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Cinquanta delfini ammazzati a coltellate alle isole Faroe: altro massacro in corso

L’organizzazione Sea Shepherd ha documentato il massacro di 53 delfini (lagenorinchi acuti) alle isole Faroe, nel contesto della cosiddetta “caccia tradizionale” ai cetacei, la grindadrap. I mammiferi marini sono stati fatti spiaggiare e uccisi senza pietà con coltelli e altre armi bianche. Le immagini sono atroci.
A cura di Andrea Centini
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Alcuni dei delfini massacrati nella grind del 25 agosto alle isole Faroe. Credit: Sea Shepherd
Alcuni dei delfini massacrati nella grind del 25 agosto alle isole Faroe. Credit: Sea Shepherd

Alle isole Faroe (Fær Øer), un protettorato del Regno di Danimarca nel cuore dell'Oceano Atlantico settentrionale, si è consumato l'ennesimo massacro di cetacei. Attorno alle 12:00 di lunedì 25 agosto, infatti, 53 delfini sono stati spinti su una spiaggia di Skálabotnur e uccisi con armi bianche dalla folla in attesa. A documentare la mattanza (attenzione, immagini forti) i volontari dell'organizzazione Sea Sheperd, che da moltissimi anni si batte per fermare queste orrende mattanze spacciate per “caccia tradizionale”, la cosiddetta grindadrap. Nel momento in cui stiamo scrivendo, l'organizzazione ha segnalato che stamattina 50 globicefali sono stati costretti a spiaggiarsi da una trentina di imbarcazioni sulla riva di Tórshavn; anche questi animali sono stati trucidati con coltelli e altri strumenti di morte. La Captain Paul Watson Foundation UK segnala le uccisioni a Sandager ði; sembra che in questo caso alcuni dei cetacei braccati siano riusciti a fuggire.

La specie coinvolta nel massacro di ieri è il lagenorinco acuto (Leucopleurus acutus), un delfino che vive nelle acque fredde dell'Atlantico settentrionale. Questo cetaceo nel settembre 2021 è stato protagonista della più sanguinosa mattanza verificatasi alle Faroe; furono infatti ben 1.500 gli esemplari ammazzati durante una sola grindadrap, finiti sulla stessa spiaggia dove hanno trovato la morte i lagenorinchi acuti catturati ieri.

L'evento del 2021 sollevò un'ondata di indignazione a livello globale, ma nulla evidentemente è cambiato, nonostante i proclami dei locali sulla presunta volontà di “risparmiare” almeno questi delfini e concentrarsi sui globicefali, la specie maggiormente sfruttata dalle grind. Basti sapere che, causa dell'enorme numero di cetacei coinvolti nel massacro del 2021, molti esemplari furono mutilati e uccisi dalle eliche dei motoscafi che gli passavano sopra. Una scena raccapricciante, resa ancor più macabra dal mare tinto di rosso e dall'odore acre del sangue che impregnava completamente l'aria, stando alle dichiarazione dei testimoni.

Durante le grindadrap i faroesi non risparmiano alcun esemplare, nemmeno le femmine incinte – i cui feti vengono strappati dal grembo con un coltello e buttati sul terreo – e i piccoli. I cetacei sono animali senzienti e intelligenti che stringono legami famigliari fortissimi, come quelli dell'essere umano; in questa orrenda mattanza vengono spaventati a morte, obbligati a spiaggiarsi e assistere alla fine atroce di figli e compagni, in attesa del proprio turno. Vengono uccisi con coltelli e strumenti tradizionali dotati di lama, con cui i cacciatori recidono loro il midollo spinale.

Sebbene i faroesi dicano che ciò comporti una morte rapida, in realtà moltissimi esemplari muoiono dopo diversi minuti di atroce sofferenza, mentre affogano nel loro stesso sangue. È sufficiente guardare e ascoltare questo video (attenzione, immagini impressionanti) appena registrato dalla Captain Paul Watson Foundation UK di un globicefalo catturato a Sandager ði per comprendere cosa intendiamo. Non inseriamo immagini e post all'interno dell'articolo perché sono talmente sconvolgenti e disturbanti da non risultare adatte alla visione pubblica.

Nonostante le pressioni internazionali e le proposte con alternative virtuose alla caccia ai cetacei, alle isole Faroe questa pratica barbara e anacronistica continua a essere perpetrata e promossa, coinvolgendo anche i più piccoli. Tra le immagini più drammatiche (ed emblematiche) ci sono quelle dei bambini di pochi anni a cavalcioni sui corpi esanimi degli animali. Gli adulti fanno assistere i più piccoli alle mattanze al fine di desensibilizzarli e permettere così il prosieguo delle grind, generazione dopo generazione.

La carne degli animali uccisi viene distribuita gratuitamente agli isolani, ma le Faroe sono ricche e non c'è più bisogno di simili atrocità per sostenersi. Soprattutto oggi che conosciamo l'importanza e la struttura sociale dei mammiferi marini, rigidamente tutelati in tutta l'Unione Europea e non solo. Sea Shepherd in passato ha anche documentato l'abbandono delle carcasse degli animali massacrati in apposite discariche in mare, evidenziando che non tutti i cetacei vengono conservati per l'alimentazione (fra l'altro con rischi significativi per la salute a causa della presenza di mercurio nella carne).

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