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Il telescopio spaziale James Webb mostra Giove come mai visto prima

Le strabilianti immagini diffuse dalla NASA mettono in risalto incredibili dettagli del gigante gassoso, della sua atmosfera turbolenta, delle aurore ai poli, di lune, anelli e persino di galassie sullo sfondo.
A cura di Valeria Aiello
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L'immagine di Giove catturata dalla Near-Infrared Camera (NIRCam) del telescopio spaziale James Webb / NASA
L'immagine di Giove catturata dalla Near-Infrared Camera (NIRCam) del telescopio spaziale James Webb / NASA

Ad essere onesti, non ci aspettavamo davvero che fosse così bello”. È con queste parole che lo scienziato planetario Imke de Pater, a capo delle osservazioni scientifiche di Giove, ha presentato le nuove sorprendenti immagini catturate dal telescopio spaziale James Webb (JWST), il più grande e potente telescopio che mai sia stato lanciato dello spazio e che, dopo aver mostrato le prime immagini di galassie mai osservate, ha fornito una strabiliante vista del gigante gassoso in due nuove istantanee rilasciate dalla NASA.

Le nuove strabilianti immagini di Giove

Le due nuove immagini, che mostrano aurore, tempeste giganti, lune e anelli che circondano Giove, sono state ottenute lo scorso 27 luglio utilizzando la Near-Infrared Camera (NIRCam) dell’osservatorio. Le immagini sono state poi elaborate e colorate artificialmente per renderle visibili all’occhio umano e far risaltare caratteristiche specifiche, come lo spettacolo di luce che si estende sopra i poli del pianeta.

Giove visto attraverso i filtri F360M (rosso), F212N (giallo-verde) e F150W2 (ciano) / NASA
Giove visto attraverso i filtri F360M (rosso), F212N (giallo-verde) e F150W2 (ciano) / NASA

Le aurore, in particolare, brillano in un filtro mappato su colori più rossi, che evidenzia anche la luce solare riflessa dalle nuvole inferiori e dalle foschie superiori. Un filtro diverso, mappato su giallo e verde, mostra foschie che turbinano attorno ai poli nord e sud. Un terzo filtro, mappato sul blu, mostra la luce riflessa da una nuvola principale più profonda.

La Grande Macchia Rossa, la più grande tempesta anticiclonica che infuria da secoli sul gigante gassoso, appare invece biancastra, così come altre nuvole, perché riflettono gran parte della luce del Sole. “La luminosità qui indica l’alta quota, quindi la Grande Macchia Rossa ha foschie ad alta quota, così come la regione equatoriale – ha spiegato Heidi Hammel, scienziata interdisciplinare del JWST per le osservazioni del sistema solare – . Le numerose ‘macchie’ e ‘’strisce’ bianche luminose sono pertanto probabilmente dovute a cime nuvolose ad alta quota di tempeste convettive condensate. Al contrario, le fasce scure a nord della regione equatoriale hanno poca copertura nuvolosa”.

Nella visione ad campo ampio, il telescopio spaziale James Webb mostra invece Giove con i suoi deboli anelli (un milione di volte più deboli del pianeta) e due minuscole lune chiamate Amaltea e Adrastea. I punti sfocati nella parte bassa dello sfondo sono probabilmente le galassie lontane. “È davvero straordinario poter vedere i dettagli di Giove, insieme ai suoi anelli, piccoli satelliti e persino galassie in un’unica immagine” ha aggiunto de Pater.

Giove con i suoi deboli anelli e due delle sue lune, Amaltea e Adrastea / NASA.
Giove con i suoi deboli anelli e due delle sue lune, Amaltea e Adrastea / NASA.

La NASA ha spiegato che nuove osservazioni daranno agli scienziati ancora più indizi sull’atmosfera e la vita interna di Giove, sulla dinamica e la chimica del pianeta stesso, dei suoi anelli e del suo sistema satellitare. I ricercatori hanno già iniziato ad analizzare i dati.

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