Delfini tropicali alle Azzorre: le foto dell’incontro con le stenelle maculate atlantiche nell’oceano

Questa estate abbiamo avuto la fortuna di incontrare e fotografare nelle acque delle Azzorre numerosi esemplari di stenella maculata atlantica (Stenella frontalis), un piccolo delfino che vive principalmente nelle acque calde e tropicali dell'Oceano Atlantico. Durante la stagione estiva, tuttavia, questi animali migrano più a nord e possono essere avvistati anche nel temperato arcipelago portoghese.
Le Azzorre, del resto, sono uno degli hotspot di cetacei migliori al mondo, offrendo la possibilità di incontrare circa trenta specie diverse. Per rendersi conto di quante sono, basti sapere che di questi mammiferi marini si conoscono circa 85 specie in tutto il pianeta; ciò significa che alle Azzorre, potenzialmente, si ha la possibilità di incontrare più di un terzo di tutte le specie viventi di questi meravigliosi animali. Certo, alcuni sono stanziali e facilmente visibili, come i capodogli che abbiamo visto in allattamento, altri sono stagionali o passano di tanto in tanto, come le pseudorche e le orche, altri ancora sono occasionali.

Tra le specie che è possibile ammirare solo in estate figurano proprio le sopracitate stenelle maculate atlantiche, che come dimensioni e "carattere" sono piuttosto affini alle nostre stenelle striate (Stenella coeruleoalba), i cetacei più comuni nel Mar Mediterraneo. Queste ultime le abbiamo incontrate più volte sia al largo della Sardegna che nel Mar Ligure, nel cuore del Santuario dei Cetacei "Pelagos". A giugno di quest'anno, ad esempio, le abbiamo ammirate mentre saltavano e compivano spettacolari acrobazie sulle onde lasciate dall'imbarcazione su cui eravamo a bordo.

Le stenelle maculate atlantiche non si comportano in modo molto diverso; nei nostri incontri nel cuore dell'Oceano Atlantico hanno spesso mostrato curiosità e voglia di giocare, anche se talvolta possono apparire schive. Un esemplare in particolar modo, che vedete nella copertina, ha iniziato a compiere incredibili balzi fuori dall'acqua in sequenza, dandoci modo di scattare foto meravigliose. Gli appassionati di whale watching sanno bene che i delfini liberi e selvaggi non sempre si comportano come da aspettativa, ma è giusto così, proprio perché si tratta di animali assolutamente liberi, che vanno ammirati a distanza di sicurezza e nel pieno rispetto della loro natura.

L'incontro è avvenuto in un giorno di metà agosto, a sud dell'isola di Pico. Dopo essere usciti nel primo pomeriggio con un potente gommone dal porticciolo di Madalena do Pico, lo skipper ha virato verso sinistra lasciandosi rapidamente alle spalle gli spettacolari ilheus, due grandi scogli che rappresentano le vestigia di un antico cratere quasi completamente crollato. Il mare non era calmissimo, ma gli avvistatori da terra avevano già identificato la posizione di un grande pod di delfini. Non conoscevamo la specie prima di raggiungerlo, ma immaginavamo si trattasse di tursiopi (Tursiops truncatus), quelli incontrati più spesso in quei giorni.

Quando abbiamo capito che si trattava di stenelle maculate atlantiche l'emozione è stata tanta. A rendere l'incontro particolarmente coinvolgente anche il numero degli animali: erano tantissimi esemplari, accompagnati anche da diversi piccoli. Probabilmente erano più di cento, considerando che ciò che si vede emergere fuori dall'acqua, per respirare o magari per giocare, è una ridotta percentuale degli animali effettivamente presenti.

Il nome stenella “maculata” non è una scelta casuale, dato che questi delfini presentano delle vistose chiazze sulla pelle. Curiosamente non sono sempre presenti nel corso della vita, ma iniziano a comparire tra i 3 e i 4 anni di età (i giovani hanno una pelle chiara e rosata sul ventre, come mostra lo scatto soprastante) e continuano a cambiare nel tempo. Col passare degli anni si sviluppano macchie nere sul ventre e bianche grigiastre su dorso, fino a quanto non si congiungono e la tonalità nera prende il sopravvento.

Questi delfini raggiungono una lunghezza di 2,3 metri per 140 chilogrammi di peso al massimo, quindi hanno dimensioni molto simili alle nostre stenelle, che sono solo leggermente più grandi. Ammirare questi animali liberi nel proprio habitat naturale, nel cuore dell'Oceano Atlantico, è stato davvero un grande privilegio. In ottobre migreranno nuovamente verso le acque tropicali più calde e torneranno alle Azzorre solo a giugno del prossimo anno.