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Covid 19

Covid e influenza, come proteggersi al cenone di Capodanno: i consigli per evitare i contagi

Covid e influenza sono causati da che si trasmettono principalmente per via respiratoria. Ecco cosa c’è da sapere per ridurre il rischio di contagio al cenone di Capodanno e quali sono i sintomi a cui prestare attenzione.
A cura di Valeria Aiello
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Sale ancora la curva epidemica delle infezioni respiratorie in Italia, con oltre un milione di italiani colpiti da influenza, Covid e altri patogeni respiratori nell’ultima settimana, per un totale di circa 5,7 milioni dall’inizio della stagione influenzale. Un dato record, come emerge dall’ultimo rapporto RespirVirNet (18-24 dicembre 2023) dell’Istituto Superiore di Sanità che parla di “un valore di incidenza di sindromi simil-influenzali mai raggiunto nelle stagioni precedenti”.

Su mille abitanti, le infezioni respiratorie hanno infatti superato la soglia di 17 casi (17,2 rispetto a 15,6 della settimana precedente): i più colpiti sono ancora i bambini, soprattutto sotto i cinque anni di età (47,1 casi su mille assistiti, rispetto a 36,5 della settimana precedente). Situazione peggiore in Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna e Campania, dove è stato raggiunto il livello di intensità “molto alta”. In questo contesto, lunghe tavolate, baci e abbracci possono essere occasioni che facilitano la trasmissione di virus: eccomi come difendersi al cenone di Capodanno e a cosa prestare attenzione.

Come proteggere se stessi e gli altri dal contagio

Oltre alla vaccinazione contro Covid e influenza, è altrettanto importante osservare alcune regole di buon senso per proteggere se stessi e gli altri dalle infezioni di tipo respiratorio. Come ribadito più volte durante la pandemia, trattandosi di virus che si trasmettono principalmente attraverso le goccioline (droplets) emesse da un soggetto infetto, uno dei metodi più efficaci per ridurre il rischio di contagio è utilizzare la mascherina che, chiaramente, durante una cena, come quella di fine anno, non può però essere indossata.

Pertanto, per evitare il contagio occorre ricorrere ad altri metodi, tra cui c’è sicuramente quello di assicurarsi che nella sala dove avviene il cenone, sia in casa sia al ristorante, ci sia un buon ricambio d’aria. Aprire frequentemente le finestre oppure assicurarsi che l’ambiente abbia un impianto di purificazione dell’aria: ciò riduce infatti la concentrazione di patogeni sospesi, diminuendo le probabilità di contagio.

Se si tratta di un cenone in casa, può essere particolarmente utile limitare il numero di invitati, stando particolarmente attenti con bambini e anziani, che andrebbero tenuti distanti. In caso di cenoni al ristorante, è consigliabile evitare i buffet, preferendo i cibi impiattati. Altra pericolosa occasione di contagio sono i contatti ravvicinati, per cui un’altra buona regola è quella di ridurre il più possibile baci e abbracci, facilitatori della trasmissione del virus.

Tra i metodi più semplici ed efficaci per proteggersi dal contagio c’è, chiaramente, il lavaggio delle mani: nello specifico, un’accurata igiene delle mani (lavarle accuratamente per 40-60 secondi con acqua e sapone o, in alternativa, con disinfettanti a base alcolica) costituisce un’importante strategia di difesa contro i microrganismi che si depositano ad esempio oggetti e superfici, riducendo la lor potenziale diffusione in modo indiretto. È inoltre raccomandato osservare una buona igiene respiratoria, ossia coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce (preferibilmente tra braccio e avambraccio e non sulle mani) e gettare i fazzoletti monouso dopo l’utilizzo.

In caso si mostrino i sintomi di un’infezione respiratoria (come tosse, naso che cola, febbre o congestione nasale) è fondamentale evitare il contatto diretto con altre persone, dunque i pranzi, le cene e le altre occasioni di riunione con amici o familiari non conviventi, preferendo rimandare i festeggiamenti a quando ci si sentirà meglio e non ci saranno sospetti di infezione. Tra i sintomi da non sottovalutare anche mal di testa, affaticamento e dolori muscolari o articolari che possono essere comunque un segnale di influenza, Covid e altre sindromi simil-influenzali.

Covid, influenza e altri virus respiratori

A concorrere al record di casi di sindromi simi-influenzali in Italia concorrono, come detto, diversi patogeni respiratori, soprattutto i virus dell’influenza, che rappresentano il 29,4% dei campioni, prevalentemente di tipo A (98,%) e appartenenti in gran parte al sottotipo H1N1pdm09. Tra i campioni analizzati (941 campioni ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete RespiVirNet), 75 (8%) sono risultati positivi per Sars-CoV-2, 74 (7,8%) per RSV e i rimanenti 80 sono risultati positivi per altri virus respiratori, di cui rinovirus (47), 18 adenovirus (18), coronavirus umani diversi da Sars-CoV-2 (6), virus parainfluenzali (5), metapneumovirus (3) e bocavirus (1).

Record di sindromi simil-influenzali in Italia: nell'ultima settimana (18-24 dicembre 2023) l'incidenza è stata di 17,4 casi ogni 1.000 abitanti, il livello più alto mai raggiunto nelle stagioni precedenti / Credit: RespiVirNet ISS
Record di sindromi simil-influenzali in Italia: nell'ultima settimana (18-24 dicembre 2023) l'incidenza è stata di 17,4 casi ogni 1.000 abitanti, il livello più alto mai raggiunto nelle stagioni precedenti / Credit: RespiVirNet ISS

Diversi virus respiratori contribuiscono, pertanto, all’incremento del valore di incidenza delle  sindromi simil-influenzali analizzati nell’ultima settimana – commenta Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie Infettive dell’Iss -. E questo conferma l’importanza della vaccinazione soprattutto per le persone anziane, con malattie croniche o comunque fragili”.

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