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I vaccini anti Covid mostrano potenti effetti contro i tumori: studio rileva forte aumento della sopravvivenza

Un copioso team di ricerca guidato da scienziati dell’Anderson Cancer Center (Università del Texas) ha rilevato che i vaccini anti Covid a mRNA possono aumentare sensibilmente la sopravvivenza di pazienti affetti da cancro sottoposti a immunoterapia. L’incremento della sopravvivenza rilevato a tre anni è stato più che doppio rispetto a chi non aveva fatto il vaccino contro il coronavirus SARS-CoV-2.
A cura di Andrea Centini
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I ricercatori hanno osservato un sensibile aumento della sopravvivenza nelle persone malate di cancro trattate con l'immunoterapia che hanno ricevuto il vaccino anti Covid a mRNA (RNA messaggero). Più nello specifico, i pazienti cui era stato somministrato il vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNTech o lo Spikevax di Moderna entro 100 giorni dall'inizio del trattamento immunoterapico contro i tumori – con farmaci chiamati inibitori dei checkpoint immunitari – avevano probabilità più che doppie di essere vivi (a tre anni di distanza) rispetto a chi il vaccino non lo aveva fatto. Nello studio sono stati coinvolti circa mille partecipanti con melanoma (un aggressivo tumore della pelle) allo stadio avanzato e tumori ai polmoni. Si tratta di un risultato sorprendente che, se confermato da indagini più ampie e approfondite, potrebbe rendere il vaccino anti Covid un preziosissimo alleato anche in oncologia, pur essendo progettato per far sviluppare una risposta immunitaria contro la proteina S o Spike del coronavirus SARS-CoV-2.

A determinare che i pazienti con melanoma e tumore al polmone che hanno ricevuto il vaccino anti Covid hanno avuto un forte incremento della sopravvivenza rispetto a chi non lo ha ricevuto (quando trattati con l'immunoterapia) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati della Divisione di Radioterapia dell'Anderson Cancer Center presso l'Università del Texas, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti il Centro per la terapia dei tumori cerebrali – McKnight Brain Institute dell'Università della Florida, la Scuola di Medicina McGovern di Houston, il Dipartimento di Dermatologia del Baylor College of Medicine, il Dipartimento di Patologia dell'Università di Stanford e altri.

I ricercatori, coordinati dal professor Adam Grippin, medico e scienziato esperto in immunoterapia del cancro presso il Dipartimento di Radioterapia dell'Anderson Cancer Center, hanno deciso di verificare l'impatto dei vaccini Covid sui pazienti oncologici trattati con inibitori dei checkpoint immunitari (come PD-1, e PD-L1 presenti sulle cellule tumorali) perché un precedente studio aveva dimostrato che l'mRNA può aiutare a eliminare i tumori anche se non è progettato contro il cancro. Nello specifico, lo studio “Sensitization of tumours to immunotherapy by boosting early type-I interferon responses enables epitope spreading” pubblicato a luglio su Nature Biomedical Engineering dal team del professor Elias J. Sayour, docente presso il McKnight Brain Institute, aveva dimostrato che l'mRNA può spingere le cellule immunitarie a uccidere quelle dei tumori cerebrali.

Per testare l'efficacia dei vaccini anti Covid contro il cancro, il professor Grippin e i colleghi hanno analizzato i dati clinici di oltre 1.000 persone affette da melanoma e tumori polmonari trattate con la sopracitata immunoterapia, mettendo a confronto i risultati di sopravvivenza fra chi era stato vaccino e chi non era stato vaccinato contro il SARS-CoV-2. Ebbene, come indicato, i pazienti vaccinati con Comirnaty o Spikevax entro cento giorni dall'inizio dell'immunoterapia mostravano probabilità di sopravvivenza a tre anni più che doppie rispetto a chi non aveva fatto il vaccino. Gli effetti sono stati elevati anche su pazienti con tumori resistenti ai trattamenti immunoterapici, con un miglioramento della sopravvivenza addirittura di circa cinque volte rispetto alla sopravvivenza generale. Gli effetti benefici sono rimasti evidenti indipendentemente dalla gravità della malattia e da altri fattori.

Com'è possibile un risultato così eclatante per dei vaccini che colpiscono un virus infettivo? Per comprenderlo gli scienziati hanno condotto analisi ad hoc su modelli murini (topi), osservando gli effetti del vaccino anti Covid sulla risposta immunitaria. “Abbiamo scoperto che i vaccini a mRNA contro la COVID-19 agiscono come un allarme, attivando il sistema immunitario dell'organismo per riconoscere e uccidere le cellule tumorali e superare la capacità del cancro di disattivare le cellule immunitarie. Quando combinati, vaccini e inibitori dei checkpoint immunitari si coordinano per liberare tutta la potenza del sistema immunitario e uccidere le cellule tumorali”, hanno scritto il professor Grippin e il collega Cristiano Marconi (dell'Università della Florida) su un articolo pubblicato su The Conversation. In parole semplici, i vaccini anti Covid potenziano l'attività e la risposta del sistema immunitario, che in sinergia con gli inibitori dei checkpoint immunitari rendono l'azione anti cancro particolarmente efficace.

In sviluppo ci sono diversi vaccini anti cancro a mRNA specifici, ma produrli è complesso e al momento molto costoso, in particolar modo se si pensa alla medicina personalizzata basata sulle cellule tumorali prelevate dal paziente da trattare, mentre i vaccini anti Covid sono ampiamente disponibili. Uno studio clinico randomizzato e controllato con placebo, già in pianificazione, permetterà di determinare l'effettiva efficacia di questi vaccini assieme a un trattamento immunoterapico; qualora venissero confermati i risultati osservati in questo studio, potremmo trovarci innanzi a un nuovo e potente metodo per combattere il cancro. Perlomeno contro i tumori che eludono il sistema immunitario.

Paradossalmente tra le accuse mosse dai novax ai vaccini anti Covid vi è proprio quella di aumentare il rischio di ammalarsi di tumori, quando in realtà è stato dimostrato che è la COVID-19 a favorire la proliferazione delle cellule tumorali, risvegliando cellule malate dormienti e catalizzando il rischio di metastasi. I dettagli del nuovo studio “SARS-CoV-2 mRNA vaccines sensitize tumours to immune checkpoint blockade” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature.

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