Bibite zuccherate e zero associate a gravi malattie del fegato: “Rischio anche con consumo moderato”

Le bevande zuccherate e quelle light o zero, ovvero con bassissimo contenuto di zuccheri o senza zuccheri, sono associate a un rischio sensibilmente superiore di una malattia del fegato sempre più diffusa: la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica, conosciuta anche con l'acronimo di MAFLD (dall'inglese Metabolic dysfunction-Associated Fatty Liver Disease). Fino a qualche anno fa veniva chiamata steatosi epatica non alcolica (NAFLD). Questa patologia è strettamente associata al fegato grasso, condizione in cui l'accumulo di grasso nell'organo determina degli squilibri metabolici. Le conseguenze della MAFLD possono essere molto significative per la salute, tenendo presente che può sfociare in complicanze come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, infiammazione (epatite) e progressione verso cirrosi epatica e cancro del fegato, con esiti potenzialmente fatali. Gli autori dello studio sottolineano che gli effetti sul fegato legati al consumo queste bevande – zuccherate o dietetiche che siano – possono manifestarsi anche con un consumo moderato, per questo suggeriscono di bere acqua ed evitare questi prodotti. Va tenuto presente che siamo innanzi a uno studio di associazione che non determina rapporti di causa-effetto, che attualmente è stato solo presentato in occasione di un congresso. Serviranno dunque ulteriori studi approfonditi per le conferme del caso.
A determinare che le bibite zuccherate e quelle zero o light sono associate a un rischio superiore di steatosi epatica associata a disfunzione metabolica è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università Soochow di Suzhou, in Cina. I ricercatori, coordinati dal professor Lihe Liu, docente presso il Dipartimento di Gastroenterologia del Primo Ospedale Affiliato dell'ateneo cinese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati di oltre 120.000 persone le cui cartelle cliniche sono caricate nella UK Biobank, uno dei database medici più importanti e utilizzati al mondo. In parole semplici, i ricercatori sono andati a caccia delle associazioni tra il consumo delle sopracitate bevande e l'insorgenza di fegato grasso, MASLD e mortalità per malattie legate al fegato.
Incrociando tutti i dati è emerso che un consumo superiore ai 250 grammi al giorno (il contenuto di una lattina) è stato associato a un rischio sensibilmente superiore di MASLD, del 60 percento per chi consumava bevande senza zuccheri (zero) e light e del 50 percento per quelle zuccherate. Durante il periodo di follow-up medio durato poco più di 10 anni, inoltre, circa 1.200 persone hanno sviluppato la steatosi epatica associata a disfunzione metabolica e in più di 100 hanno perso la vita per complicanze legate a patologie epatiche.
“Le bevande gassate sono state a lungo oggetto di analisi, mentre le loro alternative ‘dietetiche' sono spesso considerate la scelta più sana. Entrambe, tuttavia, sono ampiamente consumate e i loro effetti sulla salute del fegato non sono stati ancora ben compresi”, ha spiegato il professor Liu in un comunicato stampa. “Il nostro studio dimostra che le bevande a basso contenuto di zuccheri o non zuccherate (LNSSB) sono in realtà collegate a un rischio più elevato di MASLD, anche a livelli di consumo modesti, come una singola lattina al giorno. Questi risultati smentiscono la percezione comune che queste bevande siano innocue e sottolineano la necessità di riconsiderare il loro ruolo nella dieta e nella salute del fegato, soprattutto ora che la MASLD sta emergendo come un problema di salute globale”, ha chiosato l'esperto.
Secondo i dati indicati dalla Società Italiana di Endocrinologia (SIE), fino all'80 percento delle persone con diabete di tipo 2 soffre di MASLD e fino al 25 percento della popolazione generale. La condizione viene sempre più diagnosticata e i casi sono aumentati del 50 percento in trenta anni negli Stati Uniti, dove vi è un consumo significativo di bibite gassate zuccherate e non. Gli autori del nuovo studio hanno osservato che sostituendo con acqua le bevande zuccherate o light e zero il rischio di MASLD è stato ridotto rispettivamente del 12,8 e del 15, 2 percento.
Secondo un nuovo studio della “Commissione Lancet sul cancro al fegato” è stato determinato che entro il 2050 i casi di tumore del fegato quasi raddoppieranno, passando dagli 870.000 attuali a 1,52 milioni ogni anno. Dieta disequilibrata, sedentarietà e utilizzo di prodotti ultraprocessati, come lo sono anche le bibite, sono considerati tra i principali fattori di rischio. I dettagli della nuova ricerca sono stati presentati in occasione del meeting della United European Gastroenterology (UEG).