Cancro, la Covid può risvegliare le cellule tumorali dormienti: rischio metastasi dai virus respiratori

Le infezioni respiratorie come la COVID-19 possono risvegliare le cellule del cancro al seno dormienti e favorire la proliferazione delle metastasi, con tutto ciò che ne consegue per la salute. È quanto emerso da un nuovo, importante studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, nel quale sono stati analizzati sia gli effetti sui modelli murini (topi) che dati epidemiologici umani in relazione alla diffusione del coronavirus SARS-CoV-2. Durante la pandemia di Covid, infatti, è stato osservato un significativo aumento di casi di cancro del seno e recidiva nei pazienti oncologici in remissione. Ora i ricercatori ritengono di aver scoperto il possibile meccanismo di innesco delle cellule tumorali disseminate (DCC) dormienti, che possono restare quiescenti nell'organismo – ad esempio nei tessuti polmonari – per anni o addirittura decenni. Secondo gli autori dello studio in questo processo non sarebbe coinvolto solo il virus della Covid, ma anche altri patogeni come quello dell'influenza, che nei test di laboratorio hanno aumentato in modo massiccio le cellule malate dormienti. Non è chiaro se i vaccini possano in qualche modo ostacolare questo meccanismo, ma i ricercatori lo ritengono verosimile.
A determinare che le infezioni respiratorie come Covid e influenza possono risvegliare le cellule dormienti del cancro al seno (e probabilmente di altri tumori) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati statunitensi del Campus Medico “Anschutz” dell'Università del Colorado, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di diversi istituti. Fra quelli coinvolti l'Istituto per le scienze della valutazione del rischio dell'Università di Utrecht (Paesi Bassi), il Dipartimento di Medicina dell'Imperial College London (Regno Unito), il Montefiore Einstein Comprehensive Cancer Center di New York e molti altri. I ricercatori, coordinati dal professor James DeGregori, vicedirettore presso il Centro oncologico dell'Università del Colorado, si sono concentrati sul ruolo dell'infiammazione nella progressione metastatica dei tumori. Studi precedenti avevano dimostrato che le cellule tumorali disseminate e dormienti possono essere riattivate dall'infiammazione, pertanto, poiché le infezioni respiratorie come appunto la Covid e l'influenza sono in grado di innescarla, hanno deciso di condurre appositi esperimenti con modelli murini per verificare la correlazione.
Nei test, i topi esposti al coronavirus SARS-CoV-2 e ai virus dell'influenza hanno avuto a un risveglio significativo di queste cellule malate dormienti nei polmoni, con un aumento di oltre 100 volte. Questo processo si è verificato pochi giorni dopo l'infezione e ha trasformato le cellule del carcinoma mammario in lesioni metastatiche in appena due settimane. Ciò ha sorpreso DeGregori e colleghi, che hanno deciso di condurre un'indagine epidemiologica sui dati delle donne affette da cancro al seno durante la pandemia di Covid. Ebbene, i dati presenti nella UK Biobank, uno dei database clinici più ricchi e utilizzati al mondo nell'ambito della ricerca, hanno dimostrato che le pazienti in remissione dal cancro infettate dal SARS-CoV-2 presentavano un tasso di mortalità doppio – a causa del cancro stesso – rispetto a chi era risultato negativo.
“Il rapporto delle probabilità di morte per cancro è stato sostanziale per il primo anno (2020), il che significa che avevano molte più probabilità di morire di cancro se contraevano la COVID. L'entità di questo aumento del rischio è quasi inaudita nell'epidemiologia del cancro. È un effetto significativo”, ha affermato in un comunicato stampa il professor Roel Vermeulen, coautore dello studio. Anche l'analisi di un database statunitense ha evidenziato un significativo aumento del rischio di cancro al seno nei pazienti Covid. Questi dati umani rispecchiavano il processo osservato nei topi esposti ai virus delle infezioni respiratorie.
Al momento non si possono trarre conclusioni, ma i ricercatori hanno osservato un ruolo importante dell'interleuchina 6 (IL-6), una citochina proinfiammatoria che regola la risposta del sistema immunitario in presenza di infezioni e traumi. DeGregori e colleghi hanno infatti rilevato che il risveglio delle cellule dormienti del cancro al seno nei polmoni si è verificato in presenza di questa proteina. Ciò suggerisce che bloccando la segnalazione dell'interleuchina 6 – ad esempio con un anticorpo ad hoc – si potrebbe attenuare il rischio di riattivazione e proliferazione in metastasi delle cellule dormienti. Sono chiaramente solo supposizioni che andranno approfondite con nuove indagini, così come il ruolo protettivo dei vaccini rispetto al rischio di risveglio. Attenuando la risposta infiammatoria, infatti, potrebbero in qualche modo prevenire il rischio di recidiva e metastasi. Ciò che risulta evidente dal nuovo studio, è che le infezioni virali possono in qualche modo giocare un ruolo importante nel rischio oncologico. “Le cellule tumorali dormienti sono come le braci rimaste in un falò abbandonato, e i virus respiratori sono come un vento forte che riaccende le fiamme”, ha affermato DeGregori con una efficace metafora.
Il cancro al seno è tra i più diagnosticati al mondo (il secondo a livello globale e il primo in Italia) e tra i più mortali, soprattutto a causa del rischio di recidiva. Ma la ricerca procede spedita offrendo terapie sempre più efficace e mirate, con nuovi farmaci all'orizzonte molto promettenti. Il nuovo trattamento trastuzumab emtansine (T-DM1), basato su un anticorpo monoclonale e un farmaco antitumorale, ad esempio abbatte della metà la mortalità a lungo termine per una forma specifica di carcinoma mammario. Tra le molecole sperimentali più interessanti figura ErSO-TFPy messa a punto dall'Università dell'Illinois, essendo in grado di uccidere le cellule malate con una sola dose. Recentemente scienziati brasiliani hanno scoperto che il veleno di uno scorpione dell'Amazzonia elimina le cellule del carcinoma mammario in test di laboratorio. I dettagli della nuova ricerca “Respiratory viral infections awaken metastatic breast cancer cells in lungs” sono stati pubblicati su Nature.