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Effetto inaspettato della caffeina sorprende gli scienziati, può fare molto più che tenerti sveglio

La caffeina, come stimolante del sistema nervoso, ci aiuta a restare svegli e ad essere reattivi, ma il suo effetto può andare ben oltre: un nuovo studio ha scoperto che può influenzare anche la resistenza dei batteri agli antibiotici, suggerendo un legame finora non considerato tra questa sostanza e l’efficacia dei farmaci.
A cura di Valeria Aiello
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La caffeina, come stimolante naturale del sistema nervoso, è una delle sostanze più utilizzate al mondo per alleviare la sonnolenza e favorire veglia e prontezza mentale. I suoi effetti non sono però limitati alla sua azione diretta sull’organismo umano, ma possono manifestarsi anche a livello microbiologico, influenzando la resistenza dei batteri agli antibiotici.

Questo aspetto, finora poco compreso, è stato valutato nell’ambito di un nuovo studio pubblicato sulla rivista PLoS Biology  che ha esaminato in che modo 94 sostanze diverse, inclusa la caffeina, influenzino l’attività del batterio Escherichia coli, un microrganismo normalmente presente nella flora batterica dell’intestino che, in alcuni casi, può agire anche da patogeno.

Diverse sostanze – ha indicato il dottor Christoph Binsfeld del Dipartimento di Microbiologia, dell’Università di Würzburg, in Germania  e primo autore dello studio – possono influenzare l’attività dei batteri, ma i risultati suggeriscono che anche le sostanze prive di un effetto antimicrobico diretto, come le bevande contenenti caffeina, possono avere impatto sui batteri”.

La caffeina può ridurre l'efficacia di alcuni antibiotici

La caffeina, come quella presente nel caffè o in alcuni tipi di tè, nel cacao oppure aggiunta a bevande gassate o energetiche, può ridurre l’efficacia di alcuni antibiotici, influendo sulla resistenza dei batteri a questi farmaci.

Il meccanismo attraverso cui la caffeina esplica questa azione, denominata “interazione antagonista dagli studiosi, avviene attraverso una diversa espressione di regolatori genici chiave e proteine di trasporto che funzionano come pori e pompe nell'involucro batterico, controllando quali sostanze entrano o escono dalla cellula.

In particolare, gli scienziati che hanno indagato su come questa sostanza possa interferire con meccanismi cruciali nei batteri, hanno osservato che la caffeina innesca “una cascata di eventi che “inizia con il regolatore genico Rob e culmina nella modifica di diverse proteine di trasporto nell’Escherichia coli”.
Come precisato dalla professoressa Rita Brochado dell’Università di Würzburg e autrice principale dello studio, questi eventi portano a una riduzione dell’assorbimento batterico di alcuni antibiotici, come la ciprofloxacina.

Ciò fa sì che la caffeina indebolisca l’effetto di questo antibiotico” ha precisato la professoressa Brochado. L’effetto non è però stato rilevato nella Salmonella enterica, un agente patogeno strettamente correlato all’Escherichia coli, suggerendo che, anche in specie batteriche simili, gli stessi stimoli ambientali possano portare a reazioni diverse, probabilmente a causa di differenze nei percorsi di trasporto o del loro contributo all’assorbimento degli antibiotici.

Una ricerca così fondamentale sugli effetti delle sostanze assunte quotidianamente sottolinea il ruolo fondamentale della scienza nella comprensione e nella risoluzione dei problemi del mondo reale – hanno aggiunto i ricercatori – . Il nostro studio fornisce un contributo importante alla comprensione di quella che viene definita resistenza intrinseca agli antibiotici, un fenomeno non dovuto ai classici geni di resistenza, ma alla regolazione e all’adattamento ambientale”.

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