video suggerito
video suggerito

Dal Medioevo all’incoronazione di Re Carlo: studio fa luce sui frammenti della Pietra del Destino

La Pietra del Destino o Pietra di Scone viene utilizzata da secoli per l’incoronazione dei reali britannici, ma la sua storia è costellata da furti eclatanti, intrighi e rivalità politiche. Decine di frammenti del cimelio finirono in varie parti del mondo a seguito di un furto andato male nel 1950. Uno studio ha ora ricostruito il viaggio di alcuni di essi.
A cura di Andrea Centini
0 CONDIVISIONI
La Pietra del Destino presente a una cerimonia per Re Carlo. Credit: Getty
La Pietra del Destino presente a una cerimonia per Re Carlo. Credit: Getty

Un nuovo studio ha fatto luce sul destino dei frammenti della Pietra di Scone o Pietra del Destino (perdonate il gioco di parole), un oggetto particolarmente prezioso intimamente connesso all'incoronazione dei reali britannici. Per rendersi conto della sua importanza per la monarchia britannica, basti sapere che è stata presente anche all'incoronazione di Re Carlo III d'Inghilterra avvenuta nel maggio del 2023 presso l'Abbazia di Westminster a Londra. La storia della pietra affonda le radici nel Medioevo, quando veniva utilizzata per incoronare i re di Scozia. Nel 1296, tuttavia, venne presa come “trofeo di guerra” da Re Edoardo 1 d'Inghilterra e incastonata nella “Coronation Chair” (la sedia delle incoronazioni) di Westminster, diventando così un elemento cruciale per le incoronazioni inglesi (e successivamente britanniche).

La Pietra del Destino ha svolto questa funzione per secoli, diventando un cimelio particolarmente prezioso e ricco di significati nel cuore dell'abbazia, fino al giorno di Natale del 1950, quando un gruppo di studenti nazionalisti scozzesi guidati da Ian Hamilton (e ispirati dai politici Bertie Gray e John MacCormick) decise di riportare l'oggetto in patria, per riparare al torto subito quasi 800 anni prima. La pietra, un blocco di arenaria rossa dal peso di circa 150 chilogrammi con due anelli di ferro ai lati, tuttavia si ruppe in due pezzi durante il trasporto. Il furto fece così scalpore che provocò la chiusura dei confini tra Inghilterra e Scozia per qualche tempo, un evento che non accadeva da centinaia di anni.

L'anno successivo al furto, in vista dell'incoronazione della Regina Elisabetta II a causa della morte imminente di Re Giorgio VI, il gruppo che aveva rubato la pietra – nascosta in un primo momento nel Kent – decise di farla sistemare e riconsegnarla all'abbazia per la cerimonia. A ripararla in modo piuttosto rozzo fu il muratore Edward Manley, che durante il lavoro produsse diversi frammenti dello storico cimelio. Si calcola che furono più di 30 e distribuiti in varie località del mondo, anche alla luce della volontà di Gray di farli arrivare in tutti i continenti.

La Pietra del Destino esposta al Museo di Perth in Australia nel 2024
La Pietra del Destino esposta al Museo di Perth in Australia nel 2024

Il nuovo studio, condotto dalla professoressa Sally Foster, ha indagato a fondo sulla sorte dei pezzi della Pietra del Destino, trovandoli nelle mani di numerose persone, sebbene non sempre le prove fornite sono state convincenti. Mancano infatti diversi pezzi del puzzle. La maggior parte dei frammenti fu distribuita tra amici e parenti del politico nazionalista Gray, che li aveva accuratamente catalogati e numerati. Uno, ad esempio, fu dato proprio al capo della “spedizione” Ian Hamilton, che lo inserì in una spilla d'argento donata alla moglie Sheila per il suo compleanno. Un altro è finito nelle mani di una turista australiana chiamata Catherine Milne, alla cui morte il frammento fu donato dai familiari al Museo del Queensland. Un altro frammento è stato donato all'ex primo ministro scozzese Alex Salmond, che lo custodiva all'interno di una teca di plexiglass presso la biblioteca del partito Scottish National Party (SNP). Uno dei frammenti è stato persino integrato nella carrozza reale trainata da cavalli utilizzata per l'incoronazione di Re Carlo, fissato in un pezzo di legno al di sotto dei sedili. Altri pezzi sono in collezioni private di conoscenti di Gray o dei loro famigliari, ma alcuni mancano ancora all'appello e la professoressa Foster continuerà a indagare fino a ritrovarli tutti.

Curiosamente, nel 1996 la Corona britannica ha deciso di affidare la custodia della Pietra del Destino ai Commissari Scozzesi, così il cimelio è tornato in Scozia, ma con l'obbligo di essere trasferito all'Abbazia di Westminster per ogni nuova incoronazione reale, come accaduto con Re Carlo III. Non solo è stata presente all'incoronazione di maggio 2023, ma anche esposta al Castello di Edimburgo insieme ai gioielli della Corona (i cosiddetti "Onori") in una cerimonia per onorare il nuovo re e la sua consorte nel mese di novembre. In quel caso alcuni nazionalisti attaccarono con dei bastoni la teca in cui era custodita la pitra, segno che la storia di questo oggetto, a quasi 800 anni dal “furto” originale di Edoardo 1, è ancora alla base di screzi politici tra fazioni opposte. La storia dei suoi frammenti è stata raccontata nel dettaglio nell'articolo “Life in pieces: lessons in the value of fragments from the secret lives of the stone of scone/destiny” pubblicato sulla rivista scientifica The Antiquaries Journal.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views