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Farmaci per disfunzione erettile e angina associati a mortalità più elevata se presi insieme

Un team di ricerca svedese ha determinato che i farmaci per la disfunzione erettile (come il Viagra e il Cialis) sono associati a un rischio di morte superiore se presi in combinazione con i nitrati, utilizzati per il dolore toracico. I risultati devono essere confermati da ricerche più approfondite.
A cura di Andrea Centini
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I farmaci per il trattamento della disfunzione erettile in combinazione con i nitrati, comunemente prescritti per il dolore toracico (angina), sono associati a un rischio di morte superiore per eventi cardiovascolari e altre cause. È quanto emerso da un nuovo studio che ha voluto approfondire gli effetti di Viagra, Cialis, Levitra e altri farmaci per la disfunzione erettile (inseriti nella classe degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 o PDE5i) somministrati a pazienti con malattia coronarica stabile (CAD) che vengono trattati con i suddetti nitrati.

È noto in letteratura scientifica che, a seguito di un infarto del miocardio, una delle più diffuse condizioni cardiovascolari, l'uso dei farmaci PDE5i per trattare la disfunzione erettile – comune negli uomini di mezza età e negli anziani – è associato a una mortalità inferiore rispetto al mancato utilizzo di trattamenti contro la disfunzione erettile. Tuttavia, come evidenziato dagli autori nell'abstract del nuovo studio, “ci sono risultati contrastanti riguardo all’impatto del trattamento PDE5i sulla mortalità in combinazione con i farmaci a base di nitrati”. Proprio per questo i ricercatori hanno deciso di indagare sugli effetti combinati dei due principi attivi, che vengono "sempre più prescritti assieme", nonostante entrambi possano "provocare cali di pressione sanguigna" e quindi il loro uso combinato è "controindicato", come indicato in un comunicato stampa.

A condurre il nuovo studio è stato un team di ricerca svedese guidato da scienziati del Dipartimento di Medicina del Karolinska Institutet di Stoccolma, che hanno lavorato a stretto contatto con i colleghi della Divisione di Biostatistica e del Dipartimento di Scienze della Salute Pubblica dell'Università di Stoccolma. I ricercatori, coordinati dal professor Daniel Peter Andersson dell'ospedale universitario svedese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 61.000 uomini che, tra il 2006 e il 2013, avevano avuto un infarto del miocardio (IM) o erano stati sottoposti a un intervento coronarico percutaneo (PCI) e ai quali erano stati prescritti nitrati entro sei mesi dall'evento cardiovascolare. Erano tutti inclusi nel registro sanitario nazionale svedese. Del totale, quasi 56.00 uomini sono stati trattati con i soli nitrati, mentre i restanti 5.710 hanno avuto una prescrizione sia di nitrati che di farmaci contro la disfunzione erettile.

Mettendo a confronto le due situazioni attraverso una specifica indagine statistica, la regressione multivariata del rischio proporzionale di Cox, i ricercatori sono stati in grado di determinare per ciascuno dei due gruppi il rischio di morte per tutte le cause, cardiovascolare o non cardiovascolare, insufficienza cardiaca e via discorrendo. Ebbene, come indicato, l'uso combinato dei due farmaci è risultato essere associato a un rischio di mortalità sensibilmente più elevata. Ad esempio, per eventi cardiovascolari maggiori o MACE, il rischio di morire è risultato essere tra 1,58 e 1,83 volte superiore; per infarto del miocardio tra 1,55 e 1,90 volte più elevato; tra 1,78 e 2,13 volte superiore per rivascolarizzazione cardiaca; e fino a 1,62 volte maggiore per tutte le cause (sempre tenendo in considerazione una Hazard Ratio (HR) con IC al 95 percento). È doveroso sottolineare che l'incidenza di questi eventi era ridotta nelle prime quattro settimane dall'assunzione dei farmaci per la disfunzione erettile, ma cresceva nelle fasi successive.

Alla luce di questi dati, il professor Andersson e colleghi sono giunti alla conclusione che l'uso dei farmaci PDE5i (come i già citati Viagra e Cialis) in combinazione con i nitrati prescritti a uomini con malattia coronarica stabile “può comportare un aumento del rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare”. Pertanto “è giustificata un'attenta considerazione centrata sul paziente prima di prescrivere PDE5 a pazienti con malattie cardiovascolari che utilizzano farmaci a base di nitrati”, chiosano gli esperti. “I medici stanno assistendo ad un aumento delle richieste di farmaci per la disfunzione erettile da parte di uomini con malattie cardiovascolari. Sebbene esista un’associazione positiva tra i farmaci per la disfunzione erettile negli uomini con malattie cardiovascolari, i pazienti che assumono nitrati possono sperimentare un aumento del rischio di esiti negativi sulla salute”, ha spiegato il professor Andersson.

È doveroso sottolineare che i risultati sono legati a uno studio di associazione e quindi non emergono rapporti di causa-effetto. Saranno necessari ulteriori e più approfonditi studi per avere conferma degli effetti combinati delle due tipologie di farmaci, a maggior ragione se si tengono conto i diversi limiti dell'indagine. Fra essi, ad esempio, la non conoscenza delle abitudini terapeutiche dei pazienti coinvolti e il fatto che la popolazione inclusa fosse già ad alto rischio (i risultati potrebbero dunque non essere confermati nella popolazione generale). Il professor Glenn N. Levine del College di Medicina Baylor, non coinvolto nello studio, in un articolo di accompagnamento alla ricerca ha affermato che “nei pazienti con cardiopatia ischemica e solo lieve angina con ragionevole capacità di esercizio, gli ED PDE5i sono ragionevolmente sicuri – se il paziente non è in terapia cronica con nitrati. Tuttavia, in quelli in terapia cronica con nitrati orali, l'uso di PDE5i è nella migliore delle ipotesi sconsiderato e generalmente controindicato”. Ha concluso dicendo che spesso la disfunzione erettile e la malattia coronarica stabile sono “fin troppo comuni compagni di letto”, aggiungendo tuttavia che con le necessarie precauzioni e cure “possono coesistere insieme per molti anni, forse addirittura per tutta la vita”. I dettagli della ricerca “Risk of Death in Patients With Coronary Artery Disease Taking Nitrates and Phosphodiesterase-5 Inhibitors” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Journal of the American College of Cardiology ( JACC).

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