Cos’è il DNA e perché si scrive sempre in maiuscolo

Soprattutto in relazione ai casi di cronaca nera, alla stregua di quello del delitto di Garlasco ritornato in auge negli ultimi tempi, su giornali e telegiornali viene citato sempre più spesso il DNA, essendo considerato un preziosissimo elemento probatorio nel contesto di un'indagine. Esso, infatti, è univoco per ciascuno di noi, una firma biologica incontrovertibile – se la concentrazione è significativa – che può far luce sulla presenza di un individuo in un determinato contesto. Ma cos'è esattamente questo DNA? Come sottolineato dal National Human Genome Research Institute dei NIH (National Institutes of Healths) degli Stati Uniti, si tratta della molecola “che trasporta le informazioni genetiche per lo sviluppo e il funzionamento di un organismo”. Metaforicamente, possiamo considerarlo come una biblioteca piena di libri di istruzioni che permettono di “costruire” e “far funzionare” un essere umano, così come qualsiasi altro essere vivente presente sul nostro pianeta. Anche alcuni virus, che non sono considerati esseri viventi, possono essere costituiti da materiale genetico a base di DNA.
Cos'è il DNA
Tecnicamente, il DNA è un acido nucleico, ovvero un composto acido presente nel nucleo del cellule, la “centralina” che regola e trasmette le informazioni alla base della vita. Al suo interno sono presenti le istruzioni che permettono di sviluppare e organizzare organi, tessuti e singole tipologie di cellule, così come le indicazioni su come il tutto deve operare in modo sinergico e quale aspetto deve avere un determinato individuo costituito da un dato DNA. Il termine DNA è l'acronimo di acido desossiribonucleico o deossiribonucleico (DeoxyriboNucleic Acid in inglese). È una sigla, dunque. Come tale, va sempre scritto in maiuscolo, esattamente come RNA, a sua volta acronimo di acido ribonucleico. Le formule che si leggono spesso sui giornali e nei sottotitoli dei telegiornali, come dna o Dna, non sono formalmente corrette dal punto di vista scientifico.

Il DNA è unico per ciascuno di noi
Come indicato, ciascuno di noi ha il proprio DNA, essendo il risultato della combinazione unica di geni che riceviamo dai nostri genitori (50 percento dal padre e 50 percento dalla madre); sebbene condividiamo praticamente la quasi totalità del nostro DNA con l'intera umanità, quelle piccole variazioni e i cambiamenti casuali nelle sequenze dei geni, che si determinano quando uovo e spermatozoo si incontrano per far sbocciare una nuova vita, sono univoci, esattamente come un'impronta digitale. Ecco perché il DNA è un elemento così importante nell'ambito delle indagini forensi. Estrapolare il DNA di una persona sul corpo di una vittima o comunque nello scenario di un crimine, può permettere di individuare un sospettato (o un colpevole) con ragionevole certezza, a maggior ragione con i più recenti metodi di sequenziamento, che stanno facendo riaprire molti cold case anche a svariati decenni di distanza. Al di là del classico esempio del delitto di Chiara Poggi a Garlasco, relativamente recente, in questi giorni è balzato agli onori della cronaca internazionale il caso di un omicidio avvenuto nel 1967 nel Regno Unito; proprio grazie al rilevamento di tracce di DNA è stato incriminato un 92enne.
Genoma, geni e cromosomi: l'organizzazione del DNA
Ma torniamo alla nostra molecola – biblioteca. Come evidenziato dalla Cleveland Clinic, tutto il DNA di una persona viene chiamato genoma, che a sua volta è costituito da vari elementi. I cromosomi (noi ne abbiamo 46, 23 coppie) possono essere considerati i singoli manuali di istruzioni contenuti nella biblioteca; sono strutture filamentose in cui il DNA è organizzato per creare e far funzionare determinate parti del nostro organismo. All'interno dei cromosomi si trovano i geni, che sono sequenze di DNA utili a produrre le proteine e altri elementi alla base della vita. Sono un po' come i capitoli dei suddetti manuali. E poi c'è il DNA non codificante, che gioca un ruolo di supporto, per così dire.
Com'è fatta la molecola del DNA
Se ricordate dai libri di scienze a scuola o magari da film come Jurassic Park, nel quale il tema del DNA è ricorrente, questa molecola presenta una struttura di base molto riconoscibile, a doppia elica, come una sorta di scala a chiocciola. Semplificando, ai lati troviamo zuccheri (il sopracitato desossiribosio) e gruppi fosfati, che formano l'impalcatura, mentre i gradini al centro sono composti dalle basi azotate, le famose adenina (A), citosina (C), guanina (G) e timina (T). Uno zucchero, una base azotata e un gruppo fosfato compongono i nucletotidi. L'intera biblioteca di istruzioni del DNA si basa su questo specifico linguaggio legato alle basi azotate. “La sequenza delle basi lungo l'impalcatura del DNA codifica informazioni biologiche, come le istruzioni per la sintesi di una proteina o di una molecola di RNA”, chiosa il National Human Genome Research Institute.