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Enorme tornado di plasma espulso dal Sole: le immagini impressionanti

Il telescopio spaziale della NASA Solar Dynamics Observatory (SDO) ha catturato le immagini di un impressionante tornado di plasma originato nei pressi del polo nord del Sole. Il fenomeno è stato associato a una potente espulsione di massa coronale (CME)
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA / SDO
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Giovedì 28 dicembre il Sole ha espulso un enorme tornado di plasma, un vortice di particelle cariche elettricamente che si è levato verso lo spazio profondo dall'emisfero settentrionale della stella, non lontano dal polo nord. Le immagini impressionanti e spettacolari sono state catturate dallo strumento Atmospheric Imaging Assembly (AIA) installato sul Solar Dynamics Observatory (SDO), un telescopio spaziale della NASA integrato nel programma “Living With a Star” e lanciato a febbraio del 2010. Il suo obiettivo principale è proprio quello di studiare la nostra stella e i molteplici fenomeni associati alla sua attività magnetica. Grazie allo SDO sono state catturate immagini straordinarie (nella banda dell'ultravioletto) nel corso degli anni, come quella dell'immenso buco coronale formatosi nell'atmosfera solare all'inizio di questo mese. Secondo i calcoli degli esperti aveva una dimensione paragonabile a 63 terre impilate l'una sull'altra (il nostro pianeta ha un diametro di circa 13.000 chilometri).

Credit: NASA / SDO
Credit: NASA / SDO

Le immagini del tornado di plasma sono state condivise dal portale spaceweather.com, specializzato nel divulgare informazioni e materiale video / fotografico sul turbolento meteo solare. L'evento si è verificato attorno alle 10 ora italiana (le 09:00 del Tempo Coordinato Universale – UTC) del 28 dicembre. Nel momento della sua origine aveva una forma praticamente identica a quella dei tornado che devastano la Terra, pur essendo fenomeni naturali del tutto differenti. In breve tempo si nota l'"imbuto" disgregarsi e disperdersi come una nuvola verso lo spazio profondo. Come indicato, si è trattato di un'espulsione di particelle cariche elettricamente (plasma, appunto), dovuta all'intensa attività magnetica che caratterizza la stella in questo periodo. Il Sole, infatti, si sta avvicinando al suo picco massimo di attività legato a un ciclo undecennale, che culminerà tra la fine del 2024 e l'estate del 2025.

Questa condizione, oltre a favorire la “nascita” di molteplici macchie solari sulla superficie dell'astro, determina fenomeni violenti come brillamenti, espulsioni di massa coronale (CME) e altri eventi eruttivi. Grazie al suo telescopio, il 24 settembre 2022 l'astrofotografo professionista Andrew McCarthy aveva ripreso un fenomeno analogo al tornado di plasma, ovvero l'espulsione di un'immensa “lingua di fuoco” a una velocità di 160mila chilometri orari. Il fenomeno si è verificato sempre nella stessa regione del Sole, ma è stato molto più grande del recente tornado (gli esperti hanno stimato un diametro di 1,6 milioni di chilometri).

Il tornando di plasma del 28 dicembre è stato associato a instabilità magnetiche significative che, come spiegato da spaceweather.com, “si sono trasformate in una CME sorprendentemente grande”. Fortunatamente questa espulsione di materiale della corona solare non è diretta verso la Terra, altrimenti avrebbe dato la vita – entro Capodanno 2024 – a “fuochi d'artificio” tutt'altro che piacevoli; avrebbe potuto infatti scatenare una forte tempesta geomagnetica, in grado di alterare / compromettere comunicazioni radio, navigazione satellitare e reti elettriche. Una tempesta geomagnetica sufficientemente potente (classe G5) può letteralmente rispedire la Terra in un medioevo tecnologico per settimane o persino mesi, secondo gli scienziati.

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