRTF/NSFCam/SpeX.

Il motivo per cui ciò accade, spiega il professor Jones, è da ricercare nei cambiamenti del campo magnetico di Giove, che gli studiosi hanno potuto monitorare per diversi anni grazie alla missione di Juno. “In un campo magnetico planetario, è possibile che si verifichino movimenti ondulatori, chiamati oscillazioni torsionali – precisa Jones – . La cosa interessante è che, quando abbiamo calcolato i periodi di queste oscillazioni torsionali, queste oscillazioni corrispondevano ai periodi di variazione nella radiazione infrarossa”.

Un’altra interessante osservazione fatta dagli studiosi riguarda la Grande Macchia Blu (non correlata alla Grande Macchia Rossa) di Giove. Negli anni, questa regione si è spostata verso est, ma gli ultimi dati hanno mostrato che il movimento sta rallentando, portando il team a ritenere che questo fenomeno sia l’inizio di un’oscillazione e che lo spostamento possa presto invertire direzione e la regione iniziare a muoversi verso ovest.

Rimangono incertezze e domande, in particolare su come esattamente l’oscillazione torsionale produca la variazione infrarossa osservata, che probabilmente riflette le complesse dinamiche e le reazioni di nubi/aerosol – ha affermato la dottoressa Kumiko Hori, autrice principale dello studio – . Spero però che la nostra ricerca possa aprire la strada all’esplorazione del profondo interno nascosto di Giove, proprio come fa la sismologia per la Terra e l’eliosismologia per il Sole”.

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