Cosa ha visto il telescopio James Webb su Trappist-1e, il pianeta più simile alla Terra mai scoperto

Il telescopio spaziale James Webb ha esaminato più da vicino Trappist-1e, un pianeta distante appena 40 anni luce con caratteristiche simili a quelle della Terra. Le nuove osservazioni suggeriscono che il pianeta possa essere avvolto da un’atmosfera in grado di sostenere la vita, rappresentando un importante passo in avanti nella ricerca di pianeti abitabili al di fuori del nostro Sistema solare.
Le osservazioni di Webb hanno permesso di “escludere che Trappist-1e abbia un’atmosfera simile a quella di Venere o Marte, avvicinandoci alla comprensione di che tipo di mondo si tratta” ha affermato l’astronoma Sara Seager del Massachussetts Institute of Technology (MIT) e co-autrice di uno dei due studi che descrivono in dettaglio i risultati. “Le prove che allontanano le ipotesi di atmosfere simili a quelle di Venere e Marte ci aiutano a concentrarci sui possibili scenari”.
Cosa sappiamo di Trappist-1e, il pianeta più simile alla Terra
Trappist-1e è uno dei sette pianeti di dimensioni terrestri che orbitano attorno a Trappist-1, una stella nana ultrafredda situata a circa 40 anni luce dal Sole. Fin dalla sua scoperta, annunciata nel 2017 dalla NASA, Trappist-1e è considerato uno dei pianeti più interessanti di questo sistema, per la sua composizione rocciosa, le dimensioni simili a quelle della Terra e, soprattutto, perché si trova all’interno della cosiddetta “zona abitabile”, ovvero a una distanza dalla sua stella tale da permettere la possibile presenza di acqua liquida sulla sua superficie.
Affinché l’acqua rimanga liquida (e non sublimi come avviene nel vuoto), le condizioni atmosferiche svolgono un ruolo chiave. Qui è entrato in gioco il telescopio James Webb che, con il suo il potente strumento NIRSpec (Near-Infrared Spectrograph), ha osservato Trappist-1e per capire se avesse un’atmosfera, eventualmente, definirne la composizione.
Cosa ha visto il telescopio James Webb su Trappist-1e
Su Trappist-1e, il telescopio spaziale James Webb ha trovato gli indizi di una potenziale atmosfera: questi primi segnali sono emersi dall’analisi di quattro transiti del pianeta davanti alla sua stella, osservando la luce stellare residua. “Quando è presente un’atmosfera – spiegano gli studiosi – la luce stellare viene parzialmente assorbita e le corrispondenti diminuzioni nello spettro luminoso che raggiunge il telescopio James Webb indicano quali composti chimici sono presenti”.

Nel caso di Trappist-1e, quest’analisi si è però dimostrata più impegnativa del previsto per la necessità di tenere conto delle contaminazioni introdotte dall’attività della stella. “Abbiamo impiegato più di un anno a correggere attentamente i dati” hanno aggiunto i ricercatori che, finora, hanno analizzato quattro transiti, osservando sostanzialmente due possibilità. “La prima, e più interessante, è che TRAPPIST-1e possa avere una cosiddetta atmosfera secondaria contenente gas pesanti come l’azoto” ha affermato l’astrofisico Ryan MacDonald dell'Università di St Andrews che ha contribuito all’analisi dello spettro di TRAPPIST-1e – . Le nostre osservazioni iniziali non possono però ancora escludere una roccia nuda priva di atmosfera”.
Pur non avendo ancora prove conclusive, gli scienziati sono comunque riusciti ad escludere diverse possibilità, scoprendo che atmosfere ricche di anidride carbonica, come quelle di Marte e Venere, sono improbabili, mentre un’atmosfera calda e ricca di azoto simile a quella di Titano, la luna di Saturno, sarebbe possibile.
“Le prove, tuttavia, sono ancora troppo deboli per determinare rilevare un tipo specifico di gas e confermare la presenza di un’atmosfera – hanno evidenziato i ricercatori – . Ulteriori osservazioni, già in corso, ci aiuteranno a restringere il campo delle possibilità”.