Cos’è la polmonite ab ingestis, la malattia che si sviluppa quando cibo o liquidi entrano nei polmoni

Tra le possibili ipotesi sulla morte del bambino di appena un anno, avvenuta ieri sera a Vasto, in Abruzzo, non è stata esclusa quella della polmonite ab ingestis. Come abbiamo spiegato qui, quando la madre ha portato il bambino in ospedale, era già in arresto cardiocircolatorio, in gravi condizioni. Secondo quanto ricostruito finora, il bimbo si sarebbe addormentato dopo aver mangiato e a un certo punto la donna lo avrebbe visto vomitare. Sembra che poco prima del malore il bambino avesse mangiato un biscotto, motivo per cui gli inquirenti non hanno escluso l'ipotesi di una polmonite ab ingestis, che dovrà comunque essere confermata dall'autopsia.
Cos'è la polmonite ab ingestis
La polmonite ab ingestis è infatti una forma specifica di polmonite, ovvero un’infiammazione polmonare, che può essere di origine infettiva o chimica, "causata – spiega il portale del Santagostino – dall'inalazione di sostanze tossiche e/o irritanti, in genere grandi quantità di secrezioni delle vie aeree superiori o di contenuto gastrico, nei polmoni". Questa condizione può verificarsi quando frammenti di cibo, liquidi o succhi gastrici finiscono accidentalmente dal cavo orale o dall'esofago nelle vie aeree. Il Manuale Msd, un'autorevole fonte medica, spiega che la microaspirazione di minuscole quantità di sostanze estranee nelle vie aree è normale, ma normalmente queste vengono eliminate da meccanismi di difesa, tuttavia la polmonite ab ingestis può verificarsi quando questi sono compromessi o la quantità inalata è molto elevata.
La polmonite ab ingestis può essere molto pericolosa perché il passaggio di queste sostanze estranee nelle vie respiratorie "può scatenare – prosegue il Santagostino – un’infiammazione polmonare, un'infezione o un’ostruzione delle vie aeree", che possono compromettere il normale funzionamento dei polmoni. Inoltre, in base alla natura delle sostanze inalate, la polmonite può essere chimica, se ad esempio si tratta di contenuto gastrico, oppure batterica.
Quali sono i sintomi
I sintomi della polmonite ab ingestis possono variare in base a diversi fattori, tra cui la quantità di sostanza inalata e lo stato di salute generale della persona.
Questi comprendono: tosse persistente, difficoltà respiratoria e affanno. Possono comparire anche respiro sibilante, raucedine, alterazione della voce, tachicardia, dolore toracico e febbre.
Nei casi più gravi – spiega il portale della Cleveland Clinic – la polmonite ab ingestis può determinare insufficienza respiratoria e sepsi, una condizione potenzialmente letale. Qualsiasi sostanza estranea che raggiunga le vie respiratorie può infatti trasportare batteri in grado di causare infezioni, soprattutto se non viene espulsa del tutto.
Come si cura
Il trattamento di questa forma di polmonite, una volta diagnosticata tramite esami come radiografia del torace, TAC, esami del sangue o dell'espettorato (qualora la tosse sia produttiva), varia in base alla causa. Se diagnosticata tempestivamente, si può ricorrere, quando possibile, all’aspirazione del materiale inalato tramite broncoaspirazione e in un secondo momento – specifica il Santagostino – si può valutare il ricorso alla fisioterapia respiratoria per eliminare secrezioni e residui dalle vie aeree.
Il Manuale MSD, una fonte medica autorevole, spiega che spesso si adotta una terapia di supporto, con ventilazione meccanica o ossigenoterapia. A ciò, se è stata confermata o si sospetta la presenza di infezione batterica, si affianca in genere una terapia antibiotica.
Dato che alcune condizioni aumentano il rischio di polmonite ab ingestis, come la disfagia (difficoltà nella deglutizione) o il reflusso gastroesofageo, se sono presenti è fondamentale trattarle, laddove possibile, per prevenire nuovi episodi di inalazione e ridurre il rischio di recidiva.