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Dove è caduta la sonda sovietica Kosmos 482 oggi: “È precipitata nell’Oceano Indiano”

Il lander della sonda sovietica Kosmos 482, lanciata nel 1972 verso Venere, è caduto oggi, 10 maggio 2025, nell’Oceano Indiano, a ovest di Giacarta, secondo le informazioni dell’Agenzia spaziale russa Roscosmos che ha localizzato il punto in cui è avvenuto il rientro.
A cura di Valeria Aiello
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Credit: ESA/David Ducross
Credit: ESA/David Ducross

Il lander della sonda sovietica Kosmos 482 (Cosmos 482), lanciata nel 1972 per l’esplorazione di Venere, è caduto oggi 10 maggio 2025 sulla Terra: secondo l’ente spaziale russo Roscosmos, la sonda della missione fallita Venera è precipitata nell’Oceano Indiano, a ovest di Giacarta. Le informazioni più aggiornate, che indicavano una finestra di impatto compresa tra le 5:09 e le 12:05 ora italiana (08:37 con un’incertezza di +/- 3,28 ore), sono state confermate dall’agenzia russa, che fissa l’orario di decadimento del lander di Kosmos 482 intorno alle alle 9:24 ora di Mosca, le 8:24 in Italia.  

Secondo i calcoli degli specialisti di TsNIIMash (parte di Roscosmos), la sonda Kosmos 482 è penetrata negli strati densi dell’atmosfera terrestre alle 9:24 ora di Mosca, 560 km a ovest dell’isola di Middle Andaman, ed è caduta nell’Oceano Indiano a ovest di Giacartasi legge sul canale Telegram della Corporazione spaziale statale. Poco dopo il rientro, anche l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha evidenziato che il passaggio del modulo di discesa non è stato individuato dal radar sopra la Germania, accertandone il decadimento.

La caduta incontrollata di Kosmos 482 sulla Terra, a distanza di oltre 50 anni dal lancio della missione, è stato monitorato con attenzione in questi ultimi giorni, per il rischio che il modulo spaziale potesse sopravvivere intatto al rientro nell’atmosfera terrestre, essendo stato progettato per superare la densa atmosfera di Venere. Non ci sono però ancora conferme ufficiali riguardo tale aspetto né sulla possibilità che si sia frantumato o abbia subito perdite estese.

Nell’ultima orbita percorsa, il lander della sonda sovietica, dal peso di quasi 500 kg, ha sorvolato vaste aree di Asia, Australia, Americhe ed Europa, inclusa l’Italia, transitando su Sardegna e regioni del Centro Italia poco prima dell’alba, e risultando visibile anche da Roma: “Cosmos 482 appare come una traccia che entra nell’immagine dall’alto, puntando in basso a destra” ha spiegato l’astrofisico Gianluca Masi, condividendo la foto del passaggio sulla Capitale.

Kosmos 482 in caduta incontrollata: “È precipitata nell'Oceano Indiano”

Il lander della sonda Kosmos 482 è caduto nell’Oceano Indiano, a ovest di Giacarta, rientrando nell’atmosfera terrestre a 560 km a ovest dell’isola di Middle Andaman, intorno alle 8:24 ora italiana. Secondo i calcoli degli analisti, il modulo di discesa per l’esplorazione di Venere sarebbe decaduto con una velocità di impatto di circa 65-70 metri al secondo (circa 242 km/h) dopo la decelerazione atmosferica, supponendo che il modulo di atterraggio abbia raggiunto la superficie terrestre come un oggetto integro.

In questo caso, l’energia cinetica all’impatto “è simile a quella di un frammento di meteorite di 40-55 cm di diametro (dopo l'ablazione)ha precisato l’analista Marco Langbroek della SatTrack Cam Station Leiden, la stazione di tracciamento satellitare di Leida, nei Paesi Bassi. Poiché probabilmente ha raggiunto la superficie terrestre come oggetto singolo, non ci sarebbero quindi i rischi legati a frammenti dell’oggetto, come quelli creati, ad esempio, dal rientro di razzi, come il recente stadio superiore del Falcon 9 di SpaceX che ha riversato molteplici oggetti delle dimensioni di circa un metro su un’ampia area della Polonia.

La storia della sonda Kosmos 482 (missione Venera)

Kosmos 482 (Космос 482 in russo, che significa Cosmos 482) era una sonda lanciata il 31 marzo 1972 per l’esplorazione di Venere, nell’ambito del programma spaziale Venera dell’ex Unione Sovietica. Pur essendo destinata a raggiungere il gemello rovente della Terra, la sonda non riuscì ad uscire dall’orbita terrestre, restando letteralmente “parcheggiata” attorno al nostro pianeta, dove si separò in quattro parti, due delle quali decaddero in 48 ore nel sud della Nuova Zelanda.

Le altre due parti (il carico utile e lo stadio superiore del razzo, Molniya Blok L) entrarono invece in un’orbita più alta di 210 km x 9.800 km, con un’inclinazione di 52 gradi. La designazione Kosmos è successiva al lancio della sonda, essendo assegnata ai veicoli spaziali sovietici rimasti nell’orbita terrestre per il fallimento della missione: nel caso di Kosmos 482, un guasto allo stadio superiore del razzo causò lo spegnimento dello stesso, impendendo alla sonda di uscire dall’orbita terrestre.

Lo stadio superiore del razzo rientrò sulla Terra nel 1983, mentre il carico utile (designato con la sigla 1972-023A) ebbe un diverso destino: documenti storici russi, recentemente declassificati e scoperti dallo scrittore specializzato nella storia dell’esplorazione spaziale, Anatoly Zak, hanno infatto rivelato che questo oggetto venne deliberatamente separato in altri due oggetti. Uno di questi mantenne la designazione 1972-023A – il veicolo di trasporto principale, rientrato sulla Terra nel 1981 – , mentre il secondo oggetto ha ricevuto la designazione 1972-023E: questo secondo oggetto, rientrato oggi sulla Terra nonché l’unico della missione rimasto ancora in orbita, era il Descent Craft, ovvero il modulo di atterraggio (lander) vero e proprio destinato ad atterrare su Venere.

Cosa sappiamo del lander della sonda sovietica Kosmos 482

Il lander di Kosmos 482 (Cosmos Descent Craft – 1972-023E) era il modulo di atterraggio della missione sovietica fallita Venera del 1972: secondo i dati della NASA, il lander aveva un peso di 495 kg, dimensioni di circa 1 metro, ed era racchiuso in un guscio protettivo progettato per resistere all’ingresso nella densa atmosfera di Venere, da cui sarebbe stato sganciato aprendo un paracadute di 2,5 metri quadrati per tentare l’atterraggio.

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Considerando il guscio protettivo, ed essendo inoltre stato progettato per resistere alle altissime temperature superficiali di Venere, si ritiene che il modulo di Kosmos 482 sia sopravvissuto al rientro nell’atmosfera terrestre: con la conferma ufficiale del luogo dove è caduto, potrebbe quindi ora aprirsi la possibilità di un suo potenziale recupero.

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