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Dove cercare e come fotografare le comete Lemmon e Swan: i consigli dell’astrofisico Gianluca Masi

Le protagoniste assolute del cielo notturno di fine ottobre sono le due comete C/2025 A6 (Lemmon) e C/2025 R2 (Swan), soprattutto la prima. Fanpage.it ha contattato l’astrofisico Gianluca Masi per avere qualche consiglio su come trovare nel cielo e fotografare i due splendidi astri chiomati. Ecco cosa ci ha raccontato.
Intervista a Gianluca Masi
Astrofisico, curatore del Planetario di Roma, referente di Asteroid Day per l'Italia e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project
A cura di Andrea Centini
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La cometa C/2025 A6 (Lemmon). Credit: Gianluca Masi/Virtual Telescope Project
La cometa C/2025 A6 (Lemmon). Credit: Gianluca Masi/Virtual Telescope Project

In questi giorni di fine ottobre nei cieli d'Italia stanno dando spettacolo – e lo daranno ancora per un po' – le due splendide comete C/2025 A6 (Lemmon) e C/2025 R2 (Swan), entrambe visibili dopo il tramonto. Purtroppo però il meteo avverso ne sta rendendo difficile l'osservazione, tant'è che lunedì 20 il Virtual Telescope Project (VTP) è stato costretto ad annullare la diretta streaming prevista. L'evento è stato riprogrammato per le 19:30 ora italiana di venerdì 24, quando le condizioni del tempo dovrebbero essere decisamente migliori.

Per sapere come e quando vedere i due splendidi astri chiomati, in particolar modo la Lemmon che è tecnicamente visibile a occhio nudo (in cieli bui e stellati) e possiede una coda lunghissima, Fanpage.it ha contattato l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico e fondatore del VTP. Il Virtual Telescope Project è un affascinante progetto basato su telescopi robotizzati e controllati da remoto siti sotto lo splendido cielo di Manciano, in provincia di Grosseto, il più buio e stellato dell'Italia peninsulare. Ecco cosa ci ha raccontato lo scienziato.

Dottor Masi, cosa ci può dire sull'osservazione della bellissima cometa Lemmon?

Giunge finalmente al culmine il lungo periodo di attesa per la cometa C/2025 (A6) Lemmon.
Dico lungo periodo perché questa cometa, scoperta all'inizio dell'anno, grazie agli addetti ai lavori dava speranze che in autunno avrebbe potuto mostrarsi con una buona luminosità. Effettivamente le cose sono andate in questo modo. Per una volta le previsioni sulle comete – sempre difficili – sono state rispettate. Già da un paio di settimane ci sono diversi report di osservazioni, addirittura condotte a occhio nudo. A scanso di equivoci, voglio sottolineare che la cometa Lemon, pur tecnicamente all'interno della della soglia di visibilità a occhio nudo, è tuttavia al limite. Quindi chiunque volesse tentare l'osservazione in questo modo sappia che deve farlo stando sotto cieli bui senza inquinamento luminoso, per avere qualche speranza di riuscita. Viceversa, adoperando anche un modesto binocolo l'osservazione è molto semplice e agile; si può tentare anche da luoghi meno inquinati, anche se chiaramente più si è al riparo dalle luci urbane e meglio è.

Ad ogni modo siamo nel momento migliore per l'osservazione. Tra l'altro la cometa Lemmon ha raggiunto la minima distanza dalla Terra il poche ore fa, il 21 di ottobre a 90 milioni di chilometri. Sta dunque iniziando la settimana di massima luminosità, ma almeno per il momento, purtroppo, è condizionata dal meteo, che su tutta l'Italia lascia a pochi pochi margini. Però conviene rimanere vigili sulla possibilità che una schiarita o un'apertura dischiuda magari la visione del cielo verso occidente, dopo il calar del Sole.

Cosa può dirci invece di C/2025 R2 (Swan)?

Contemporaneamente alla Lemmon, visibile nel cielo abbiamo un'altra cometa, la cometa C/2025 R2 (SWAN), scoperta ormai poco più di un mese fa e che però non è paragonabile in splendore alla prima. È comunque una cometa interessante, osservabile attraverso almeno un binocolo, anche perché ormai sta gradualmente declinando in luminosità. È un interessante soggetto fotografico perché nel suo moto attorno al Sole, mentre attraversa il cielo terrestre viaggia in una regione del firmamento ricca di altre meraviglie: nebulose e ammassi stellari nel bel mezzo della Via Lattea. Questo chiaramente crea degli allineamenti prospettici esteticamente imperdibili, in particolar modo per gli astrofotografi. Ma torno a dirlo, la cometa Swan è sensibilmente più debole e impone l'uso di uno strumento come un binocolo o un telescopio per la sua osservazione.

A che ora possiamo ammirare questi oggetti celesti?

