Cancro al colon-retto, scienziati identificano il “momento Big Bang”: nasconde il tumore al sistema immunitario

Gli scienziati hanno identificato un “momento Big Bang” del cancro al colon-retto, un istante iniziale, simile all’esplosione astronomica, che definisce l’evoluzione del tumore. Secondo il nuovo studio pubblicato su Nature Genetics, condotto da ricercatori dell’Institute of Cancer Research (IRC) di Londra, dell’Human Technopole di Milano e della Chalmers University of Technology in Svezia, in questa fase le cellule tumorali acquisiscono la capacità di eludere le difese dell’organismo, diventando praticamente invisibili al sistema immunitario.
Dopo questo processo di “evasione immunitaria”, spiegano gli autori, “si verificano cambiamenti molto limitati nel modo in cui il tumore si presenta al sistema immunitario” — in altre parole caratteristiche immunologiche del tumore sono in gran parte già scritte.
“Alcuni tumori intestinali ‘nascono per essere cattivi’ – ha affermato il professor Trevor Graham, direttore del Center for Evolution and Cancer dell’ICR e autore senior dello studio – . Il modo in cui interagiscono con il sistema immunitario viene stabilito già nella fase iniziale”.
Il cancro al colon-retto è tra i tumori in preoccupante aumento in tutte le fasce di età, in particolare tra i giovani sotto i 50 anni. È inoltre noto che solo una parte dei tumori intestinali (15%) risponde bene all’immunoterapia, che stimola il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule cancerose. La scoperta di questo “momento Big Bang” che nasconde le cellule del cancro al colon-retto al sistema immunitario, apre la strada a trattamenti più mirati, efficaci e precoci.
Lo studio sul “momento Big Bang” del cancro al colon-retto
Per identificare il “momento Big Bang” del cancro al colon retto, i ricercatori hanno analizzato campioni di tumore al colon-retto di 29 pazienti, studiando il DNA, l’RNA e le modifiche epigenetiche, cioè i cambiamenti che influenzano l’espressione dei geni senza alterarne la sequenza genetica. Questo tipo di modifiche avviene attraverso reazioni che rendono il DNA più o meno accessibile, alterano il modo in cui il DNA viene “letto” per produrre RNA, le istruzioni utilizzate per produrre proteine.
Gli scienziati hanno scoperto che le cellule del cancro al colon-retto, in una fase molto precoce, possono sfuggire al sistema immunitario proprio attraverso cambiamenti epigenetici che modificano o spengono i geni che permettono al sistema immunitario di riconoscerle. Queste alterazioni riducono la produzione di neoantigeni — le “bandiere rosse” che normalmente segnalano la presenza di cellule anomale — permettendo al tumore di svilupparsi inosservato.
Capire come e quando avviene questo “Big Bang” biologico, spiegano gli autori, può aiutare i medici a identificare precocemente i pazienti che risponderanno meglio all’immunoterapia e a sviluppare trattamenti mirati.
“La combinazione dell'immunoterapia con farmaci che modificano l’epigenoma potrebbe migliorare l'efficacia dell'immunoterapia nei pazienti affetti da tumore intestinale stimolando il tumore a produrre più neoantigeni che il sistema immunitario può colpire – hanno osservato gli studiosi – . Sono necessari ulteriori studi per testare questa idea, prima che possano iniziare le sperimentazioni cliniche sui pazienti”.