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Il lato oscuro dell’infarto nelle giovani donne: nel 50% dei casi non è dovuto all’ostruzione delle arterie

Ricercatori della Mayo Clinic hanno rilevato che circa la metà dei casi di infarto nelle donne giovani non è provocato da coaguli di sangue (o trombi) che bloccano le arterie, il fattore scatenante più comune.
A cura di Andrea Centini
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In circa la metà dei casi di infarto nelle giovani donne, la causa non è da attribuire all‘ostruzione delle arterie, che è invece il fattore preponderante in termini generali e soprattutto fra gli uomini. È quanto emerso da un nuovo, importante studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the American College of Cardiology. Si tratta di una statistica significativa perché, come specificato dagli autori della ricerca, non identificare le esatte cause di un attacco di cuore può portare a trattamenti inefficaci o addirittura controproducenti.

L'infarto del miocardio, tra i più diffusi e letali eventi cardiovascolari al mondo, come evidenziato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) “è una malattia grave che si verifica quando il flusso di sangue diretto ad una parte del cuore si interrompe improvvisamente, spesso a causa di un coagulo”. Tra i principali fattori scatenanti di questi coaguli di sangue o trombi vi è l'aterosclerosi, ovvero l'accumulo di grassi, cellule infiammatorie, calcio e altri elementi nel lume interno delle arterie, che si irrigidiscono e diventano meno elastiche.

In determinate circostanze queste placche possono rompersi e creare trombi in grado di bloccare il flusso di sangue al cuore, l'evento che scatena l'infarto. Tra i sintomi figurano dolore al petto (che può irradiarsi anche a collo, schiena e braccia), senso di oppressione al torace, debolezza, fiato corto, giramenti di testa e altro. Si tratta di un'emergenza medica e si deve intervenire il più presto possibile: l'ISS sottolinea che, per chi non è allergico, in attesa dei soccorsi è possibile prendere un'aspirina da 300 milligrammi che aiuta a fluidificare il sangue.

A determinare che circa il 50 percento degli infarti nelle giovani donne (e più in generale con meno di 65 anni) non è provocato dall'ostruzione delle arterie è stato un team di ricerca del Dipartimento di Medicina Cardiovascolare della Mayo Clinic, una delle più importanti associazioni sanitarie degli Stati Uniti. I ricercatori, coordinati dai dottori Claire Raphael e Rajiv Gulati, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 4.000 eventi di danno miocardico in circa 2.800 pazienti nel corso di 15 anni, tra il 2003 e il 2018. Nel 36 percento dei casi si trattava di donne. Fra tutti questi eventi, registrati nella Contea di Olmsted in Minnesota, per 1.474 è stato determinato che la causa era l'infarto del miocardio, nel 68 percento dei casi provocato proprio da trombi staccatisi dalle placche aterosclerotiche (aterotrombosi).

Organizzando i dati in base al genere, la dottoressa Raphael e colleghi hanno determinato che, nelle donne con meno di 65 anni, nel 53 percento dei casi l'infarto del miocardio non era causato da aterotrombosi, bensì da altre condizioni: fra esse dissezione spontanea dell'arteria coronaria (SCAD), embolia e vasospasmo. La SCAD, la rara apertura di una fessura nell'arteria coronaria, nelle donne era una causa sei volte più frequente rispetto agli uomini. Spesso si manifesta in periodi di significative modifiche a livello ormonale ed è più comune tra i 40 e i 50 anni. Anemia e infezioni rappresentavano la seconda causa di morte a seguito dell'attacco di cuore, con un tasso di mortalità del 33 percento a cinque anni dall'episodio. Solo il 3 percento degli infarti rilevati non aveva una causa spiegabile e ben riconosciuta dai medici.

“Questa ricerca mette in luce le cause dell'infarto che sono state storicamente poco riconosciute, in particolare nelle donne. Quando la causa principale di un infarto viene fraintesa, si può arrivare a trattamenti meno efficaci, o addirittura dannosi”, ha affermato in un comunicato stampa la dottoressa Raphael, cardiologa interventista presso la Mayo Clinic. “La nostra ricerca evidenzia la necessità di ripensare il modo in cui affrontiamo gli infarti in questa popolazione di pazienti, e in particolare nelle donne più giovani. I medici devono accrescere la loro consapevolezza di condizioni come la SCAD, l'embolia e i fattori scatenanti legati allo stress, e i pazienti dovrebbero chiedere aiuto quando qualcosa non va”, le ha fatto eco il dottor Gulati, primario della Divisione di Cardiologia Interventistica e Cardiopatia Ischemica presso la Mayo Clinic. I dettagli della ricerca “Causes of Myocardial Infarction in Younger Patients: Troponin-Elevation in Persons ≤65 Years Old in Olmsted County” sono stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology.

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