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Cambiamenti climatici

Entro il 2100 addio a oltre 100mila ghiacciai, la metà di quelli sulla Terra: cosa rischiamo

Anche se riusciremo a contenere l’aumento della temperatura entro 1,5°C, entro il 2100 perderemo la metà dei ghiacciai della Terra. Ma c’è speranza per salvare gli altri.
A cura di Andrea Centini
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Entro la fine del secolo la metà dei ghiacciai della Terra scomparirà a causa dell'innalzamento della temperatura media innescato dai cambiamenti climatici. Poiché sul nostro pianeta sono presenti circa 215mila ghiacciai, ne spariranno più di 100mila. I più colpiti saranno quelli di dimensioni minori distribuiti nelle regioni del pianeta in cui c'è ghiaccio ma non così diffusamente, come ad esempio parti dell'Europa e degli Stati Uniti. Dato che a sciogliersi saranno soprattutto quelli di dimensioni contenute, la scomparsa della metà dei ghiacciai comporterà la perdita del 25 percento della massa complessiva dei corpi glaciali. Questo evento drammatico si manifesterà anche se riusciremo a contenere l'aumento della temperatura media entro 1,5° C rispetto all'epoca preindustriale, il traguardo più ambizioso dell'Accordo di Parigi sul Clima (2015), considerato fondamentale dagli scienziati per evitare le conseguenze più catastrofiche del riscaldamento globale.

A determinare che entro il 2100 perderemo la metà dei ghiacciai sulla Terra è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati americani dell'Università Carnegie Mellon di Pittsbourgh, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Geophysical Institute dell'Università dell'Alaska Fairbanks, del Dipartimento di Scienze Atmosferiche e Criosferiche dell'Università di Innsbruck (Austria), del Laboratorio VAW dell'ETH di Zurigo (Svizzera), dell'Università di Ottawa (Canada) e di altri istituti. I ricercatori, coordinati dal professor David R. Rounce, docente presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell'ateneo della Pennsylvania, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto varie simulazioni in scenari differenti, tenendo presenti dati relativi all'attuale tasso di fusione dei ghiacciai e proiettandolo in un mondo con temperature di 1.5° C, 2.0° C, 3.0° C e 4.0° C superiori rispetto all'epoca preindustriale.

Come specificato, anche se riusciremo a contenere la temperatura entro 1,5° C limitando le emissioni di CO2 e altri gas a effetto serra (molto difficile, come spiegato a Fanpage.it dal meteorologo Luca Mercalli), il destino per la metà dei ghiacciai della Terra sarà comunque segnato entro il 2100. In base agli impegni presi dai Paesi per combattere il riscaldamento globale, infatti, al momento secondo gli esperti ci stiamo indirizzando verso un aumento di ben 2.7° C, quindi ben oltre il virtuoso obiettivo stabilito a Parigi. Ciò significa che perderemo molti più ghiacciai e massa complessiva entro la fine del secolo. E poiché la perdita dei ghiacciai si riflette sull'innalzamento del livello del mare, sull'accesso alle risorse idriche – circa 2 miliardi di persone dipendono dall'acqua dolce dei ghiacciai – e sul rischio di fenomeni naturali catastrofici, come mareggiate e alluvioni, la scomparsa di oltre 100mila ghiacciai non rappresenterà solo la perdita di preziosi ecosistemi unici, ma di un incremento di danni significativi per larghissima parte dell'umanità.

Il professor Rounce e colleghi hanno calcolato che, nel caso in cui la temperatura media dovesse aumentare di 4.0° C rispetto all'epoca preindustriale, scomparirebbe l'83 percento dei ghiacciai (con un margine di errore di ± 7 percento) e andrà perduto oltre il 40 percento della massa complessiva, con un innalzamento del livello del mare di 15 centimetri (6 centimetri in più rispetto allo scenario di 1,5° C). Potrebbe sembrare poco, ma come spiegato dal professor Rounce all'Agence France Presse (AFP), anche pochi centimetri si riflettono in eventi meteo estremi molto più catastrofici.

Naturalmente, poiché la fusione dei ghiacciai è legata alle emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas serra legati alle attività umane, tagliandoli con un passaggio rapido e netto alle fonti rinnovabili potremo salvare molti più ghiacciai e scongiurare le conseguenze associate alla loro scomparsa. Recentemente uno studio delle Nazioni Unite ha stimato che perderemo il 33 percento dei ghiacciai dei siti UNESCO entro il 2050; fra essi la Marmolada e quelli dello Yellowstone e del Kilimangiaro. I dettagli della ricerca “Global glacier change in the 21st century: Every increase in temperature matters” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista Science.

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