Cosa c’è dietro il mercato dei filler fuori legge: “Nei casi peggiori si rischia l’ischemia del tessuto”

Ogni epoca ha i suoi canoni di bellezza, ma i nostri sono diversi da qualsiasi altro standard esistito finora: si basano su una finzione, sull'immagine che i social, i filtri e le foto studiate nei minimi dettagli hanno creato, sebbene nella realtà quel modello non esista e non sia mai esistito. L'effetto però è reale: complice l'onnipresenza dei social nella nostra vita e il loro straordinario potere di plasmare la società, questo standard di bellezza ha finito per pesare sui nostri corpi, così reali e così poco perfetti, spingendoci in una folla corsa verso un'utopia.
Lo dimostra la crescente ossessione verso la medicina estetica e le degenerazioni che questa ha già prodotto. Qualche settimana fa, a Pisa, una donna di 44 anni è morta dopo un'iniezione di silicone liquido industriale. Parliamo di una sostanza il cui utilizzo a scopi estetici è vietato in Italia dal 1993.
Questo episodio si unisce ai numerosi casi di cronaca che mostrano il proliferare di centri abusivi che effettuano trattamenti estetici di competenza medica. Un fenomeno allarmante, così come la tendenza dei filler fai da te, alimentata dai social, dove sempre più spesso si vedono video di donne che si iniettano il filler da sole. A Fanpage.it, il dottor Jacopo Gardellin, chirurgo estetico, direttore sanitario di Medical Art Milano, ha spiegato quali sono i rischi legati all'uso non conforme del filler e cosa si nasconde dietro questa corsa all'ennesimo ritocco.
L'ossessione verso la medicina estetica
Negli ultimi anni la medicina estetica ha avuto un boom senza precedenti, con una costante crescita di richieste da parte di persone di ogni età, anche giovanissime. Una vera e propria corsa all'ennesimo ritocco, che spesso però non nasce dal bisogno di correggere un eventuale inestetismo, ma dall'ossessione di avvicinarsi a quel modello ideale plasmato da anni di esposizione ai volti e ai corpi modificati dai filtri beauty di Instagram e TikTok. Non parliamo di casi isolati: le richieste di chi desidera modificare i propri connotati per assomigliare a un filtro sono diventate così tante da aver creato un vero e proprio fenomeno: la selfie dysmorphya. Un'inchiesta di Fanpage.it ne ha raccontato i risvolti più inquietanti.
Il boom del filler
"Quando ho iniziato io – spiega Gardellin – la medicina estetica era ancora qualcosa di elitario o comunque interessava poche persone. Adesso è diventata talmente mainstream che per le nuove generazioni alcuni filler sono praticamente diventati d'obbligo. Per farvi capire, sempre più ragazze per i loro 18 anni chiedono come regalo il filler alle labbra".
Per filler si intende quell'ampia classe di procedure di medicina estetica che attraverso iniezioni di sostanze specifiche mirano a correggere imperfezioni sul viso o a modificare alcuni volumi, come quelli della labbra o degli zigomi. Nel linguaggio comune, quando si parla di filler ci si riferisce quasi sempre alle iniezioni di acido ialuronico. Si tratta di un filler riassorbibile dall'organismo, che viene iniettato come riempitivo tra il derma e il tessuto sottocutaneo, in base alla zona da trattare.
Negli ultimi tempi i filler sono diventato una delle procedure di medicina estetica più richieste in Italia. Secondo l'ultimo report elaborato dall’International Society of Aesthetic Plastic Surgery, nel corso del 2023, in Italia le procedure estetiche effettuate nel complesso sono state 757.442, di cui circa 495.000 non chirurgiche. La maggior parte di queste (poco meno di 400.000) sono procedure iniettabili: quelle che nel linguaggio comune sono note come filler, ovvero le iniezioni di acido ialuronico, sono state circa 190.000.
Il mercato nascosto dei filler abusivi
Questi sono soltanto i numeri che si conoscono, ma in realtà non corrispondono alle effettive dimensioni del fenomeno. Di pari passo al crescere della domanda di questi trattamenti, è infatti aumentato anche il numero di chi effettua questi trattamenti in modo abusivo. Solo i medici abilitati alla professione possono infatti effettuare questa tipologia di interventi, eppure sempre più casi di cronaca segnalano che questa legge non viene rispettata: nemmeno un mese fa, l'8 agosto, i Nas hanno intercettato un centro abusivo ricavato all'interno di un appartamento a Legnano. Le iniezioni di filler e botulino erano in un frigo tra cibo e bevande. Ad aprile, un centro simile è stato chiuso in provincia di Bergamo: Fanpage.it aveva raccolto la testimonianza di una ex cliente.
"La legge c'è ed è chiara. Stabilisce – spiega Gardellin – che soltanto il medico abilitato può effettuare le iniezioni di filler. Purtroppo però manca un adeguato sistema di controllo e spesso chi, pur non essendo medico, effettua queste procedure continua a farlo senza conseguenze. E hanno anche molti clienti perché chiaramente propongono prezzi molto più bassi di quelli che in media sono richiesti dai centri di medicina estetica".
Cosa dice la legge
La legge che spiega cosa possono fare i centri estetici, quindi personale non medico, è la legge n. 1 del 1990. Questa afferma: "L'attività di estetista comprende tutte le prestazioni ed i trattamenti eseguiti sulla superficie del corpo umano, il cui scopo esclusivo o prevalente sia quello di mantenerlo in perfette condizioni, di migliorarne e proteggerne l'aspetto estetico, modificandolo attraverso l'eliminazione o l'attenuazione degli inestetismi presenti".