La cometa Lemon, sulla quale mi permetto di concentrare l'attenzione dei curiosi, stante la sua maggiore luminosità – e onestamente anche la bellezza oggettiva – è visibile poco dopo il tramonto. Io suggerisco di aspettare che il cielo diventi buio abbastanza per tentarne l'osservazione, un'ora dopo il tramonto in direzione ovest. Proprio in questi giorni la si osserva qualche grado più a nord della celebre stella Arturo, una delle più luminose del cielo, quindi direi che è un riferimento vincente per chi volesse intercettarla. Sera dopo sera questa cometa si sposta verso nord-ovest, ovest, sud-ovest come direzione, peraltro mantenendo una luminosità interessante per i prossimi 7 giorni. Con un binocolo si può spazzare la regione di cielo della stella Arturo, magari qualche grado più in alto, per poi spostarsi un po' verso ovest, parallelamente all'orizzonte: così si dovrebbe riuscire a notare proprio questa luce diffusa e intensa (non abbagliante, sia chiaro) ma comunque ben visibile al binocolo, che è la cometa. Ho voluto sperimentare questa ricerca in prima persona, un po' a spanne proprio per verificare quanto facile fosse trovarla; debbo dire che mi ha impressionato quando per puro caso l'ho vista benissimo con un binocolo ordinario, da 10 ingrandimenti con 50 mm di diametro, uno di quelli spesso già a disposizione di curiosi e appassionati.

La cometa Swan invece la si osserva più verso sud come collocazione, quindi magari è anche un po' più comoda da questo punto di vista, perché è più “dentro il cielo”, non proprio al limite come la Lemmon, che poi tende poi a tramontare abbastanza in fretta. Ci regala dunque una finestra un pochino più ampia, mentre si sposta verso est. Giorno dopo giorno si muove pian piano verso una direzione più orientale e si indebolisce, attraversando la regione di cielo tra la coda del Serpente e poi verso il Sagittario, l'Aquila. Siamo quindi in costellazioni tipicamente estive. Ribadisco però che questa cometa è sensibilmente più debole dell'altra; se non si ha una conoscenza esatta della sua posizione, individuarla col metodo precedente della scansione del cielo può essere più difficile. Perché è più debole e perché in quella direzione di cielo ci sono appunto spesso ammassi stellari o nebulose che, apparendo po' come batuffoli di luce, possono anche confondere. Ma con un po' di pazienza anche la Swan è alla portata dei curiosi.

E se si volessero fotografare queste comete, cosa consiglia di fare?

La cometa Lemmon è un soggetto fotografico assolutamente interessante. Può essere ripresa comodamente con una fotocamera digitale, addirittura anche con alcuni dei cellulari più performanti dal punto di vista fotografico. Senza dubbio le riprese più soddisfacenti si possono fare con una camera digitale montata su cavalletto, inquadrando le regioni di cielo dove si trovano Arturo, Bootes e la testa del Serpente. Bastano pochi secondi di esposizione e senza dubbio si vedrà la presenza della cometa con la sua coda tra le stelle. Questo approccio può essere interessante anche per verificare la posizione della cometa nel cielo, se non si riesce a vedere niente a occhio nudo. Bastano pochi secondi di posa con la propria fotocamera per vederla emergere con chiarezza tra le stelle. Non occorre affatto in questo caso avere strumenti vocati alla fotografia astronomica: una fotocamera sul treppiede, magari con l'obiettivo più luminoso possibile, permette di ottenere un'immagine interessante della cometa.

E per la Swan?

La Swan è più ostica da fotografare con strumentazione non vocata alla fotografia astronomica, perché è più debole e occorre una lunga esposizione. Nell'arco di tempo necessario per acquisire la luce di questa cometa, chiaramente, il cielo si muove perché la Terra ruota, quindi procura un effetto di mosso. Quindi se si dispone solo di una fotocamera su cavalletto, non di uno strumento astronomico che insegue il moto apparente del cielo, si rischia di non vederla. Ma tentar non nuoce. Senza dubbio la Lemmon queste notti è un soggetto di gran lunga privilegiato, anche da parte di chi non dovesse disporre di strumentazione fotografica specialistica.

Presto potremo vedere le due comete anche in diretta streaming sul canale YouTube del Virtual Telescope Project, con il suo commento

Sì, il Virtual Telescope Project ha riprogrammato per le 19:30 di venerdì 24 ottobre l'osservazione in diretta di entrambe le comete. Il primo appuntamento previsto per il 20 è saltato per le evidenti motivazioni meteorologiche. Confidiamo in una pausa del meteo avverso, perché in quei giorni ci sarà la cometa Lemmon al massimo dello splendore. Piccola nota a margine: chiunque volesse tentare l'osservazione farà bene a tenersi pronto nei prossimi giorni, perché poi verrà su anche la Luna e comincerà a interferire. Tra l'altro la cometa Lemmon chiuderà la sua visibilità dalle latitudini italiane nei primi giorni di novembre. Quindi conviene davvero tenersi pronti, perché ogni occasione, anche con una breve pausa meteorologica, deve essere sfruttata. Il tempo che rimane per vederla non è tantissimo

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