Cambiano le regole per l’uso di un antibiotico molto comune, anche nei bambini: l’azitromicina

L'azitromicina, un antibiotico utilizzato da anni per trattare diverse condizioni, dalle infezioni respiratorie all'acne, anche nei bambini, dovrà essere somministrato ai pazienti in modo diverso, almeno per il trattamento di alcune condizioni. Lo ha stabilito l'Agenzia europea per i medicinali (Ema), non per motivi relativi alla sicurezza del farmaco, ma per contrastare la resistenza antimicrobica, ovvero il fenomeno per cui diversi batteri, funghi e virus stanno sviluppando una maggiore resistenza contro gli antibiotici finora efficaci nel trattarli. L'azitromicina è uno di questi.
La resistenza agli antibiotici è in costante crescita e rappresenta, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), una delle dieci emergenze sanitarie più urgenti a livello mondiale: entro il 2050 potrebbe causare lo stesso numero di morti attribuiti al cancro. Ecco perché le autorità sanitarie internazionali raccomandano l'attuazione di strategie di prevenzione per contrastarla: le cause sono infatti diverse e sfaccettate. Non solo l'abuso degli antibiotici nella medicina umana, ma anche negli allevamenti e in agricoltura è una delle principali.
Il rischio dell'antibiotico-resistenza
Il Comitato per i medicinali umani (CHMP) ha raccomandato alcune modifiche nell'utilizzo dell'azitromicina per "ottimizzare – spiega l'Ema – l'uso di questo antibiotico comune e ridurre al minimo lo sviluppo della resistenza antimicrobica". Si tratta di un farmaco che fa parte dell'Elenco dei medicinali essenziali dell'Oms, proprio per la sua importanza nella cura di un'ampia gamma di condizioni. Da decenni l'azitromicina viene infatti usata negli adulti e nei bambini per curare infezioni respiratorie, alcune malattie sessualmente trasmissibili, ma anche infezioni dentali e forme di acne (almeno in alcuni Paesi).
La revisione del suo utilizzo, sia per via orale che endovenosa, è diventata necessaria – prosegue l'ente europeo – perché negli ultimi anni è stato evidenziato un aumento della resistenza antimicrobica contro questo antibiotico. L'azitromicina compare infatti nella categoria "Watch" della AWaRe Classification of antibiotics dell'Oms, ovvero l'elenco ufficiale in cui gli antibiotici vengono classificati in base al grado di resistenza antimicrobica a essi associato. La categoria "Watch" indica il livello intermedio: appartengono a questa gli antibiotici per cui è raccomandato un utilizzo cauto.
Cosa cambia nell'uso dell'azitromicina
La revisione degli usi di questo antibiotico, il cui obiettivo è quindi quello di "promuoverne un uso più razionale basato sulle prove attuali e preservarne l'efficacia", riguarda principalmente le infezioni del tratto respiratorio superiore e inferiore, malattie sessualmente trasmissibili, come l'uretrite e la cervicite causate da Chlamydia trachomatis o Neisseria gonorrhoeae, infezioni del sistema riproduttivo femminile, infezioni dentali e infezioni da complesso Mycobacterium avium in persone che vivono con l'infezione da HIV-1.
Inoltre l'Ema ha anche raccomandato di interrompere l'uso dell'azitromicina per via orale per trattare alcune condizioni, ovvero il trattamento dell'acne, l'eliminazione dell'Helicobacter pylori, un batterio che causa infezioni nello stomaco, e la prevenzione delle forme più severe dell'asma eosinofila e non eosinofila, due diversi tipi di asma. L'Ema specifica che in realtà per queste condizioni la somministrazione dell'azitromicina è oggi autorizzata soltanto in pochi Stati.