108 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Cambiamenti climatici

Perché la fine della Corrente del Golfo è sempre più vicina e rischia di stravolgere il clima d’Europa

L’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), una delle più importanti correnti oceaniche al mondo, sarebbe sul punto di collassare. Il fenomeno, catalizzato dal riscaldamento globale, rischia di avere conseguenze drammatiche di portata globale.
A cura di Andrea Centini
108 CONDIVISIONI
Credit: NOAA
Credit: NOAA
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Un nuovo studio conferma che una delle correnti oceaniche più importanti e influenti del pianeta è sul punto di collassare. È un fenomeno che, secondo gli esperti, quando si verificherà avrà conseguenze catastrofiche sul clima e non solo. Ad essere coinvolta è l'Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC), un sistema che trasporta acqua superficiale calda e salata dai tropici all'Atlantico settentrionale – che si trasforma in ghiaccio marino dopo essersi raffreddata nei pressi del Polo Nord – e acqua fredda di profondità dalla regione artica a quella tropicale, a chiusura del ciclo. L'AMOC starebbe rallentando da circa 1.600 anni, in base alle stime di alcuni studi, tuttavia a causa della crisi climatica in corso questa “frenata” si sta trasformando in un vero e proprio arresto completo, con un impatto di enorme portata.

Si tratta infatti di circuito di correnti fondamentale per il mantenimento della stabilità climatica nell'emisfero boreale, in particolar modo sull'Europa nordoccidentale, dove garantisce temperature più miti proprio grazie allo spostamento delle masse di acqua calda tropicale. Senza l'AMOC, in parole semplici, la colonnina di mercurio crollerebbe. Inoltre il flusso gioca un ruolo preziosissimo nel trasferimento dei nutrienti e altre sostanze attraverso l'Atlantico, plasmando gli ecosistemi e le catene alimentari, guidando al contempo le migrazioni stagionali di molti animali. Il suo collasso, com'è facile intuire, rischia di avere un impatto drammatico tanto sul clima quanto sull'ambiente. E il riscaldamento globale catalizzato dalle emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas climalteranti ci sta mettendo lo zampino.

Non è la prima che si parla di un potenziale, imminente collasso dell'AMOC. Nel 2023 ricercatori danesi dell'Istituto Niels Bohr e dell'Istituto di scienze matematiche dell'Università di Copenaghen avevano determinato che tale collasso avrebbe una probabilità del 95 percento di verificarsi tra il 2025 e il 2095. Gli scienziati sono giunti a questa conclusione dopo aver analizzato la perdita di varianza della corrente oceanica – cioè la capacità di tornare in uno stato di equilibrio – e il sopracitato rallentamento critico. L'alterazione dell'AMOC è legata alla costante introduzione di acqua dolce nell'oceano, a causa dell'inarrestabile scioglimento dei ghiacci legato al cambiamento climatico. L'acqua dolce, infatti, modifica densità e salinità di quella marina, influenzandone la velocità delle correnti. Il rischio, come indicato, è quello di un vero e proprio stop.

Tale eventualità è confermata anche da un nuovo studio condotto da tre scienziati dell'Istituto per la ricerca marina e atmosferica Utrecht dell'Università di Utrecht (Paesi Bassi). I ricercatori, coordinati dal professor René M. van Westen, sono giunti alla loro conclusione dopo aver messo a punto un complesso modello al computer nel quale hanno simulato lo spostamento dell'acqua dolce nel cuore dell'Atlantico, abbracciando un periodo di oltre 2.000 anni. Hanno identificato una sorta di punto nevralgico – tecnicamente un sistema di allarme precoce – a ridosso del 34° parallelo sud, al confine meridionale dell'Oceano Atlantico. Qui, in base al flusso di acqua dolce che vi transita, è possibile prevedere il collasso dell'AMOC dalla simulazione. I dati inseriti relativi alla situazione attuale suggeriscono che l'importante circolazione atlantica sarebbe sulla “buona strada per collassare” nel giro di poco tempo.

Chiaramente si tratta di un modello al computer e non vi è alcuna certezza. Anche i risultati dello studio danese, del resto, sono stati contestati da altri specialisti poiché è ritenuto altamente improbabile che il collasso dell'AMOC possa verificarsi addirittura il prossimo anno. Ma ciò non significa che il sistema di correnti oceaniche sia sotto enorme stress a causa della crisi climatica e del rallentamento naturale, che lo stanno avvicinando sempre più al punto di non ritorno. I dettagli della ricerca “Physics-based early warning signal shows that AMOC is on tipping course” sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.

108 CONDIVISIONI
527 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views