Il punto su cui bisogna concentrarsi è proprio il passaggio in cui si cita "la superficie del corpo". È per questo passaggio che i centri estetici possono effettuare il microblading, un trucco semipermanente che riproduce le sopracciglia, (ovviamente se hanno tutti i certificati necessari), ma non possono in ogni caso vendere o effettuare il filler.
"Si tratta di due procedure molto diverse – prosegue Gardellin – La legge stabilisce che i centri estetici possono effettuare trattamenti, anche attraverso apparecchiature, solo sulla superficie del corpo umano. Infatti, nei centri estetici è consentito praticare il microblading a condizione che si operi esclusivamente a livello epidermico. Non è consentito penetrare in profondità nel derma, perché in quel caso si entra in una zona di competenza medica. Il filler invece non può essere effettuato nei centri estetici perché è una procedura invasiva che agisce sotto lo strato epidermico superficiale ed è di esclusiva competenza medica".
Il fenomeno dei filler fai da te
L'ossessione per la medicina estetica ha poi prodotto un'ennesima degenerazione: il fenomeno dei filler fai da te. Come dicevamo all'inizio, sui social ci sono decine di video, dove ragazze o donne, senza nessuna qualifica medica, si praticano da sole il filler. Spesso lo fanno senza preoccuparsi dei minimi requisiti igienici, come indossare un paio di guanti o sterilizzare l'ambiente.
"Purtroppo – commenta l'esperto – sempre pensando di risparmiare, c'è chi arriva perfino a comprarsi il filler e farsi le iniezioni da sole. Pensano che se possono fargliele le loro estetiste, sono in grado di farsele anche da sole. Eppure per acquistare questi prodotti bisognerebbe dimostrare di essere medici, ma purtroppo c'è chi riesce a reperirli ugualmente, magari comprandoli online oppure da farmacie che non effettuano i controlli necessari".
Quali sono i rischi
"Ci sono diversi livelli – spiega il medico – Nel migliore dei casi, ti ritrovi con un filler fatto male a livello estetico. Tuttavia, le persone che provano a farsi il filler da sé oppure si rivolgono a personale non medico pensano che i rischi si limitino al livello estetico, in realtà ci sono molti più rischi, anche gravi. Ad esempio, se il filler non viene effettuato in un ambiente protetto e sterile, come dovrebbe accadere per ogni procedura medica, c'è il rischio che si possano avere delle infezioni, anche gravi, o infiammazioni che chi non è medico non sa riconoscere. Nei casi peggiori si può rischiare un'ischemia del tessuto".
L'ischemia tissutale si verifica quando il flusso sanguigno verso un'area specifica del tessuto viene bloccato dal filler e questo impedisce anche l'apporto di ossigeno e altri nutrienti essenziali per la sopravvivenza del tessuto. "Se non si interviene in modo tempestivo – spiega l'esperto – il tessuto prima sbianca poi muore. Il problema è che questa reazione può manifestarsi anche dopo ore dall'iniezione e se non sei seguito da un medico non puoi capire cosa ti sta succedendo".
Attenzione alle sostanze iniettate
Il punto quindi è che un filler eseguito abusivamente o perfino fai da te può avere conseguenze che vanno ben oltre il danno estetico. Oltre agli effetti collaterali dovuti a una somministrazione scorretta, infatti, bisogna prestare estrema attenzione alle sostanze utilizzate.
"Considerato che un filler costa in media tra i 120 e 150 euro, chi offre prezzi molto più bassi, c'è chi chiede anche 10-15 euro, chiaramente non può comprare gli stessi filler che acquista un medico. Magari utilizzano prodotti sconosciuti, senza marchio CE, che costano pochissimo. Ma se costa così poco chiaramente significa che la qualità è nettamente inferiore oppure che non si sa nemmeno cosa c'è davvero dentro".
Il ruolo dell'accettazione
Negli ultimi anni la consapevolezza sul ruolo che la dimensione psicologica può assumere in questa ricerca ossessiva della perfezione estetica. Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) include tra i disturbi mentali "il disturbo da dismorfismo corporeo" o "dismorfofobia". Chi ne soffre si preoccupa così tanto per i propri difetti fisici, spesso lievi o perfino inesistenti, da provare un disagio così forte da compromettere le più semplici attività quotidiane.
"I social media, e soprattutto l'uso dei filtri beauty – spiega Gardellin – hanno creato dei modelli di bellezza utopistici. Le nuove generazioni vogliono essere come le loro influencer preferite, o meglio come l'immagine che queste mostrano di sé sui social, ma quasi sempre si tratta di immagini irrealistiche, alterate dai filtri, che non esistono nella realtà. Dietro c'è chiaramente un problema psicologico sottostante: non stai bene con te stesso e cerchi una soluzione fuori, ma nessun intervento estetico potrà mai accontentarti se le premesse sono queste".
Il fulcro della questione – aggiunge il medico – paradossalmente non ha a che fare con la bellezza esteriore: "Il medico estetico può solo essere d'aiuto a qualcosa di molto più profondo, che rende davvero completo il trattamento. Nessun trattamento infatti servirà a far sentire bene una persona se questa non ha un'immagine sana di sé stessa".